Usa, Trump: "Tornate a casa". Ma poi incalza: "Questo succede quando strappi vittoria"

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Dopo che alcuni supporter hanno fatto irruzione a Capitol Hill, dov’era in corso la ratifica da parte del Congresso della vittoria di Biden alle presidenziali, il tycoon ha pubblicato un video su Twitter per esortarli a fermare le proteste: “Questa è stata un'elezione fraudolenta ma c'è bisogno di pace. Dobbiamo avere pace, ordine, legalità e rispettare" gli agenti. Il social ha segnalato il post, l'ha rimosso e poi ha bloccato l'account del presidente

Il nucleo del discorso non cambia: “L’elezione ci è stata rubata”. Ma dopo l’irruzione in Campidoglio dei suoi supporter che ha generato scontri e alcuni feriti (FOTO - IL DISCORSO DI BIDEN) - nella giornata della ratifica della vittoria di Joe Biden alle presidenziali - Donald Trump in un videomessaggio registrato e postato su Twitter invita i suoi sostenitori alla calma: “Dovete andare a casa” (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE USA 2020). Un messaggio comunque accompagnato, a poche ore di distanza, da un nuovo tweet tutt'altro che accomodante: "Questo succede quando una vittoria a valanga viene brutalmente strappata a patrioti trattati ingiustamente per troppo tempo" (L'EDITORIALE DEL DIRETTORE DI SKY TG24 GIUSEPPE DE BELLIS). 

“È stata un'elezione fraudolenta ma c'è bisogno di pace”

La tensione a Washington è salita dopo un comizio in cui il tycoon ha ribadito di non avere intenzione di ammettere la sconfitta alle elezioni. "Lo so che siete feriti, ci hanno rubato le lezioni - ha detto Trump su Twitter - Un'elezione che abbiamo vinto a valanga e lo sanno tutti. Ma dovete andare a casa ora. Dobbiamo avere pace, ordine, legalità e rispettare" gli agenti. "Non vogliamo che nessuno venga ferito - ha aggiunto - È un periodo difficile: questa è stata un'elezione fraudolenta ma c'è bisogno di pace. Andate a casa, siete speciali, vedremo cosa accade".

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Twitter segnala il post, Facebook e Youtube lo cancellano

Un post su cui tuttavia Twitter ha apposto dapprima una nota in cui avvisa che "l'affermazione che le elezioni sono state truccate viene contestata e pertanto questo tweet non può ricevere commenti o like e non può essere ritwittato a causa di un rischio di violenze", poi ha deciso di rimuovere. Facebook e Youtube hanno invece provveduto alla rimozione del video: Si tratta di una situazione di emergenza e stiamo adottando misure di emergenza appropriate, compresa la rimozione del video del Presidente Trump", ha scritto su Twitter il Vp Integrity di Facebook, Guy Rosen. Twitter ha poi deciso di sospendere per 12 ore l'account di Trump, minacciando il blocco permanente.

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Il comizio prima dell’irruzione

Un’accusa, quella dei brogli elettorali, lanciata da Trump sin dai primi giorni dopo le elezioni e ribadita nel pomeriggio davanti ad alcune migliaia di fan radunatisi nel parco a sud della Casa Bianca per la manifestazione “Save America”. Il tycoon ha detto di aver vinto con 75 milioni di voti, "di gran lunga più della prima volta", mentre Joe Biden ne ha avuti 80 milioni con i computer. Poi il presidente ha attaccato i media, "il problema più grande", e Big Tech. "Non ci arrenderemo mai, non concederemo mai" la vittoria, ha aggiunto Trump: "Fermeremo il furto" dei voti. "Avremo un presidente illegittimo, non possiamo permetterlo". Poi ha denunciato che anche i ballottaggi in Georgia per il Senato vinti dai democratici sono stati "rubati", "truccati". "Questa volta è andata un po' meglio - ha detto - perché avevamo più occhi per controllare le elezioni ma sono riusciti a truccarle lo stesso".

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La ratifica e la replica di Pence

Parlando poi della ratifica (interrotta poco prima dell’irruzione) da parte del Congresso della vittoria di Biden, Trump aveva annunciato: "Oggi non è la fine. È solo l'inizio". E ha bollato come "deboli" i repubblicani che hanno manifestato la volontà di certificare la vittoria del democratico. "Se Mike Pence fa la cosa giusta vinciamo le elezioni", aveva aggiunto il tycoon, al quale però il vicepresidente ha replicato: "La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l'autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no".

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