Continua a preoccupare la situazione Covid in molti Paesi. Gli Stati Uniti rimangono il più colpito sia per numero di casi sia di vittime. Fauci ha avvertito che il peggio potrebbe ancora venire. Intanto, diverse nazioni pensano a nuove restrizioni e accelerano sul vaccino
Sono 84.588.500 i casi ufficiali di coronavirus registrati nel mondo, con 1.835.788 decessi. Lo dicono i dati elaborati dalla Johns Hopkins University, aggiornati alla mattina del 3 gennaio. Il Paese che, in termini assoluti, è il più colpito sono gli Stati Uniti: nell’ultimo giorno è stata registrata la cifra record di 277mila nuovi contagi. Ma la situazione preoccupa anche in altri Stati (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - LE INFOGRAFICHE SUL CONTAGIO IN EUROPA E NEL MONDO).
Nuovo record di casi negli Usa
Gli Usa sono il Paese più colpito sia per numero di casi (20.427.780) sia per numero di vittime (350.186). Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi hanno toccato la cifra record di 277mila. Lo scienziato Anthony Fauci ha avvertito che il peggio della pandemia potrebbe ancora venire. In alcune aree le vittime del Covid-19 stanno aumentando a un ritmo così allarmante che le pompe funebri di Los Angeles sono a corto di pini per costruire le bare. Secondo quanto riferisce il Daily Beast, un'impresa di pompe funebri della città ha affittato un camion-frigo di 15 metri per ospitare le salme in attesa di trovare una soluzione. "Siamo in crisi e la situazione è disperata. Le pompe funebri non hanno più spazio per ricevere i cadaveri", ha detto Magda Maldonado, che gestisce la Continental Funeral Homes. "Il legno sta scarseggiando, soprattutto il pino, che è il più economico", ha detto invece Auriel Suarez, proprietario della Universal Caskets Manufacturing Corporation, nell'est di Los Angeles. "In 52 anni di attività, non ho mai visto niente di simile", ha aggiunto. La California è diventata l'epicentro della pandemia nelle ultime settimane con oltre 24.000 decessi. Intanto, nel Paese prosegue il programma di vaccinazioni: sono 4,2 milioni le persone vaccinate, 13 milioni le dosi distribuite. Il presidente uscente Donald Trump aveva promesso 20 milioni di vaccinazioni entro la fine del 2020.
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La situazione in India e Brasile
Dietro gli Usa, i Paesi più colpiti sono India e Brasile. In India i casi sono in totale 10.323.965 e i decessi 149.435. Il Paese punta a vaccinare 300 milioni di persone entro la metà dell'anno, dopo aver dato l'ok all'AstraZeneca. In Brasile i contagiati ufficiali sono 7.716.405 e i morti 195.725: nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 15.827 nuovi casi e 314 decessi. Nel Paese è polemica per la provocazione con cui il presidente Jair Bolsonaro ha inaugurato il 2021: si è tuffato in mare a San Paolo, acclamato da una folla di sostenitori senza mascherine.
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Il Giappone accelera sui vaccini
In diversi Paesi tiene banco l’argomento vaccini. In Giappone, il governo accelera la fase preparativa per l'inizio delle vaccinazioni contro il coronavirus: le dosi, comunque, non saranno disponibili prima di fine febbraio. L'esecutivo darà la priorità a uniformare il processo di valutazione per l'approvazione dei vaccini disponibili. Il piano successivo riguarderà l'avvio delle somministrazioni. Tokyo ha sottoscritto dei contratti preventivi per la fornitura di 290 milioni di dosi, più del doppio della popolazione, con tre aziende farmaceutiche. La prima di queste, la statunitense Pfizer, ha chiesto l'approvazione del vaccino in Giappone a dicembre, ma un responso dal ministero della Salute nipponico non ci sarà prima di febbraio. In base ai provvedimenti delle autorità sanitarie, le prime somministrazioni del vaccino riguarderanno gli operatori medici alla fine del prossimo mese, le persone anziane in marzo e successivamente chi soffre di malattie croniche. Nelle ultime settimane nel Paese si è assistito a un'impennata dei contagi e il governo metropolitano di Tokyo, insieme ad altre tre prefetture, ha chiesto all'esecutivo di decretare l'entrata in vigore dello stato di emergenza, imponendo ulteriori restrizioni alla mobilità. A oggi, a livello nazionale, il numero dei contagi ufficiali in Giappone si assesta a 242.097, con 3.369 morti accertate.
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Nuove restrizioni in Zimbabwe
Nuove restrizioni sono entrate in vigore in Zimbabwe: il governo ha imposto un lockdown totale per i prossimi 30 giorni. Una decisione presa per far fronte a una recrudescenza di casi di Covid-19, in un Paese già alle prese con una gravissima crisi economica contrassegnata da iperinflazione e alto tasso di disoccupazione. Restano aperti solo servizi essenziali, come farmacie e supermercati. I contagi da nuovo coronavirus sono quasi raddoppiati negli ultimi due mesi nel Paese dell'Africa australe, arrivando a oltre 14mila. I decessi registrati sono 369.
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La situazione in Europa
Si discute riguardo a nuove restrizioni anche in Europa. In Germania, reduce da una settimana in cui per la prima volta è stata superata la soglia dei mille morti in un giorno, il governo si prepara a ricevere le autorità regionali per estendere la durata del lockdown oltre il 10 gennaio (compresa la chiusura di scuole, negozi non essenziali, bar e ristoranti). La riapertura delle scuole è l'obiettivo del governo greco, che ha annunciato l'estensione del lockdown fino al 10 gennaio per evitare che la situazione si aggravi e impedisca agli studenti di rientrare negli istituti a partire dall'11. Intanto, la campagna di vaccinazione contro il Covid, iniziata da poco, procede troppo lentamente per potersi aspettare in tempi brevi un abbattimento dei contagi.
A Londra scuole elementari chiuse
La Gran Bretagna, travolta dai contagi, ha deciso di tenere chiuse le scuole elementari a Londra e nel Sud-Est dell'Inghilterra, le zone più colpite dalla nuova variante del virus, almeno fino al 18 gennaio. Il premier Boris Johnson ha spiegato che è una misura "eccezionale" e ha lanciato un appello ai genitori chiedendo loro di mandare i bambini a scuola in quelle zone del Paese in cui il governo ha previsto la riapertura. "Le scuole sono sicure”, ha ribadito. Poi ha aggiunto: “Nelle prossime settimane potremmo essere costretti a prendere misure più severe". Riguardo ai vaccini, il primo ministro ha detto: “Abbiamo vaccinato un milione di persone, più del resto d'Europa messo insieme". Ha sottolineato che da domani circa 530mila dosi del vaccino Oxford-AstraZeneca saranno disponibili nei centri di vaccinazione e "qualche milione in più" del vaccino Pfizer deve ancora essere somministrato ai pazienti.
Francia, Macron: "Non siamo all'altezza del momento"
In Francia, dopo un allentamento delle restrizioni per le festività, è stato anticipato il coprifuoco dalle 20 alle 18 per sei milioni di persone che vivono in 15 dipartimenti della parte orientale del Paese. Intanto è polemica per la lentezza nella somministrazione dei vaccini. A sei giorni dall'inizio della campagna in tutta Europa, in Francia solo poche centinaia di persone (332 secondo gli ultimi dati diffusi mercoledì scorso) hanno ricevuto il siero di Pfizer/BioNTech. Tante le critiche sul governo: dall'Académie nationale de médecine, che ha deplorato l'inizio "molto lento" della campagna di vaccinazione, al genetista e medico Alex Kahn, diversi esponenti della comunità sanitaria puntano l'indice sulla strategia adottata. “Non siamo all'altezza del momento, né dei francesi", ha detto il presidente Emmanuel Macron commentando la "lentezza ingiustificata" della campagna di vaccinazione anti-Covid. Ha ordinato una "rapida e decisa inversione di tendenza”.
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