Risultati elezioni Usa 2020, Biden vicino alla vittoria. Trump: nessuna onda blu

Battaglia all'ultimo voto fra i due candidati. Biden conquista Wisconsin e Michigan e parla al Paese: "È il popolo americano che determina chi è il presidente degli Stati Uniti". Intanto Trump annuncia azioni legali contro i risultati elettorali e dichiara la vittoria in Pennsylvania, North Carolina e Georgia. Il procuratore generale della Pennsylvania al tycoon: "Non consentirò a nessuno di fermare il conteggio". Manifestazioni in diverse città contro il presidente, arresti a New York, Minneapolis e Portland. VAI

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Si contano ancora i voti in un pugno di Stati chiave, ma l'ex vicepresidente Joe Biden sente già le chiavi della Casa Bianca in tasca. Anche se Donald Trump non sembra intenzionato a consegnargliele così facilmente. Il presidente parla di brogli e di elezioni truccate, e con una raffica di azioni legali prova in tutti i modi a bloccare e invalidare i voti conteggiati dopo l'Election Night del 3 novembre. Così il team dei suoi legali e della sua amministrazione ha contestato a colpi di carte bollate l'estensione dello scrutinio in Pennsylvania, North Carolina, Arizona, Nevada e Georgia, i cinque Stati chiave in cui si sta giocando la partita finale. Mentre denunce sono partite anche per Wisconsin e Michigan, già assegnati al suo rivale. Alcune di queste cause o denunce sono già state respinte al mittente, ma sullo sfondo resta sempre l'ultima carta in mano a Trump: il ricorso alla Corte Suprema. Intanto manifestazioni e proteste vanno di nuovo in scena in queste ore da New York, con decine di arresti, a Detroit e Phoenix, dove invece a scendere in strada e in alcuni casi davanti ai seggi sono i sostenitori del presidente, in alcuni casi anche armati di fucili e pistole.

Stati Trump: Utah, Kansas, North e South Dakota, Montana, Louisiana, Nebraska, Wyoming, Indiana, Iowa, West Virginia, Kentucky, South Carolina, Texas, Alabama, Arkansas, Oklahoma, Missouri, Tennessee, Idaho e Mississippi, Ohio, Florida
Stati Biden: Oregon, Washington, California, Colorado, Hawaii, Illinois, Connecticut, Virginia, Vermont, Massachussetts, Maryland, Minnesota, Delaware, New Jersey, Rhode Island, New York, New Mexico e il District of Columbia, New Hampshire, Maine, Wisconsin, Michigan
Stati incerti: Arizona, Nevada, North Carolina, Pennsylvania, Georgia e Alaska

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- di Redazione Sky TG24

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Usa 2020: oltre 150 mila i voti postali giunti in ritardo 

Sono oltre 150 mila i voti postali che non sono stati consegnati entro il 3 novembre, giorno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. E' quanto risulta dai dati analizzati dal Washington Post. Secondo il quotidiano, oltre 12 mila delle schede non giunte in tempo arrivano dagli Stati ancora in bilico e il numero complessivo potrebbe crescere ancora nei prossimi giorni. Se in Arizona e Georgia le schede giunte in ritardo non sono considerate valide, negli altri tre Stati in bilico - North Carolina, Pennsylvania e Nevada - vengono contati tutti i voti postali con data del 3 novembre o precedente. Ciò significa che in tali Stati i tempi per completare lo spoglio potrebbero protrarsi più del previsto. Il Nevada ha già fatto sapere che conterà tutte le schede valide giunte entro martedì 10 novembre e che lo scrutinio potrebbe pertanto non concludersi prima di giovedì 12 novembre. 
 
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Donald Trump: il tycoon che ha cambiato la politica americana. FOTO

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Si tratta della prima apparizione pubblica del presidente dal discorso dell'Election Day quando ha dichiarato la vittoria.
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Donald Trump rilascerà una dichiarazione alle 18.30 locali, alle mezzanotte e mezza in Italia.
 
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Elezioni Usa 2020, proteste contro ricorsi di Trump: conta ogni voto. Centinaia di arresti

Manifestazioni per chiedere elezioni eque sono state organizzate dagli elettori di Biden in molte città americane. Persone fermate dalla polizia a New York, Minneapolis e Portland. Cortei sono stati registrati anche a Detroit, Los Angeles, Seattle, Houston, Pittsburgh, San Diego.I dimostranti protestano contro le azioni legali dei repubblicani per fermare il conteggio delle schede invocato dal presidente. LA FOTOGALLERY
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Usa 2020: scrutinio Pennsylvania sarà completo entro venerdì

Lo scrutinio dei voti delle elezioni presidenziali in Pennsylvania sarà completato entro la giornata di venerdì. Lo ha annunciato in conferenza stampa la segretaria di Stato del 'Keystone State', Kathy Boockvar, la quale ha sottolineato che in Pennsylvania "ogni metodo di voto è incredibilmente sicuro" e che gli addetti allo spoglio prendono il loro lavoro "con grande serietà". La Pennsylvania assegna 20 voti elettorali e vede al momento Trump in testa con il 50% e Joe Biden, il cui svantaggio si è progressivamente assottigliato, al 48,8%. 
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Usa 2020: scrutinio Nevada non sarà completato prima di weekend

Il Nevada non comunicherà i risultati definitivi delle elezioni presidenziali prima del fine settimana. Lo si apprende da un comunicato della segretaria di Stato del 'Silver State', Barbara Cegavske, la quale ha spiegato che mancano circa 190.150 schede da scrutinare, il 90% delle quali provengono dalla contea di Clark, quella della città di Las Vegas, di tendenza democratica. In Nevada rimane da scrutinare circa il 15,5% delle schede: 123.554 voti postali e 66.596 schede depositate nei seggi di persona. Il numero dei voti postali potrebbe aumentare nei prossimi giorni in quanto fino a martedì prossimo verranno accettate le nuove schede che giungeranno con un timbro postale del 3 novembre o precedente.
 
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Usa 2020: segretario Stato Arizona, venerdì quadro più chiaro

Solo nella giornata di venerdì avremo un "quadro più chiaro" sul risultato del voto in Arizona, dove lo spoglio è all'86% e vede Joe Biden in testa con il 50,5% contro il 48,1% di Donald Trump. Lo ha dichiarato il segretario di Stato dell'Arizona, Katie Hobbs, in un'intervista alla Cnn. Hobbs ha spiegato che ci sono ancora tra le 400 mila e le 450 mila schede da scrutinare e che poco meno di 300 mila schede non ancora conteggiate arrivano dalla contea di Maricopa, quella che
include la città di Phoenix. 
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Usa: capo Pentagono Esper ha pronta lettera di dimissioni

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