Il predecessore alla Casa Bianca, che appoggia la candidatura di Joe Biden, attacca il tycoon in un comizio a Philadelphia: “Pensa solo a se stesso, mente ogni giorno, è come uno zio pazzo”. Critiche anche sulla gestione della pandemia: “Incompetenza e disinformazione”
A poco più di dieci giorni dalle elezioni americane, Barack Obama, che appoggia la candidatura di Joe Biden e Kamala Harris, sferra un duro attacco a Donald Trump in un comizio in stile drive-in a Philadelphia: “È incapace di prendere seriamente l'incarico", "tratta la presidenza come un reality show", "pensa solo a se stesso", "mente ogni giorno" e agisce "come uno zio pazzo", mettendo a rischio la democrazia (LO SPECIALE USA 2020).
Il tour di Obama negli Stati in bilico
Prima del comizio, Obama in camicia e mascherina ha girato a piedi per la città lanciando appelli al voto col megafono e salutando con i gomiti alcuni bimbi afroamericani. Quella di Philadelphia per Obama è solo la prima tappa di un tour negli Stati in bilico per mobilitare a favore di Biden il blocco di elettori che lo fece vincere: afroamericani, latinos, millennials.
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Le critiche a Trump sulla gestione della pandemia
L'ex presidente ha preso di mira Trump a 360 gradi, a partire dalla gestione della pandemia, per la quale lo ha accusato di "incompetenza e disinformazione", rammaricandosi per le molte vite che si sarebbero potute salvare. Obama non ha dimenticato le ultime rivelazioni del New York Times sul conto bancario del tycoon in Cina: "Potete immaginare se avessi avuto un contro segreto in Cina quando correvo per la rielezione? Ha pagato più tasse ad un Paese straniero che in Usa. Io stesso ho pagato più tasse di lui quando avevo 15 anni e distribuivo gelati".
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"Trump mente tutti i giorni"
L'ex presidente ha quindi denunciato che la democrazia non può funzionare con un presidente "che mente tutti i giorni", "ritwitta teorie cospirative", "minaccia o chiede la galera per gli avversari politici". "Non è un comportamento normale per un presidente. Non potremmo tollerarlo dal preside di un liceo, non potremmo tollerarlo dall'allenatore, non potremmo tollerarlo da un collega. Non potremmo tollerarlo nella nostra famiglia, eccetto forse per qualche zio pazzo", ha ammonito Obama.
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"Reputazione Usa nel mondo è a pezzi"
Critiche a Trump anche per la sua politica estera: "La nostra reputazione nel mondo è a pezzi", ha proseguito Obama, ricordando i 'flirt' del tycoon con i dittatori. "I prossimi 13 giorni - ha concluso - definiranno il nostro Paese per i decenni a venire. Non lasciamo che questa elezione ci lasci rimpianti perché, sapete, il presidente l'ha già detto, 'se il risultato sarà incerto, mi inventerò qualcosa'. Lui è già pronto a farlo, così non dobbiamo lasciare nessun dubbio, non dobbiamo essere compiacenti. Non mi interessano i sondaggi. Andate a votare e convincete gli altri a farlo. Vi chiedo di ricordare cosa può essere questo Paese".