
Coronavirus, in Francia record di oltre 16mila casi in 24 ore. Polemiche per nuove misure
Nel Paese continuano a preoccupare i nuovi contagi: per la prima volta dopo la prima ondata del coronavirus, le rianimazioni hanno superato quota 1.000. Non si fermano, però, le polemiche di sindaci e imprenditori dopo la nuova stretta del governo nelle grandi città soprattutto su bar e ristoranti
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Non si fermano le polemiche in Francia per le nuove misure anti coronavirus che hanno colpito grandi città come Parigi e Marsiglia, a partire dalle chiusure di bar e ristoranti o alla riduzione dei loro orari. Protestano sindaci e aziende. Intanto nel Paese i contagi registrano cifre record
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Nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi dal governo francese nella serata di giovedì 24 settembre, i casi registrati nel Paese sono stati 16.096: un tetto mai raggiunto
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Superano per la prima volta quota 1.000, dopo la prima ondata del coronavirus, le rianimazioni, che ospitano 1.048 pazienti (46 in più del giorno precedente). Aumentato anche il numero delle vittime: 52 in più, 31.511 in totale
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A Parigi, con il 25% dei letti di terapia intensiva occupati da casi di coronavirus, gli ospedali pubblici hanno deciso di posticipare il 20% degli interventi chirurgici programmati dal prossimo fine settimana. Se la situazione non migliora, altre metropoli potrebbero fare altrettanto, ha avvertito il ministro della Salute, Olivier Vèran
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Il premier francese Jean Castex non ha escluso la possibilità di un nuovo lockdown, se la situazione sul fronte del coronavirus dovesse peggiorare ancora. “Non si gioca con un'epidemia”, ha detto a France 2, invocando una "responsabilità collettiva"
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Il premier ha anche difeso le nuove misure restrittive adottate nella grandi città come Parigi e Marsiglia e ha sottolineato: "Se non agiamo, potremmo trovarci in una situazione vicina a quella primaverile. E questo potrebbe significare un riconfinamento, se la situazione dovesse aggravarsi ancora"
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Riguardo alla nuova stretta, il premier francese ha spiegato che la situazione era "molto grave in tutta la Francia" ma "particolarmente grave nelle grandi città". Ha aggiunto che a Marsiglia è "corsa contro il tempo" ed è per questo che "abbiamo deciso di adottare misure più forti". L'obiettivo del governo è "semplice", ha sottolineato: "Evitare la saturazione dei nostri ospedali", in particolare le unità di terapia intensiva
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Castex, rispondendo alle critiche alla titolare di una ristorante di Marsiglia, ha risposto: "La misura è di 15 giorni e speriamo di poter riaprire tra 15 giorni". Poi ha assicurato che ci saranno dei "risarcimenti" per le perdite. Rispondendo a una domanda sulla possibilità di un lockdown per le case di riposo, il premier ha detto: "Dobbiamo fare di tutto per evitarlo"
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Il nuovo giro di vite imposto alle grandi città francesi per fare fronte alla nuova esplosione del Covid-19, comunque, è stato fortemente criticato dagli imprenditori e da alcuni sindaci dell'opposizione, al punto che Marsiglia farà ricorso al giudice amministrativo per tentare di evitare la chiusura di bar e ristoranti
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“Domani presenterò un ricorso d'urgenza dinanzi al tribunale amministrativo di Marsiglia contro qualsiasi atto che limiti in modo sproporzionato l'esercizio della libertà di impresa, industria e commercio", ha annunciato giovedì 24 settembre il presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Renaud Muselier, del partito di destra Les Rèpublicains
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Per combattere la nuova avanzata dell'epidemia, il governo francese ha inserito Marsiglia e Aix nella "zona di massima allerta" e ha deciso la chiusura totale di bar, ristoranti e di ogni "locale aperto al pubblico", come teatri, musei o cinema, ad eccezione di quelli con un "rigido protocollo sanitario"
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A Marsiglia, la sindaca ecologista (anche lei all'opposizione) Michèle Rubirola si è detta "arrabbiata". Si è risentita in particolare per la mancanza di consultazione. "Questo è inaccettabile. Perché fare un giro di vite proprio quando i numeri cominciavano a tornare positivi per noi da qualche giorno?", ha lamentato a France Info radio

Il malumore si avverte anche nella capitale, guidata dalla sindaca socialista Anne Hidalgo, che ha definito le restrizioni per i bar e la chiusura delle sale sportive da lunedì misure "difficili da capire", decise "senza alcuna consultazione"

Già in grande difficoltà finanziaria dopo tre mesi di inattività in primavera - il 15% potrebbe chiudere i battenti - bar e ristoranti dell'organizzazione professionale Umih hanno parlato di "un vero incubo". Offrono al governo due alternative: il ritiro della "decisione iniqua" o la presa in carico totale delle loro perdite di esercizio

Sul fronte politico, l'Associazione dei sindaci di Francia (Amf) lamenta che "rinunciando alla consultazione, il governo indebolisce la fiducia". Il presidente dei sindaci, Francois Baroin (anche lui repubblicano), ha chiesto al premier Jean Castex di "ricevere una loro delegazione per discutere della gestione della crisi"