Coronavirus Francia: boom contagi, nuova stretta da Parigi a Marsiglia

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Un Consiglio di difesa dedicato al Covid si è tenuto questa mattina all'Eliseo. In serata annunciate le misure sanitarie restrittive da applicare nella capitale e in altre città, in base a una scala di pericolo che va da "rosso" a "scarlatto". A Parigi i bar chiuderanno alle 22. Allerta massima a Marsiglia e Aix-en-Provence: chiudono bar e ristoranti. I sindaci protestano contro i provvedimenti

Non si ferma la pandemia di Coronavirus in Francia, dove i dati della Sanità pubblica registrano da giorni di nuovi positivi ogni 24 ore. L'ultimo rilevamento del 23 settembre parla di 13.072 nuovi positivi (ieri erano stati 10.008). Aumenta ancora il tasso di positività, ormai al 6,2%. Nelle ultime 24 ore le vittime sono state 43. La cartina della Francia - fino ad oggi tempestata di zone "rosse" - si arricchisce di nuovi minacciosi colori: il rosso scuro per "allerta massima" (è il caso di Marsiglia-Aix en Provence, dove da lunedì saranno chiusi bar e ristoranti) e lo “scarlatto” (emergenza sanitaria) (METÀ DEL PAESE È ZONA ROSSA - LA MAPPA GLOBALE DEI CASI). Il governo ha varato una serie di misure drastiche annunciate alla nazione in serata dopo che un Consiglio di difesa dedicato al Covid si è tenuto questa mattina all'Eliseo (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - I FOCOLAI IN ITALIA - I PAESI CON PIÙ NUOVI CASI).

Le misure a Parigi

Nuova dura stretta a Parigi, con chiusura anticipata alle 22 per tutti i bar e ristoranti e divieto di assembramenti di oltre 10 persone. Il ministro della Salute Olivier Véran, dopo una giornata di "Consiglio di difesa" all'Eliseo, ha più volte ripetuto in diretta tv che "non siamo nella situazione della prima ondata". Tra le misure sanitarie restrittive per la città, ormai ritenute indispensabili per l'aumento della circolazione del virus, c'è il divieto feste di studenti e associative.

La situazione a Parigi

Negli ultimi giorni il tasso di positività dei test è salito per la prima volta oltre il 6%, per attestarsi al 6.1%. La situazione di Parigi e del'Ile-de-France. è grave. "Se non prendiamo subito dei provvedimenti", ha spiegato Véran, i modelli con le proiezioni sulle prossime settimane di quanto sta accadendo sono catastrofici: "sui circa 2.000 pazienti ricoverati per Covid-19, - 305 sono in rianimazione, cioè il 27% della capacità totale di rianimazione di tutta la regione, contro il 18% di una settimana fa". Senza un'azione drastica e urgente, al 10 ottobre sarà utilizzato il 40% delle capacità di rianimazione della regione, il 25 ottobre il 60% e l'11 novembre l'85%". Con l'aggravante che questa volta, con il virus più diffuso sull'intero territorio francese, diventa impossibile il trasferimento di malati gravi in ospedali di altre regioni, come fu invece fatto a marzo e aprile in piena tempesta epidemica. A Parigi il tasso di incidenza del virus è salito e ha toccato i 204 casi su 100.000 persone, al di sopra del dato registrato a Lione e Marsiglia. Nella riunione preparatoria con la prefettura e il Comune di Parigi, si è anche discusso di tante misure. Nessun giro di vite, però, sui trasporti, a quanto sembra per la decisa opposizione della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. Il Comune, infatti, ha messo in guardia contro misure troppo restrittive che colpirebbero ulteriormente la vita economica e sociale della capitale.

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Marsiglia e Aix-en-Provence: chiudono bar e ristoranti

A partire da lunedì, tutti i bar e i ristoranti osserveranno una chiusura totale a Marsiglia e ad Aix-en-Provence, nel sud della Francia. Il ministro della Salute, Olivier Véran, le ha definite le zone "in allerta massima" nel panorama francese insieme alla Guadalupa. Se a Marsiglia e Aix-en-Provence, con la regione comune che le riguarda, i bar e ristoranti torneranno a chiudere completamente per 15 giorni, altri 8 agglomerati urbani (Parigi, Lille, Tolosa, Saint-Etienne, Rennes, Rouen, Grenoble, Montpellier) raggiungono i 3 che già si trovano in situazione di "allerta rafforzata" (Bordeaux, Lione e Nizza). Conseguenza: limite di 10 persone per gli assembramenti di persone in luoghi pubblici (spiagge, giardini, piazze, ecc.), divieto di feste studentesche o di associazioni, limite di pubblico per eventi pubblici che scende da 5.000 persone a 1.000. Bar e ristoranti chiuderanno al massimo alle 22, di nuovo vietato lo sport al chiuso e le palestre.

La cartina con i colori dell'emergenza

Véran ha tentato di scacciare il fantasma del lockdown: "Non pensiamo a nuove chiusure generali" ha detto, mentre alle sue spalle si stagliava la nuova cartina con i nuovi colori. La mappatura inserisce le varie città nelle categorie "rosso", "super-rosso" o "scarlatto", con conseguenti nuove restrizioni sanitarie. Se qualche zona del paese dovesse colorarsi del temuto "scarlatto" (emergenza sanitaria), un nuovo confinamento generale sarebbe l'unica opzione.

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Le Parisien: ex bodyguard di Macron ricoverato in rianimazione

Intanto, emerge che Alexandre Benalla, il 29enne ex bodyguard di Emmanuel Macron, finito al centro dello polemiche per le violenze da lui commesse durante la manifestazione del primo maggio 2018 a Parigi, è stato ricoverato il 23 settembre in rianimazione dopo aver contratto il coronavirus. Lo scrive Le Parisien, secondo cui Benalla è stato "trasportato in ambulanza dai pompieri presso il servizio rianimazione dell'ospedale Cocin per un peggioramento" delle sue condizioni di salute, precisano fonti a lui vicine.

I sindaci di Parigi e Marsiglia sul piede di guerra contro le chiusure

La sindaca di Marsiglia e il Comune di Parigi sono sul piede di guerra contro le drastiche decisioni del governo di chiudere bar e ristoranti - nel caso della città del sud della Francia - o di limitare orari e assembramenti per quanto riguarda la capitale. La sindaca di Marsiglia, l'ecologista Michèle Rubirola, ha protestato su Twitter contro la decisione di chiudre per 15 giorni bar e ristoranti della seconda città di Francia: "apprendo con stupore e rabbia - ha scritto - una decisione per la quale il Comune di Marsiglia non è stato consultato. Nulla della situazione sanitaria giustifica questo annuncio". Quanto a Parigi, la chiusura anticipata di bar e ristoranti rappresenta - per il primo vicesindaco Emmanuel Grégoire - "un rischio economico immenso". Il Comune - ha detto Grégoire - si batterà per "una proporzionalità riguardo alcune misure relative allo sport, alla vita sociale e alla cultura". "Il rischio di cui abbiamo sentore - ha spiegato - è che quando vengono adottate misure troppo coercitive, il rischio non è che la gente smetta di far festa, ma che si sposti in luoghi meno controllati".

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