Incendio campo profughi di Lesbo: la Germania accoglierà 1500 migranti

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Accordo tra Berlino ed Atene confermato da Angela Merkel. In terra tedesca arriveranno soprattutto famiglie con bambini

La Germania i nuovo pronta ad aprire le porte del Paese ai profughi. Lo hanno confermato Angela Merkel e il suo ministro dell'Interno Horst Seehofer, che si sono accordati sull'accoglienza di altri 1.500 profughi del campo di Moria, dopo i danni causati da un incendio (FOTO - VIDEO) Lo ha scritto la Dpa, citando fonti informate. Il criterio scelto in questo piano è che si accoglieranno le famiglie con i bambini.

Merkel vorrebbe una soluzione europea

Il portavoce della Merkel, Steffen Seibert, il 14 settembre aveva affermato che quella di Lesbo "è una situazione molto particolare sul piano umanitario", e Berlino sta collaborando con Atene e con altri partner Ue. La cancelliera vuole una soluzione europea, e il governo ribadisce che "l'accoglienza dei migranti non può essere problema di un solo paese", che sia la Grecia, l'Italia o la Germania, "ma una sfida europea".

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Grecia, tra i profughi del campo di Moria a Lesbo FOTO

Atene pronta a costruire nuovi campi profughi col sostegno dell'Ue

Intanto la Grecia costruirà nuovi campi profughi a Lesbo col sostegno dell'Ue, dopo l'incendio a Moria. Sono già stati individuati alcuni siti, ed i finanziamenti per la realizzazione dei campi dovrebbero arrivare dall'Unione. Intanto Atene ha chiesto ulteriore assistenza per far fronte al disastro umanitario, attraverso il meccanismo di protezione civile dell'Unione. In una risposta immediata, Danimarca, Austria, Finlandia, Svezia e Germania hanno offerto centinaia di tende, coperte, kit per l'inverno e sacchi a pelo.

Migrants leave as a fire burns in the Moria camp on the island of Lesbos on September 9, 2020. (Photo by Manolis LAGOUTARIS / AFP) (Photo by MANOLIS LAGOUTARIS/AFP via Getty Images)

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Migranti, incendio devasta il campo profughi di Moria a Lesbo. VIDEO

Da una settimana molti profughi dormono per strada

Nel campo di Moria, il più grande e degradato d'Europa, vivevano 13 mila persone, 4 mila delle quali bambini. Dopo l'incedio avvenuto una settimana fa quasi tutti dormono per strada, nelle stazioni di servizio, nei campi e negli uliveti in condizioni igieniche disastrose e senza neppure quella prospettiva di asilo in altri Paesi europei che appiccando il fuoco al campo pensavano di ottenere (GUARDA LA GALLERY). Non sono mancati i momenti di tensione, sia da parte dei migranti, sia dai residenti di Lesbo, esasperati per la situazione.

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