
Da martedì sera quasi 13.000 persone si sono sistemate sulla strada che collega quello che resta del campo andato a fuoco di Moria al capoluogo di Lesbo. Nel nuovo centro allestito dal governo greco sono entrate finora poco più di mille persone, centinaia di famiglie siriane sono ancora accanto alle ceneri
A cura di Monica Napoli

La situazione a Lesbo dopo l’incendio che ha distrutto il campo profughi di Moria è insostenibile

I quasi 13mila migranti che erano ospitati nel campo sono abbandonati a loro stessi, ammassati nelle strade, quasi tutti senza mascherine

Secondo il ministro greco per le Migrazioni, Notis Mitarachi, molte persone potrebbero essere positive al Covid

Le autorità sanitarie hanno fatto scattare una procedura di emergenza che prevede test rapidi prima che i profughi entrino nella nuova struttura

Attualmente circa mille richiedenti asilo si sono installati nel nuovo campo di Lesbo

Centinaia di famiglie siriane si trovano ancora vicine ai resti del campo, tra detriti, lamiere bruciate e legna secca

Nonostante sia stato distribuito del cibo, ci sono persone che non mangiano da giorni e altre che mostrano segni di intossicazione da fumo

L’Unione Europea si è attivata per venire in soccorso del governo greco

Francia e Germania hanno espresso la propria disponibilità ad accogliere 400 minori non accompagnati, mentre l’Olanda dovrebbe ospitare 100 persone

Il governo norvegese ha annunciato che accoglierà 50 migranti, dando priorità alle famiglie con bambini

Il campo di Moria ospitava 12.700 richiedenti asilo: quattro volte la sua capienza teorica. Era il più grande d'Europa

Le origini dell’incendio, divampato in più punti, restano ancora da chiarire

Il governo greco ha dichiarato lo stato di emergenza per 4 mesi sull'isola di Lesbo

Secondo quanto riportato da Medici Senza Frontiere, le persone ospitate a Moria vivevano in condizioni disumane da anni