Bielorussia, Svetlana Tikhanovskaya a Sky TG24: "Mai un giorno senza paura". VIDEO

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Tiziana Prezzo

Da casalinga a candidata alla Presidenza: la parabola della donna diventata l'incubo di Lukashenko

Svetlana Tikhanovskaya parla sempre piano e a bassa voce. Una pacatezza che ha conquistato i bielorussi, da ventisei anni abituati a toni - quelli del presidente Alexsander Lukashenko - molto diversi. Ma la sua voce rivela anche altro: uno sfinimento, per gli ultimi mesi trascorsi, esaltanti e terrificanti al tempo stesso.

È lei stessa a raccontarcelo, a Vilnius, dove si è rifugiata dopo il risultato delle elezioni presidenziali di inizio mese, che hanno consegnato con circa l'80% delle preferenze la vittoria  – macchiata da forti sospetti di brogli – a quello che viene considerato "l'ultimo dittatore d'Europa".

Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla Marcia per la libertà a Minsk a metà agosto - ©Getty

Da insegnante di inglese a oppositrice di Lukashenko

"Due mesi fa non immaginavo che sarei entrata in politica, chissà cosa sarò tra dieci anni! Di certo non correrò per la Presidenza alle prossime elezioni. Ma penso di aver fatto del mio meglio. E anche di più". Di fatto questa ex insegnante di inglese, diventata poi casalinga con la nascita dei due figli, è scesa nell'agone politico quando la corsa del marito, un famoso blogger e oppositore del regime, è stata fermata dalle autorità. Serghei Tikhanovsky è in carcere da mesi. L'ultima volta che i due sono riusciti a parlarsi è stato il 24 maggio scorso. Come lui, anche altri sfidanti del Presidente sono caduti come birilli, schiacciati dall'arroganza del regime. Ed è rimasta solo lei, a lottare contro il "babbo", come ama farsi chiamare Lukashenko dalla sua gente. Un "babbo" che ha pensato che una donna non potesse rappresentare un problema. E invece. Questa donna minuta si è circondata di altre donne volitive, come Maria Moroz, la sua direttrice della campagna elettorale, finita in carcere, e ha macinato consensi su consensi.

epa08580144 Belarusian opposition presidential candidate Svetlana Tikhanovskaya speaks to her supporters during a campaign rally in Baranovichi, some 150 km from Minsk, Belarus, 02 August 2020. The presidential election in Belarus is scheduled to take place on 09 August 2020.  EPA/TATYANA ZENKOVICH

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Nuove elezioni in Bielorussia?

A settimane di distanza dall'esito elettorale, le proteste nel Paese per chiedere nuove elezioni non si fermano, anzi: crescono col passare del tempo e interessano anche quelle fasce della società – come i lavoratori dell’industria pesante – sui quali Lukashenko ha per molto tempo potuto contare. La Bielorussia è davvero a un punto di svolta? Dipende molto da quanto forte si manterrà la repressione nel Paese e ancora di più da cosa farà il presidente russo Vladimir Putin; che da una parte intima all'Europa di stare alla larga, e dall'altro si dice pronto a intervenire in aiuto del vicino.

Tikhanovskaya intanto attende in esilio che ciò che per lei è ineluttabile che si compia. Non ha infatti dubbi che la Bielorussia andrà presto di nuovo al voto, per dar vita a una nuova stagione. Quanto naif possa essere questa visione, lo dirà il tempo. Lei nel frattempo parla, denuncia, chiede, soprattutto all'Europa, che si parli del suo Paese, di come la paura che ha fatto un popolo prigioniero, sia stata per la prima volta superata.

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"Navalny? Disgustoso quello che gli hanno fatto"

Che questo accada nell'anno della pandemia non è forse un caso. Lukashenko ha ridicolizzato il Covid-19. Trovato lui stesso positivo al coronavirus, ha detto di essersi curato bevendo vodka. "Il regime ha dimostrato la più completa mancanza di rispetto per il popolo. Una vergogna assoluta". Si scalda, Svetlana, a pensare come la propaganda governativa stia continuando ad ignorare il problema. Così come si scalda se le si chiede un commento sul caso Alexei Navalny, l'oppositore russo che ora lotta tra la vita e la morte perché avvelenato, come hanno accertato i medici tedeschi che adesso lo hanno in cura. "È disgustoso quello che gli hanno fatto. Disgustoso e vile", commenta e aggiunge: "Un gesto che vuole essere soprattutto un monito per gli altri". E un sorriso amaro si dipinge sul suo volto.

Russian opposition leader Alexei Navalny (C) answers to journalists ahead of a hearing at the European Court of Human Rights (ECHR) in Strasbourg on November 15, 2018. - ?Top Kremlin critic Alexei Navalny heads on November 15 to the European Court of Human Rights which will rule on whether his repeated arrests were politically motivated. The court in Strasbourg must decide whether Navalny, an anti-corruption campaigner and President Vladimir Putin's most vocal critic, was arbitrarily arrested and detained by Russian authorities. Between 2012 and 2014 he was arrested seven times at public gatherings and prosecuted for either breaching procedures for holding public events or disobeying a police order. (Photo by Frederick FLORIN / AFP)        (Photo credit should read FREDERICK FLORIN/AFP via Getty Images)

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