Al presidente degli Stati Uniti è stata rinnovata la richiesta di acquisire le dichiarazioni fiscali personali e aziendali degli ultimi otto anni. Il tycoon è sotto indagine per una possibile truffa assicurativa
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è sotto indagine per una possibile frode bancaria e assicurativa. La procura di New York ha rinnovato al tycoon la richiesta di acquisire le dichiarazioni fiscali personali e aziendali degli ultimi otto anni. Alla base dell'indagine, ha spiegato il procuratore Cyrus Vance, ci sarebbe l'aver gonfiato il valore della sua ricchezza e dei suoi immobili, come riportano "indiscussi" articoli di stampa di un anno fa.
Corsa contro il tempo in vista delle elezioni
Il presidente Usa si trova quindi ad affrontare una battaglia contro il tempo, per evitare di consegnare i documenti prima delle elezioni e chiudere il gap con il suo rivale Joe Biden, che nella media dei sondaggi di RealClearPolitics lo supera di 7,4 punti a livello nazionale (49,4% a 42%) e ha un margine di sicurezza in quasi tutti gli Stati in bilico. All'Election day mancano ancora 92 giorni, mentre al tycoon resterebbe meno di un mese e mezzo per tentare la rimonta perché gli elettori di alcuni "swing State" chiave cominceranno a ricevere già a settembre le schede per votare per corrispondenza o anticipatamente.
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I primi Stati a spedire le schede e gli effetti della pandemia
Quest'anno è previsto un aumento del voto per corrispondenza a causa degli effetti della pandemia, oltre a un numero più basso di indecisi. Il primo Stato a spedire le schede sarà il North Carolina, il 4 settembre. Pennsylvania, Michigan, Florida e Minnesota inizieranno invece a votare per posta o anticipatamente entro la fine di settembre, ossia prima del primo dibattito presidenziale fissato per il 29 di quel mese. Nei primi giorni di ottobre avvieranno "l'early voting" Arizona, Ohio e Iowa.
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Trump vorrebbe rinviare la data delle elezioni
Nei giorni scorsi il presidente ha suggerito di rinviare la data delle elezioni, anche se non ha l'autorità per farlo, e continua a twittare che il voto per posta - sempre più allargato dai governatori dem e tradizionalmente più favorevole al loro elettorato - equivale ai brogli. Ad allarmare è anche il caos di New York, dove a sei settimane dalle primarie non si conosce ancora l'esito di due gare per i ritardi nel conteggio di 400mila schede. Questo non ha impedito alla campagna di Trump di lanciare una offensiva pubblicitaria concentrata proprio negli Stati col voto anticipato e di sollecitare i suoi sostenitori a chiedere le schede per votare per corrispondenza ed evitare che Biden ipotechi la vittoria.
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La strategia del presidente Usa
Finora, anche nelle primarie di quest'anno, i democratici hanno surclassato i repubblicani nella richiesta di schede via posta. Inoltre si prevede che gli incerti dell'ultima settimana, che quattro anni fa premiarono il tycoon con un vantaggio di 3 punti, scenderanno dal 13% del 2016 al 10%. Danneggiato dalla gestione della pandemia e dal crollo dell' economia, il presidente spera di risalire nei sondaggi con l'annuncio di un vaccino contro il coronavirus.