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Recovery Fund, Conte vede stasera premier Olanda: "Intesa entro luglio interesse di tutti"

Mondo
©Getty

Il presidente del Consiglio vola oggi in Olanda per insistere con il suo omologo Rutte per un'intesa sul fondo per il rilancio economico post-Covid. La cancelliera tedesca: le riforme servono "dappertutto in Europa". Intanto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel prepara una proposta negoziale per raggiungere un accordo

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vola stasera in Olanda per insistere con il suo omologo Mark Rutte per una intesa entro luglio sul Recovery fund. "Spiegherò che abbiamo fretta nell'interesse di tutti", ha anticipato ieri ai media spagnoli. "Rischiamo di elaborare una risposta efficace ma tardiva, e se lasciamo che si distrugga il mercato unico i danni saranno anche per l'Olanda". Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel prepara intanto una proposta negoziale per raggiungere un’intesa, ad una settimana dal vertice europeo su Recovery fund e Bilancio europeo 2021-2027 (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Merkel: "Servono riforme dappertutto in Europa"

Angela Merkel ha incontrato ieri Mark Rutte, leader del fronte oltranzista dei cosiddetti Paesi Frugali. "Il mondo non dorme, dopo questa crisi le carte si mescoleranno di nuovo”, ha dichiarato la cancelliera tedesca. "Di fronte al crollo delle economie sono di sostegno aiuti che siano anche collegati a riforme e cambiamenti utili per il futuro", ha aggiunto, sottolineando che le riforme servono "dappertutto in Europa": per poter garantire benessere è necessario che le "economie siano competitive e capaci di affrontare il futuro”. Illustrata la diversità la diversità delle posizioni sulle sovvenzioni con i cosiddetti Paesi frugali, Merkel ha detto: "Abbiamo una cosa in comune: vogliamo rafforzare l'Europa. Questo rispecchia il nostro motto della presidenza tedesca" del semestre Ue. "La Germania ed i Paesi Bassi stanno bene solo se sta bene tutta l'Europa. Ma credo sia importante che il Recovery fund sia legato a delle riforme", ha insistito il leader olandese, tornando sul tema caldo della governance - pallino anche della Germania - a cui la nuova ricetta di Michel mette mano, dando più voce agli Stati (in Consiglio) con decisioni a maggioranza.

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L’agenda del leader olandese

Angela Merkel, Giuseppe Conte, Antonio Costa, Pedro Sanchez: l'agenda del leader olandese è fitta di incontri in questi giorni. Missione dei partner è convincerlo della bontà dell'operazione per il rilancio economico post-Covid, sperando in un effetto a cascata sugli altri Paesi che frenano (Austria, Danimarca e Svezia). Ma le posizioni restano lontane. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, come la presidente della Bce Christine Lagarde, non scommettono sul summit del 17-18 luglio quanto piuttosto su un nuovo vertice, a fine mese, ancora da convocare.

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Le distanze tra le posizioni dei Paesi

Lunedì sarà la volta del portoghese Costa e dello spagnolo Sanchez per incontrare Rutte. E se Conte suggerisce ai Paesi frugali, scherzando, "di condividere un bel tiramisù" per risollevare le sorti dell'Italia e dell'Europa, le portate con cui il presidente Michel spera di invogliare l'olandese ed i suoi alleati a trattare passano da un bilancio Ue più snello, intorno all'1,07% del Pil (a metà tra l'1,09% - ovvero 1.094 miliardi - messo sul tavolo a febbraio e l'1,05% chiesto dai Frugali); dalla conferma di quei 'rebates' (forma di correzione della contribuzione al budget) che molti altri partner Ue invece vorrebbero eliminare; e da una diversa chiave di allocazione delle risorse del Recovery fund (divisa in due tranche, 70% per il 2021 e 2022, e 30% per il 2023 sulla base di parametri diversi - nell'ultima infatti il criterio della disoccupazione sarà sostituito da quello del Pil 2021). Ma i nodi centrali restano. In particolare sono granitiche le divergenze di posizioni sulla grandezza del Recovery Fund - 750 miliardi di euro - e sulla sua suddivisione, tra 500 miliardi di trasferimenti a fondo perduto e 250 di prestiti, che la proposta di Michel lascia immutata e che vedono l'Italia primo beneficiario (173 miliardi).

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