
Coronavirus, contagi nei macelli in aumento. Lopalco: "Colpa di umidità e freddo". FOTO
Secondo il docente di Igiene all'università di Pisa e coordinatore della gestione dell'emergenza in Puglia, nei mattatoi sussistono alcune condizioni ambientali particolari che favoriscono la diffusione del virus: "Il freddo produce un abbassamento delle difese", spiega. Sono diverse le segnalazioni di nuovi focolai in tutto il mondo, compresa l'Italia, dove negli ultimi giorni si è sviluppato un cluster in alcuni impianti di macellazione del Mantovano

Sono l'umidità e il freddo delle celle frigorifere le cause dei nuovi casi di contagi e dei focolai di coronavirus in diversi macelli di tutto il mondo. Ma non ci sono pericoli per il consumo di carne. A spiegarlo l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene all'università di Pisa, e a capo della task force della Regione Puglia per l'emergenza Covid19
Coronavirus, Crisanti a Sky TG24: "Contagi di rientro e focolai: testare tutti i contatti"
Nelle ulltime settimane si sono susseguite numerose segnalazioni in altre parti del mondo: nel più grande mattatoio d'Europa, a Guetersloh, nel Land tedesco del Nordreno-Vestfalia, così come in Irlanda, Francia, Regno Unito, Olanda, Spagna, Canada e Stati Uniti dove ha colpito quasi 200 impianti di macellazione
Coronavirus, la pandemia torna a far paura: i principali focolai nel mondo. FOTO
I nuovi contagi non hanno risparmiato i macelli italiani: Lopalco ha coordinato l'indagine della Asl di Bari su un caso in una struttura di macellazione locale e un altro si è verificato nel Mantovano
Coronavirus, i focolai in Italia: dal Vicentino a Mondragone. FOTO
Il caso studiato da Lopalco ha riguardato una struttura a Palo del Colle in provincia di Bari dove 71 impiegati sono risultati positivi al virus

Uno screening a tappeto tra lavoratori di macelli e salumifici di un'area del Mantovano ha rivelato decine di positività al coronavirus. Alcuni focolai si sono diffusi, già a partire da fine giugno, in una zona vicino al Po, tra Viadana e Dosolo

L'ultimo cluster in ordine di tempo, segnalato dall'Ats Valpadana, ha riguardato il salumificio Fratelli Montagnini di Viadana, dove le squadre Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) sono intervenute per sottoporre a tampone 26 dipendenti, dopo che uno di loro era stato ricoverato in ospedale con febbre alta. Cinque sono risultati positivi, tra cui 3 lavoratori di una cooperativa. L'Ats ha predisposto ieri la chiusura dell'attività e oggi è stata effettuata la sanificazione

Sono così saliti mano a mano a 68 i lavoratori (non tutti residenti nel Mantovano), risultati contagiati in cinque macelli e salumifici tra Viadana e Dosolo, di cui due ricoverati in ospedale in condizioni che non sarebbero gravi. In gran parte i contagiati sono asintomatici o con pochi sintomi

Sono 6 i focolai soffocati "prima ancora che si propagassero", ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera: "1500 tamponi eseguiti, 70 persone positive di cui 58 residenti sul territorio lombardo, 54 in provincia di Mantova e 4 in provincia di Cremona"

Secondo il professor Lopalco, che ha appena pubblicato i risultati della sua indagine, non esiste un'unica causa ma più motivazioni che tutte insieme rendono questi ambienti di lavoro particolarmente a rischio

Questi stabilimenti hanno infatti alcune condizioni ambientali particolari: zone dove di usano getti di acqua a pressione e i lavoratori stanno in mezzo ad una nuvola di acqua calda e vapore

Ci sono invece altre zone dove i lavoratori lavorano in un enormi celle frigo

"Il freddo produce un abbassamento delle difese" spiega Lopalco. Ma la carne è sicura, conclude Lopalco, assicurando che "la via alimentare è esclusa dal contagio"