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Coronavirus, negli Usa 53mila casi in 24 ore. Fauci: mutazione lo rende più contagioso

Mondo

Alla vigilia dell'Independence Day, negli Stati Uniti si registra il numero più alto di nuovi contagi in un solo giorno. Coprifuoco notturno a Miami, revocata anche la riapertura di strutture di intrattenimento. A Chicago quarantena per arrivi da Stati a rischio. L’immunologo: “Sembra che il virus si replichi meglio e possa essere più trasmissibile”. Situazione ancora grave anche in America Latina

A poche ore dal 4 luglio, la festa dell'Independence Day, gli Usa fanno registrare il numero più alto di nuovi contagi da coronavirus in un solo giorno (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Secondo i dati della Johns Hopkins University, nelle ultime 24 ore ci sono stati 53.069 nuovi casi negli Stati Uniti. È un nuovo record, il secondo in due giorni consecutivi e il sesto negli ultimi nove giorni. Il totale sale quindi a 2.735.339. Almeno sette Stati hanno fatto segnare il loro primato in un singolo giorno: Alaska, Arkansas, Florida, Georgia, Montana, South Carolina e Tennessee. Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 649, portando il bilancio complessivo delle vittime a 128.677. L'ultimo totale di nuovi contagi in Usa segna un aumento dell'87% dei casi giornalieri nelle ultime due settimane.

Fauci: mutazione rende virus più contagioso

Secondo l'immunologo Anthony Fauci, il più importante esperto di malattie infettive negli Stati Uniti, ci sono indizi crescenti che una specifica mutazione consenta al virus di essere più contagioso. In un’intervista al Journal of American Medical Association, ha spiegato che potrebbe essere emerso un ceppo più contagioso di quello visto in Cina. E, secondo una ricerca, proprio l'Italia potrebbe esser stata interessata dal diverso ceppo: la differenza principale rispetto a quello originato a Wuhan, ha spiegato Fauci, è che la versione italiana passa da una persona all'altra in maniera più efficace, rendendo ancora più difficile il suo contenimento. “Sembra che il virus si replichi meglio e possa essere più trasmissibile”, ha aggiunto. Lo studio a cui fa riferimento Fauci è stato pubblicato da ricercatori legati allo Sheffield COVID-19 Genomics Group e sostiene che il nuovo ceppo “è diventato la forma più diffusa" nella pandemia globale. I ricercatori non hanno trovato alcuna prova che il nuovo ceppo causi sintomi più gravi.

A Miami scatta il coprifuoco

Intanto, il sindaco della contea di Miami-Dade proclamerà nelle prossime ore il coprifuoco dalle 22 alle 6 per rallentare la diffusione del coronavirus. Il provvedimento entrerà in vigore da venerdì sera. Il primo cittadino, informa una nota, firmerà anche un ordine per revocare la riapertura delle strutture di intrattenimento, come cinema, teatri, casinò, arene per concerti. I clienti dei ristoranti inoltre dovranno indossare la mascherine e potranno toglierle solo per mangiare. 

 

Chicago: quarantena per arrivi da Stati a rischio 

Chicago ha invece imposto una quarantina di 14 giorni per le persone che arrivano da Stati che stanno registrando un aumento di casi di coronavirus, secondo quanto annunciato dal commissario alla sanità Allison Arwady. Nella “blacklist” ci sono Alabama, Arkansas, Arizona, California, Florida, Georgia, Idaho, Louisiana, Mississippi, North Carolina, Nevada, South Carolina, Tennessee, Texas e Utah.

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La situazione in America Latina

Dopo giorni di stabilità, le cifre generali della pandemia da coronavirus in America Latina sono tornate a mostrare una netta tendenza al rialzo, per cui nelle ultime 24 ore i contagi sono saliti a 2.723.302 (+74.059) ed i morti a 121.382 (+2.778). Secondo una elaborazione statistica realizzata dall’Ansa, il Brasile non sembra vedere la luce alla fine del tunnel, con numeri alti ma stabili. I casi registrati dall'inizio della pandemia hanno sfiorato oggi 1,5 milioni (1.496.858, +48.107), mentre i decessi globali sono 61.884 (+1.252). Seguono Perù (292.004 e 10.045) e Cile (284.541 e 5.920), e altri sette paesi con più di 30.000 contagi: Messico (238.511 e 29.189), Colombia (106.110 e 3.641), Argentina (69.941 e 1.385), Ecuador (59.486 e 4.649), Panama (35.235 e 667), Repubblica Dominicana (34.197 e 765), e Bolivia (34.227 e 1.201).

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876 nuovi casi in Ucraina, 46.763 in totale

In Ucraina si sono registrati 876 nuovi casi di Covid-19, per un totale di 46.763 contagi confermati dall'inizio dell’epidemia, come riporta il Consiglio di sicurezza nazionale e difesa ucraino. Le morti provocate dal nuovo coronavirus nella repubblica ex sovietica sono 27 nelle ultime 24 ore e 1.212 in totale. I guariti sono 20.558 in totale, di cui 505 nel corso dell'ultima giornata.

La situazione in Russia

Il centro operativo russo anticoronavirus riporta che in Russia nelle ultime 24 ore si sono registrati 6.718 nuovi casi di Covid-19 e 176 persone sono decedute a causa del virus. Il totale dei contagi accertati dall'inizio dell'epidemia sale così a 667.883 mentre i morti ufficialmente sono in totale 9.859. Il ministro della Sanità russo Mikhail Murashko ritiene che un'ondata di coronavirus della stessa intensità non si ripeterà poiché i sistemi di trattamento e prevenzione sono già stati sviluppati ed è stata acquisita una certa immunità di gregge. "Una seconda ondata della stessa portata della prima è improbabile. Abbiamo acquisito una certa immunità e abbiamo creato un sistema di trattamento e prevenzione. Pertanto una ripetizione di questo scenario nel formato completo è improbabile ma ci potrebbe essere un aumento dei tassi di morbilità se le regole di comportamento non vengono rispettate", ha detto Murashko in un'intervista con Interfax.

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A Belgrado dichiarata “situazione emergenza”

Le autorità municipali di Belgrado hanno proclamato oggi la “situazione di emergenza” nella capitale serba, principale focolaio della nuova ondata di contagi. Al fine di contenere la diffusione del virus si limita l'orario di apertura di locali notturni, bar, caffè e ristoranti, che dovranno restare chiusi dalle 23 alle sei del mattino. Raduni e assembramenti saranno consentiti per un massimo di 100 persone al chiuso, con mascherina e distanza fisica di 1,5 metri, e 500 all'aperto. E sarà obbligatorio portare la mascherina sui mezzi pubblici e in tutti i luoghi al chiuso. In Serbia, dopo un periodo di progressivo calo dei contagi e l'allentamento quasi completo delle restrizioni, da diversi giorni è in atto una forte ripresa dei casi di coronavirus. Prima di Belgrado, la “situazione di emergenza” era stata imposta in altre città principali focolai quali Novi Pazar, Vranje, Kragujevac, Tutin. Il presidente Aleksandar Vucic, parlando ieri sera alla tv pubblica Rts, aveva anticipato le nuove misure restrittive a Belgrado, sottolineando che nella capitale si registra oltre l'82% dei contagi dell'intero Paese.

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