L’immunologo a capo della task force della Casa Bianca sul Covid-19 ha sottolineato come la situazione resti critica “soprattutto in alcune parti del Paese che sono state duramente colpite come la zona metropolitana di New York”. “In generale la curva dei contagi sta andando giù negli Stati Uniti e le cose stanno migliorando, ma molto lentamente”, ha aggiunto. “Non credo che ci siano ancora prove concrete per dire che il virus sta perdendo forza”, ha poi precisato
“Non credo che l’epidemia di coronavirus sia del tutto sotto controllo negli Stati Uniti, soprattutto in alcune parti del Paese che sono state duramente colpite come la zona metropolitana di New York che, sfortunatamente, ha il record di contagi e di morti”. Lo ha dichiarato, ai microfoni di Sky Tg24, Anthony Fauci, l’immunologo a capo della task force della Casa Bianca sul Covid-19. “Ma dobbiamo dire che le cose vanno molto meglio adesso - ha poi puntualizzato -. In città come New Orleans o Detroit che hanno avuto un alto numero di contagi la situazione sta nettamente migliorando. Tuttavia, in altre parti del Paese, anche in alcune piccole città dove non avevamo visto molti casi fino adesso, stiamo vedendo ora dei nuovi contagi”. “Quindi - ha proseguito - da una parte i focolai più importanti si stanno spegnendo, ma altri ne stanno nascendo". L'immunologo parla anche di vaccini, terapie e delle possibili conseguenze nel controllo dell'epidemia dopo le proteste violente negli Usa dovute alla morte di George Floyd (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI).
"Non ci sono prove per dire che il virus perde forza"
“In generale la curva dei contagi sta andando giù negli Stati Uniti e le cose stanno migliorando, ma molto lentamente. Non stiamo vedendo una discesa rapida della curva, ma un miglioramento graduale”, ha aggiunto Fauci. “Non credo che ci siano ancora prove concrete per dire che il virus sta perdendo forza”, ha poi sottolineato. “Ovviamente i virus mutano - ha precisato - quando replicano, particolarmente i coronavirus come questo, ma se guardiamo adesso alla malattia e ai suoi effetti, come stiamo vedendo nelle città americane, nulla ci indica che la malattia sia meno grave. Abbiamo più di centomila morti negli Stati Uniti, il numero più alto al mondo e qui non stiamo vedendo alcun tipo di indebolimento del virus”, ha concluso l’immunologo.
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"Vaccino? Cautamente ottimisti, ma non ci sono garanzie"
Sull'ipotesi vaccino Fauci è chiaro: “Siamo cautamente ottimisti e bisogna sempre ricordare che non ci sono garanzie quando si parla di vaccino. Abbiamo questo obiettivo: avere un vaccino a disposizione entro la fine del 2020 o gli inizi del 2021”, ha detto l'immunologo. “Abbiamo già iniziato – ha spiegato - la fase due della sperimentazione sull'uomo e in luglio, se tutto va bene la prima settimana di luglio, speriamo di partire con la fase tre che ci permetterà di capire se il vaccino effettivamente funziona e se è sicuro. Se andiamo avanti con questa sperimentazione a luglio, agosto, settembre e ottobre speriamo che per l'autunno sapremo se effettivamente funziona e se così sarà a quel punto sarà disponibile per tutti entro dicembre del 2020, o al più tardi nei primi due mesi del 2021".
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"Floyd? Scontri violenti possibile passo indietro nel controllo epidemia"
Dopo aver parlato dei progressi a livello scientifico nel controllo del Coronavirus, Fauci si esprime anche sulle proteste che si stanno verificando un po' in tutti gli Stati Uniti dopo la morte George Floyd. “Sono alquanto preoccupato per quanto sta accadendo e per queste proteste nate da un tragico incidente, con l'uccisione di una persona innocente da parte di un poliziotto. Le proteste pacifiche non sono particolarmente preoccupanti, ma gli scontri violenti temo che possano farci fare un passo indietro rispetto al controllo dell'epidemia di coronavirus, perché ovviamente in quelle situazioni non si seguono le indicazioni di sanità pubblica come il distanziamento sociale. Quindi sì, sono preoccupato di quello che potrà accadere nelle prossime due settimane sul fronte del contagio e non sono l'unico ad essere preoccupato per questo”.
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"L'Italia ha fatto un buon lavoro contro il Covid19"
Per quanto riguarda invece l'epidemia nel nostro Paese, Fauci non risparmia elogi: "Quando ho visto quello che succedeva in Italia mi sono immediatamente messo in contatto con molti dei miei ex studenti e colleghi italiani e ho avuto così un'idea chiara di quello che stava accadendo. Per me è stato evidente sin da subito che l'Italia si trovasse in una situazione molto difficile, con un'esplosione di casi di cui non avevano colpa. Le persone erano entrate nel paese spargendo il virus e prima che si potesse fare qualcosa, il focolaio era già enorme. Credo che l'Italia abbia fatto davvero un buon lavoro considerando che siete stati colpiti molto duramente”. Poi aggiunge: “L'Italia ha un eccellente sistema sanitario con scienziati e medici brillanti che sanno benissimo quello che fanno. Non è certo un Paese che non ha idea di come gestire una situazione del genere, ma nonostante tutta la sua forza è comunque stata colpita molto duramente. Il solo problema, forse, e non dico questo per criticare l'Italia, è che quando si è resa conto della gravità e ha chiuso tutto, il virus si era già diffuso enormemente, così tanto che il sistema sanitario è quasi collassato".
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