Coronavirus Usa, quasi 1.300 vittime nelle ultime 24 ore. Allarme contagi in California

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Negli Stati Uniti i morti totali salgono a 101.573, 1,7 milioni i contagiati. Mai così tanti nuovi casi in California. Salta la maratona di Boston per la prima volta in 124 anni. Il virus intanto colpisce l’economia statunitense: 40 milioni di disoccupati, 1 lavoratore su 4 senza più un posto

Negli Stati Uniti prosegue l’emergenza coronavirus, in particolare è allarme in California per l’aumento dei contagi. Sono 1.297 le vittime legate al Covid-19 registrate nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale delle vittime è salito a 101.573 morti dall'esplosione della pandemia nel Paese. Secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University i casi di positività al codiv-19 sono 1.720.613, più di ogni altra nazione al mondo (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Allarme in California, record di contagi

È scattato di nuovo l'allarme in California dove si è registrato il più alto numero giornaliero di nuovi casi di contagio, ben 2.617 in 24 ore. Il precedente picco era stato quello del 5 maggio con 2.603 casi.

Salta maratona Boston, prima volta in 124 anni 

Tra le conseguenze della pandemia, è ufficiale che salta definitivamente la maratona di Boston. E' la prima volta nei 124 anni di storia della corsa, che si tiene ogni anno il terzo lunedì del mese di aprile. La maratona era stata rinviata al 14 settembre ma, alla luce degli sviluppi, il sindaco Marty Walsh ha deciso che non sarebbe stato sicuro farla svolgere. La maratona contribuisce annualmente all'economia di Boston per oltre 200 milioni di dollari. Vi partecipano circa 30 mila persone. Intanto resta incerto il destino della maratona di New York. La corsa resta programmata per il primo novembre, ma gli organizzatori hanno già cancellato tutti gli eventi fino al 15 agosto. Qualsiasi decisione sarà presa entro quella data.

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Fauci: “cautamente ottimista” su autunno 

Ieri Anthony Fauci si è detto “cautamente ottimista” sullo scenario della pandemia per il prossimo autunno. Il direttore dell'Istituto per le malattie infettive Usa e membro della task force della Casa Bianca sul coronavirus ha osservato che se i casi continueranno a livellarsi e scendere durante l'estate, con tutta probabilità "in autunno ed in inverno la gente inizierà a riunirsi nuovamente in posti all'interno ed è là che le malattie respiratorie tendono a a 'fiorire'". "Il mio cauto ottimismo e la mia cauta speranza - ha precisato - sono che in autunno riusciremo a controllare il ritorno inevitabile dell'infezione. Chiunque creda che il virus non ritornerà dopo l'estate manca di realismo. Il nodo e' come lo affronteremo. Non e' però inevitabile che avremo una seconda ondata".

 

In Usa Pil a picco 

Il quadro economico è altrettanto preoccupante, con un crollo del 5% del Pil nel primo trimestre dell'anno e altri 2,1 milioni di americani che negli ultimi sette giorni hanno fatto richiesta di un sussidio di disoccupazione. Sale così a oltre 40 milioni il numero di coloro alla disperata ricerca di un posto, in pratica un lavoratore su quattro. La recessione profonda non tiene ancora conto a pieno del deterioramento della situazione negli ultimi due mesi di lockdown e di una fase due che stenta a decollare a causa di un'emergenza sanitaria in via di miglioramento ma ancora grave.

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