Il ministro degli Esteri di Pechino: Cina e Usa “a un passo da una nuova Guerra Fredda”

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Wang Yi in conferenza stampa: “Stati Uniti devono rinunciare a voler cambiare la Cina”. Sul coronavirus: "Aperti a sforzi per individuare origine". E nega scontri con l'Ue. Su Hong Kong: "Nessuna interferenza è tollerabile”. Su Taiwan: “Riunificazione è un trend della storia”

La Cina e gli Stati Uniti sono "a un passo da una nuova Guerra Fredda". A dirlo è stato Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, che è intervenuto in una conferenza stampa a margine dei lavori della sessione parlamentare. Il ministro ha parlato anche di Hong Kong (nessuna interferenza "è tollerabile"), della pandemia di coronavirus (Cina “aperta” a sforzi per individuare origine) e di Taiwan (“Riunificazione è un trend della storia”).

Wang Yi: “Usa devono rinunciare a voler cambiare la Cina”

Parlando di Stati Uniti e Cina, Wang Yi ha spiegato che i due Paesi "non dovrebbero avere conflitti e cooperare in una logica win-win e di rispetto reciproco". Allo stesso tempo, ha aggiunto, "gli Usa devono rinunciare a voler cambiare la Cina e rispettare" la sua volontà di sviluppo della nazione.

Su Hong Kong: nessuna interferenza "è tollerabile"

Il ministro, a proposito delle interferenze delle altre nazioni, ha ribadito che Hong Kong è una "questione interna della Cina" e nessuna interferenza "è tollerabile". Poi, riferendosi alla legge sulla sicurezza in discussione al Congresso nazionale del popolo di Pechino - contro la quale centinaia di persone sono scese in strada nell'ex colonia -, ha detto che "va approvata senza il minimo ritardo".

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La Cina è "aperta" agli sforzi per identificare origine coronavirus

Un  passaggio della conferenza ha toccato anche il tema coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE). La Cina è "aperta" agli sforzi e alla cooperazione internazionale per identificare la fonte della pandemia del Covid-19, ha detto Wang Yi. Ma ha precisato la necessità che l'indagine sia "libera da interferenze politiche" e basata su "motivazioni scientifiche". A questo proposito, Wang ha criticato duramente gli sforzi dei politici Usa finalizzati a "creare voci" sull'origine del coronavirus e a "stigmatizzare la Cina".

Ministro: "Non cerchiamo scontro con Ue"

Poi il ministro ha risposto anche riguardo alle accuse mosse a Pechino di uso della “diplomazia delle mascherine”, cioè la fornitura di materiale medico ai Paesi europei contro il Covid-19 per dividere e guadagnare peso politico tra i 27 Stati dell'Unione. “L'interazione tra Cina e Unione europea dovrebbe essere un ciclo positivo capace di dare il via al loro successo reciproco, non a uno scontro che finisca con un solo vincitore", ha detto.

“Riunificazione di Taiwan è un trend della storia”

Infine, il ministro ha parlato dei rapporti con Taiwan ricondotti ad "affari interni". "La riunificazione di Taiwan è un trend della storia", ha detto Wang Yi. Poi ha messo di nuovo in guardia dalle interferenze esterne, menzionando gli Stati Uniti in merito alla mancata partecipazione di Taipei all'assemblea dell'Oms della scorsa settimana. "Ai compatrioti di Taiwan, come regione parte della Cina, sono state fornite tutte le informazioni utili sul Covid-19", ha spiegato.

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