Il primo ministro Narendra Modi ha annunciato l'estensione fino al 3 maggio del lockdown per combattere il Covid-19. In tutto il Paese la polizia presidia i checkpoint, invitando la popolazione a rimanere a casa, mentre i droni disinfettano gli ambienti. LA FOTOGALLERY
Dal 25 marzo in India, Paese che conta 1,3 miliardi di abitanti, è in atto un severo confinamento a livello nazionale, considerato il più grande lockdown del mondo
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La situazione non è facile. Appena dopo la decisione del primo ministro, infatti, i lavoratori si erano mossi in massa verso le campagne creando non pochi disagi e tante preoccupazioni per paura che spostino il contagio
Il piano rischia di distruggere i tentativi del premier di rilanciare un’economia con crescita molto lenta. Ora molti uffici sono chiusi, mentre in altri si pratica la disinfezione degli ambienti
In giro per le città si alzano in volo i droni, che spruzzano disinfettante sulle strade, le case e le auto
Superati i 10mila contagiati, per il Paese più popoloso del mondo, con un sistema sanitario quanto mai impreparato a un'emergenza simile, è di importanza primaria che il virus resti contenuto
Le speranze che ciò avvenga, però, sono pochissime, anche perché buona parte della popolazione continua a uscire di casa
I devoti alle divinità Indù continuano a recarsi nei templi o presso i fiumi, incuranti dei divieti per il coronavirus
Stando ai numeri, l’India non è stata ancora pienamente investita dalla pandemia ma nel Paese ci sarebbe carenza assoluta di test mentre molte aziende hanno deciso di convertirsi alla produzione di mascherine
Oltre alla pesca, che continua a essere permessa, in alcune zone inizia il periodo della raccolta dei prodotti agricoli, lavoro abitualmente affidato a milioni di migranti che si trasferiscono con le famiglie nei campi da stati anche lontani
In alcune città i lavoratori, rigorosamente con mascherina, bloccano l'ingresso delle aree residenziali dichiarate "zone rosse"
Gli ufficiali di polizia dell'Uttar Pradesh chiedono agli automobilisti di rimanere chiusi nelle loro abitazioni
Ci sono anche molti volontari sparsi nelle città a fermare le persone che non rispettano i divieti e si muovono lo stesso
Per alcuni è necessario muoversi, mentre per altri è molto difficile anche solo capire il pericolo a cui stanno andando incontro
In India, inoltre, molte persone non vivono in appartamenti separati ma in baracche o altre sistemazioni di fortuna, che raccolgono intere comunità che vivono dunque a stretto contatto
Tanti volontari sono sempre pronti a fornire anche alla polizia il materiale necessario per proteggersi dalla minaccia del coronavirus
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