Il primo ministro resta in terapia intensiva a Londra. Nel Paese sono oltre 55mila i contagi e oltre 7mila le vittime. Testati 20mila operatori della sanità e loro familiari. Nuove restrizioni per l’accesso sui bus dopo la morte di 14 dipendenti del trasporto pubblico
Il premier britannico Boris Johnson, affetto da Covid-19 e ricoverato in terapia intensiva al St Thomas Hospital di Londra, "sta migliorando" (LA FOTOSTORY DEL PREMIER BRITANNICO - PERSONE MANDANO FIORI A DOWNING STREET). È quanto fatto sapere da Rishi Sunak, cancelliere dello Scacchiere, un ministro con responsabilità sulle materie finanziarie. Sunak ha preso parte alla conferenza stampa di giornata a Downing Street sull'emergenza. Nel frattempo si registra un nuovo record nazionale di morti giornalieri nel Regno Unito. Sono 938 i nuovi decessi per Covid-19 nelle ultime 24 ore, che portano il totale delle vittime a 7.097. Quanto ai contagi registrati, il conteggio passa dai 55.242 indicati ieri a 60.733, con una curva di crescita di nuovo in aumento attorno a 5.500 al giorno, mentre si calcola che manchi ancora una settimana circa al picco di diffusione dell'epidemia sull'isola (AGGIORNAMENTI - SPECIALE - MAPPA DEL CONTAGIO - I CASI NEL MONDO - LE NOTIZIE DELLA FARNESINA SUL REGNO UNITO).
Le ultime notizie su Boris Johnson
Per quanto riguarda le condizioni del primo ministro, Sunak ha riferito che "oggi si è messo a sedere sul letto, reagisce e dialoga positivamente con il team medico". Prima di Sunak, anche una portavoce di Downing Street aveva parlato dello stato di salute del premier nel briefing giornaliero con i giornalisti dopo la riunione del consiglio di gabinetto ristretto (il cosiddetto 'war cabinet') che si svolge quotidianamente sull'emergenza Coronavirus e che è ora presieduta dal ministro Dominic Raab (CHI È), supplente di Johnson. Citando le ultime informazioni rilasciate dal team medico, la portavoce ha fatto sapere che Johnson pur ricevendo ossigeno, non ha bisogno dell'assistenza - che sarebbe invasiva e allarmante - di un ventilatore meccanico .
Verso una proroga del lockdown
In Gran Bretagna si va verso una proroga del lockdown, secondo quanto emerso dall’ultima riunione di gabinetto a Downing Street. Le restrizioni, in vigore dal 23 marzo, saranno soggette a verifica come previsto alla scadenza delle tre settimane, cioè lunedì dopo Pasqua. Ma un portavoce del governo ha di fatto escluso fin d'ora modifiche ricordando come i consiglieri medico-scientifici dell’esecutivo britannico abbiano definito ieri prematura qualunque ipotesi di allentamento almeno fino a quando il picco dell'epidemia non sarà stato chiaramente superato. "Per ora - ha tagliato corto la fonte di Downing Street - dobbiamo concentrarci in uno sforzo senza sosta per fermare la diffusione di questa malattia, mentre lavoriamo per rafforzare le strutture dell'Nhs", il servizio sanitario nazionale britannico.
I test agli operatori della sanità
Sempre Downing Street ha reso noto che sono saliti a 20.000 gli operatori del servizio sanitario britannico (Nhs) in prima linea contro il Coronavirus e loro familiari sottoposti finora a test sull'infezione. Un’informazione che arriva dopo le polemiche sui ritardi nei tamponi, soprattutto per medici e infermieri, indicando un aumento della media quotidiana delle persone testate in tutto il Regno Unito oltre quota 14.000. L'obiettivo indicato dal governo è arrivare a 25.000 tamponi al giorno per fine mese e a 75.000 ulteriori test sugli anticorpi, una volta che anche questi saranno disponibili.
Linea di sostegno psichico per sanitari
Il Regno Unito ha inoltre previsto la nascita di una linea telefonica di sostegno psicologico affidata a specialisti di salute mentale, per aiutare il personale del servizio sanitario nazionale (Nhs) e di tutti i servizi d’emergenza. Intanto Downing Street ha annunciato pure per venerdì l'inaugurazione di un secondo ospedale temporaneo ad hoc per far fronte al Covid-19 dopo quello realizzato a tempo di record a Londra da 4000 letti in un quartiere fieristico: a Birmingham, con 500 posti disponibili allargabili fino a 2000.
Nuove restrizioni per l'accesso ai bus
Londra ha previsto anche nuove regole più restrittive per l'accesso dei passeggeri sui classici bus rossi rimasti operativi in quanto servizi pubblici essenziali, sullo sfondo dell'aggravarsi del numero di contagi e di morti fra i conducenti. Lo ha annunciato oggi il sindaco laburista della capitale, Sadiq Khan, aggiornando ad almeno 14 il totale di lavoratori del trasporto pubblico cittadino di Transport for London (Tfl) rimasti finora vittime del Covid-19. Fra le nuove norme - in aggiunta a quelle precedenti, considerate "insufficienti" da alcuni autisti - l'obbligo d'ingresso dei passeggeri dalla sola porta centrale.