Coronavirus, in Francia oltre 98mila casi e più di 10mila morti

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Nel Paese si sono registrati 607 decessi in 24 ore e 518 nuovi ingressi in rianimazione. Le persone dimesse e guarite, ha riferito il direttore generale della Sanità Jerome Salomon, sono 19.337. Parigi vieta le attività sportive all'aperto fra le 10 e le 19

La Francia ha superato le 10mila vittime per coronavirus (10.328) e ha toccato il numero di 30.000 ricoverati negli ospedali, mentre 19.337 sono stati dimessi dopo essere guariti (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPA DEL CONTAGIO - LE NOTIZIE DELLA FARNESINA SULLA FRANCIA). Lo ha riferito il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Secondo la Johns Hopkins University, i casi totali sono più di 98.900. Intanto il Comune di Parigi e la Prefettura hanno vietato, da domani, ogni attività sportiva all'aperto fra le 10 e le 19, dopo che durante il passato weekend di bel tempo centinaia di parigini sono usciti a correre o a sdraiarsi sui prati. Inoltre, chi entrerà sul territorio francese a partire da domani dovrà essere munito di un'autocertificazione che il ministero dell'Interno ha messo già online sul proprio sito. Sembra ormai certo che il 15 aprile, data di scadenza del secondo periodo di confinamento consecutivo (il primo è cominciato il 17 marzo), il lockdown verrà prorogato: prima di Pasqua lo annuncerà il presidente Emmanuel Macron, in un nuovo messaggio televisivo (I CONTAGI IN ITALIA: GRAFICHE - COME LEGGERE I NUMERI - DOMANDE E RISPOSTE DEGLI ESPERTI - LE FOTO SIMBOLO - LA MAPPA DEI CONTAGI IN ITALIA).

Salgono di nuovo i pazienti in rianimazione

Sono 607 i decessi per Coronavirus in Francia nelle ultime 24 ore, per un totale di 7.091 negli ospedali, ai quali vanno aggiunti gli oltre 3.000 morti del censimento effettuato negli ospizi. I pazienti in rianimazione sono oggi 7.131, con 518 nuovi ingressi, ma un saldo di letti occupati in più di sole 59 unità se si considerano i pazienti che hanno lasciato il reparto. I 518 nuovi ingressi fanno segnare un'inversione di tendenza negativa rispetto alla diminuzione osservata negli ultimi giorni (LE TAPPE - I CASI NEL MONDO).

Parigini fuori nel weekend, da domani vietato lo sport all’aperto

Ma cinque giorni di calo dell'afflusso di casi gravi negli ospedali hanno portato i parigini, spinti anche dal sole del weekend, a uscire di casa sabato e domenica. In mancanza delle rive della Senna, vietate dal Comune, giovani e meno giovani si sono stesi al sole lungo il Canal Saint-Martin, violando così le regole del lockdown. Da domani, a Parigi, sarà quindi vietata ogni attività sportiva all'aperto fra le 10 e le 19 perché, hanno spiegato Comune e Prefettura, nelle ore centrali "chi corre si avvicina troppo ai passanti". "Parlare di fine del confinamento è prematuro", ha detto anche il primo ministro Edouard Philippe, dopo che stamattina il ministro della Salute, Olivier Véran, ha parlato di "epidemia ancora in fase ascendente". "Ci siamo disperati - ha detto Lila Bouadma, rianimatrice dell'ospedale Bichat e membro del Comitato scientifico consultato dal governo - quando abbiamo visto tutta quella gente per strada abbiamo cominciato a fare il conto alla rovescia. Siccome i tempi di incubazione sono di circa 5 giorni, ci prepariamo a un giovedì nero il 9 aprile, con un afflusso di pazienti mentre già siamo pieni".

L’autocertificazione

E anche in Francia arriva l’autocertificazione, necessaria da domani per chi entrerà in territorio francese. Il ministero dell’Interno ha messo il modulo sul proprio sito, e sono tre le attestazioni fra le quali si potrà scegliere: quella per un viaggio dall'estero verso il territorio della Francia, quella per chi va dall'estero verso un territorio d'Oltremare francese e una per chi va dal territorio francese verso quelli di Oltremare. Nel primo caso, sono previsti 3 profili di viaggiatore: cittadino di Paesi terzi, cittadino di Paesi dell'Unione europea e assimilati (Gb, Svizzera, Islanda, ecc.) e cittadino di nazionalità francese. Per i primi due casi per poter entrare in Francia bisognerà avere in questo Paese la residenza principale o essere in transito per motivi di lavoro, avere motivi familiari o appartenere a categorie come diplomatici, trasportatori di merci o equipaggio di aerei.

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