I due candidati reduci dal testa a testa in Iowa si sono difesi dagli attacchi di Biden e Warren, in vista del secondo round delle Primarie l'11 febbraio. Ma secondo gli ultimi sondaggi restano avanti, con l'ex vicepresidente e la senatrice ancora in difficoltà
Tutti contro Pete Buttigieg e Bernie Sanders nel dibattito tv tra i candidati democratici in Usa, che si è svolto a Manchester, in New Hampshire, lo Stato dove l’11 febbraio si voterà per il secondo appuntamento delle primarie dem. I due contendenti - dopo l'affermazione in Iowa - si sono dati battaglia tra di loro a quattro giorni dalla nuova sfida elettorale, ma i due si sono dovuti soprattutto difendere a loro volta dagli attacchi da parte degli altri candidati. A partire da Joe Biden ed Elizabeth Warren, che dopo i risultati deludenti in Iowa temono di perdere sempre più terreno e la spinta necessaria per andare avanti. Ma la loro offensiva davanti a milioni di telespettatori sembra aver prodotto scarsi risultati. Del resto l'ultimo sondaggio di Nbc dà Buttigieg e Sanders avanti anche in New Hampshire.
Biden attacca Buttigieg sull’inesperienza
Ad essere preso di mira nella serata è stato soprattutto Buttigieg, che si è dovuto difendere prima dagli attacchi di Biden, a cui vorrebbe sfilare il posto di candidato moderato, poi proprio da quelli di Sanders, che ormai lo vede come il vero avversario sulla strada della nomination. Anche se resta l'incognita di un Michael Bloomberg pronto a scendere in campo a partire dal Super Tuesday del 3 marzo. Biden, 77 anni, ha contrapposto la sua enorme esperienza alla giovane carriera di Buttigieg, ex sindaco di South Bend, in Indiana: troppo giovane per candidarsi. "Non possiamo risolvere le cose guardando sempre indietro", è stata la replica di Buttigieg. E quando l'ex vicepresidente ha sottolineato come "le politiche del passato non sono poi sempre così male", riferendosi soprattutto agli anni della presidenza Obama, Buttigieg non ha esitato: "Quegli obiettivi raggiunti sono stati fenomenali perché quello era il momento giusto. Ma ora dobbiamo confrontarci con questo momento, col presente. E questo momento è diverso". Una frase accolta dagli applausi della platea.
Lo scontro Sanders-Buttigieg
Poi è andato in scena lo scontro con Sanders. Buttigieg ha accusato l'avversario di portare avanti posizioni troppo estreme che dividono il Paese nel momento in cui deve unirsi per sconfiggere Donald Trump: "Dobbiamo cercare di unire più gente possibile - ha detto - mentre qui qualcuno sta dicendo che se non sei estremista sei fuori". Sanders ha replicato così: "Il modo per tenere unita la gente è presentare un agenda che funziona per i lavoratori di questo Paese, non per la classe dei miliardari".
Biden ammette: male in Iowa, sarà così anche in New Hampshire
Mentre Buttigieg e Sanders battagliavano per il primato, Biden ha pensato bene di fare harakiri con un'ammissione che a pochissimi giorni dal nuovo voto ha lasciato tutti a bocca aperta, riconoscendo di aver preso una batosta in Iowa e aggiungendo che probabilmente sarà così anche in New Hampshire. Si rifarà in altri Stati, il suo ragionamento: sempre che, commentano molti osservatori, ce ne sarà ancora il tempo.
Abbraccio Sanders-Trump. Applausi per Romney
Due i momenti di grande unità della serata. Quando Biden ha chiesto e ottenuto dalla platea la standing ovation per i funzionari cacciati da Donald Trump perché hanno testimoniato nell'inchiesta per l'impeachment. E poi quando Sanders si è elegantemente rifiutato di commentare le malevole critiche nei suoi confronti di Hillary Clinton ("Bernie non piace a nessuno") e l'ex vicepresidente si è avvicinato al senatore stringendolo in un abbraccio affettuoso. Dalla platea invece sono arrivati applausi a più riprese a Mitt Romney, il senatore repubblicano unico del suo partito a votare per la rimozione di Donald Trump dal suo incarico nel processo di impeachment, citato dalla senatrice Amy Klobuchar e da Sanders.