Ancora da chiarire le esatte dinamiche e tutti i dettagli dell’incidente in elicottero in cui ha perso la vita “Black Mamba”, insieme alla figlia Gianna e altre sette persone. Forse le avverse condizioni meteo tra le principali cause dell’impatto avvenuto il 26 gennaio
Nessuna certezza e poche notizie ufficiali sulla morte di Kobe Bryant, 41enne ex stella Nba dei Los Angeles Lakers. (GLI AGGIORNAMENTI - LE FOTO DELLA SUA CARRIERA - CHI ERA). “Black Mamba” ha perso la vita il 26 gennaio in un incidente in elicottero. Su quello stesso velivolo viaggiavano la figlia 13enne Gianna Maria e altre sette persone, tutte decedute nell’impatto. Tra le cause dell’incidente, la più probabile sembrerebbe essere la scarsa visibilità nelle colline di Los Angeles dovuta alle avverse condizioni meteorologiche (LE IMMAGINI - GLI ALTRI SPORTIVI MORTI IN INCIDENTI - IL CORTOMETRAGGIO CON CUI BRYANT HA VINTO L'OSCAR - IL SALUTO DI LEBRON JAMES).
Contatti tra l’elicottero e la torre di controllo
Di certo c’è che l’elicottero con a bordo Kobe Bryant è partito alle 9.06 (18.06 del pomeriggio di ieri, 26 gennaio) dall’aeroporto John Wayne di Orange Country, a Los Angeles. Lo schianto è avvenuto dopo meno di 40 minuti, mentre il velivolo era diretto verso Thousands Oaks, dov’era in programma la Mamba Cup, un torneo con squadre maschili e femminili di pallacanestro organizzato dalla sua Mamba Sport Academy. TMZ, il sito che per primo ha dato la notizia dell’incidente e della morte di Kobe, ha spiegato che il velivolo ha incontrato le prime difficoltà a causa della nuvolosità e della nebbia. L’elicottero sarebbe dunque entrato in contatto verso le 9.30 con la torre di controllo, preoccupata dal fatto che il velivolo stesse girando in tondo da un quarto d’ora. Secondo TMZ, a confermare questa ipotesi ci sarebbero i dati del tracker di volo secondo cui proprio in prossimità dello Zoo di Los Angeles il pilota avrebbe incontrato le prime difficoltà. Inoltre, poiché dopo qualche minuto di guida sotto le indicazioni dei controllori a terra la situazione non era migliorata, lo stesso pilota avrebbe deciso di cambiare ancora una volta direzione. A confermare i contatti tra l'elicottero e la torre di controllo c'è anche un audio, dal quale emerge che il mezzo aveva avuto il permesso di volare in base alle Special Visual Flight Rules (Vfr), ovvero con regole applicate a condizioni meteorologiche peggiori di quelle consentite dalle norme standard. (L'AUDIO CON LA TORRE DI CONTROLLO)
Le ipotesi sull’impatto
Come confermato anche da ESPN, si sarebbe trattato di una manovra brusca e critica, effettuata vicino alle colline e che ha portato a una variazione dell’altitudine. Pochi istanti dopo, il velivolo si sarebbe schiantato contro la collina di Calabasas - nell'area a nord di Los Angeles. Secondo alcune testate statunitensi, inoltre, l’impatto potrebbe essere avvenuto a 300 km/h, mentre secondo quanto riportato da alcuni quotidiani britannici, il pilota dell’elicottero è stato avvisato pochi istanti prima dello schianto sulla quota troppo bassa rispetto al suolo. Anche Kurt Deetz, un pilota che spesso in passato ha trasportato Kobe Bryant sul suo elicottero, ha affermato che l'incidente è stato probabilmente causato dalle difficili condizioni meteorologiche, smentendo invece l’ipotesi del guasto meccanico. "La probabilità di un guasto del motore gemello su quell'aeromobile? Semplicemente non accade", ha detto al Los Angeles Times.
Attesa per le notizie ufficiali
Al di là delle diverse ipotesi, per avere notizie ufficiali sull’accaduto bisognerà aspettare almeno 10 giorni. Questi i tempi stimati dagli investigatori per i primi riscontri. Fra in un paio di settimane, invece, ci sarà la stesura di un rapporto che fornirà un sommario approssimativo di ciò che verrà scoperto, mentre per il rapporto completo i tempi si allungano e si parla già di mesi prima di ricostruire in maniera definitiva quanto successo all’elicottero. Intanto, il 29 gennaio, i medici legali hanno identificato ufficialmente, tramite le impronte digitali, il corpo di Kobe Bryant tra i 9 recuperati tra i rottami.
Che elicottero era quello su cui viaggiava Bryant e chi c’era a bordo
Intanto sono stati resi noti anche i dettagli dell’elicottero: un Sikorsky S-76B, in grado di volare anche alla velocità di 178 miglia (286 km/h) e ritenuto da molti uno dei velivoli più sicuri al mondo, su cui volano spesso anche i presidenti degli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’identità delle altre vittime, è stata confermata la presenza a bordo John Altobelli e della figlia Alyssa, 13enne compagna di squadra di Gianna Bryant, e della moglie Keri. Morte anche Christina Mauser, assistant coach di Kobe nel team di Gianna, Sarah Chester e sua figlia Payton Chester.
Il ricordo e gli omaggi a Bryant
Poco dopo la notizia della sua scomparsa, migliaia i messaggi di cordoglio e le testimonianze sui social in ricordo di Kobe Bryant. La stella dei Lakers è stata omaggiata durante i Grammy Awards e prima delle partite di Nba che si sono giocate nelle ore successive. In tantissimi si sono poi radunati allo Staples Center, palazzetto dove Kobe ha regalato spettacolo e titoli con la maglia dei Lakers. Anche il mondo dello sport italiano ha reso onore al fuoriclasse di Philadelphia che era cresciuto proprio nel nostro Paese quando il papà giocava nella Serie A italiana (IL CORDOGLIO DEGLI SPORTIVI ITALIANI - L'OMAGGIO DEI FAN LAKERS - LE LACRIME DI LEBRON JAMES - E I MESSAGGI SULLE SCARPE DEI CAMPIONI NBA - IL MINUTO DI SILENZIO PRIMA DI HUSTON-DENVER.VIDEO - IL MURALES DEDICATO A BRYANT E ALLA FIGLIA - "KOBE L'ITALIANO". VIDEO - LA PETIZIONE PER CAMBIARE IL LOGO NBA - L'EMPIRE STATE BUILDING SI TINGE DI GIALLO-VIOLA).