Il premier ha presentato il manifesto elettorale del Partito conservatore britannico, a tre settimane dal voto del 12 dicembre. I punti chiave: Regno Unito fuori dall'Ue il 31 gennaio e l’aumento delle spese senza introdurre nuove tasse
La Brexit come regalo di Natale. È la promessa annunciata domenica da Boris Johnson, nel corso del lancio del manifesto elettorale del Partito conservatore britannico, a tre settimane dal voto del 12 dicembre. Ratifica dell'accordo sulla Brexit prima di Natale e Regno Unito fuori dall'Ue il 31 gennaio, sono gli impegni chiave dei Tory, sotto lo slogan "Get Brexit Done" (LE TAPPE DELLA BREXIT - FOTO - COSA SUCCEDE ORA). Il premier ha promesso di poter poi "scatenare tutto il potenziale" economico del Paese, mentre ha paventato come unica alternativa alla vittoria Tory un governo fra Labour e indipendentisti scozzesi destinato a protrarre all'incertezza con due referendum bis su Brexit e secessione della Scozia (LE PAROLE DELLA BREXIT).
La promessa di spese senza nuove tasse
Nessun aggravio fiscale sul reddito, i contributi previdenziali e assistenziali e l’Iva: questi gli altri punti al centro del programma elettorale del Partito conservatore, illustrato da Johnson fra gli applausi dei sostenitori nelle West Midlands inglesi. I Tory promettono incrementi di spesa - pur denunciando come "marxista" i massicci interventi pubblici evocati dal manifesto opposto dei rivali laburisti di Jeremy Corbyn - associati ad alcuni sgravi per il business e comunque senza aumenti di tasse sostanziali per nessuno. Fra gli impegni, l'incremento della sogli minima di tassazione per i contributi alla National Insurance, 6,3 miliardi di sterline per l'edilizia e l'ammodernamento ambientale delle case, mezzo miliardo per un fondo di aiuto ai giovani "talenti", emissioni zero di carbonio per il 2050, investimenti pubblici aggiuntivi per sanità (Nhs), scuola e sicurezza nelle strade (a partire dal completamento del promesso reclutamento di 20.000 nuovi poliziotti).
Il manifesto con Johnson in copertina
Il manifesto si condensa in 59 pagine, 40 in meno della molto più articolata piattaforma da 83 miliardi di sterline presentata nei giorni scorsi dal Labour all'insegna di annunci di riforme radicali, giustizia sociale e fiscale, nazionalizzazioni. La copertina è dominata dalla chioma bionda di Johnson: "Le prossime elezioni saranno le più cruciali nella memoria moderna - ha dichiarato il premier - mai la scelta è stata così estrema".
I sondaggi vedono i Tories in largo vantaggio
Intanto, rimane un giorno per iscriversi alla liste elettorali del Regno. Mentre un ultimo sondaggio condotto da Opinum per il progressista Observer regala al partito del premier un consenso record del 47%, con il Labour fermo al 28, i liberaldemocratici pro Remain di Jo Swinson in netto calo al 12 e il Brexit Party di Farage riassorbito addirittura a un misero 3% (dal trionfale 30 che ebbe alle elezioni europee di maggio).