Usa, Alabama approva legge contro l’aborto: vietato anche in caso di stupro o incesto

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Il testo viene considerato il più restrittivo degli Stati Uniti sul tema. I medici che praticano l'interruzione di gravidanza potrebbero essere puniti con 99 anni di carcere. Insorgono i democratici: "È incostituzionale, i diritti delle donne sono diritti umani"

Aborto vietato in tutti i casi, anche se la gravidanza è frutto di un incesto o di uno stupro. L'interruzione di gravidanza è possibile soltanto se si tratta di salvaguardare la salute della madre. Sono le linee principali della legge approvata negli Usa dal Senato dell'Alabama, dopo il via libera della Camera. Il testo arriva dopo quello approvato una settimana fa in Georgia e, fa notare la Cnn, è il più restrittivo d'America sul tema dell'aborto. Il provvedimento deve ora essere firmato dalla governatrice repubblicana Kay Ivey, che non si è ancora pronunciata ma che è sempre stata una forte oppositrice dell’interruzione di gravidanza.

L'approvazione in Senato

A spingere la legge sull'aborto sono stati i repubblicani con l'obiettivo esplicito di ribaltare la Roe contro Wade, la storica causa della Corte Suprema che nel 1973 legalizzò l'aborto negli Usa. I legislatori dell'Alabama si sono uniti a quelli di molti altri Stati nel proporre leggi per limitare l'aborto. Dopo oltre quattro ore di dibattito, il Senato guidato dai Repubblicani ha votato 25-6 per far passare l'HB 314, che prevede pene fino a 99 anni di carcere per i medici che praticano l'interruzione di gravidanza.

Clinton, Warren, Harris, Ocasio-Cortez: le proteste

Durissima le reazioni dei democratici americani, a partire dalle candidate alla Casa Bianca Elizaberth Warren e Kamala Harris. "Un divieto pericoloso e crudele - ha commentato Warren - Non torneremo indietro, né ora né mai. Ci batteremo e vinceremo”. "Scandaloso", le fa eco Harris, che parla di una misura che "di fatto vieta l'aborto nello Stato e penalizza i medici che fanno il loro lavoro, ovvero offrire servizi sanitari alle donne". "Questa legge - ha twittato poi Alexandra Ocasio-Cortez, la deputata leader dell'ala liberal del partito democratico (CHI È) - costringe le bambine a portare avanti la gravidanza causata dai loro stupratori, costringe donne con disabilità mentali violentate a portare a temine la gravidanza, costringe le donne a rimanere incinte contro il loro consenso. Tutto questo è orribile! Naturalmente nessuna ulteriore pena è prevista per gli stupratori". Infine anche il commento dell’ex first lady Hillary Clinton: “I divieti di aborto in Alabama, Georgia, Ohio, Kentucky e Mississippi sono attacchi terrificanti alla vita delle donne e alle libertà fondamentali. I diritti delle donne sono diritti umani. Non torneremo indietro”.

Biden e Sanders: “È incostituzionale”

Ma anche gli uomini si sono fatti sentire. Il senatore democratico Bernie Sanders, candidato alla Casa Bianca, ha lanciato un appello alla governatrice dell'Alabama: "Ponga il veto sulla crudele legge che vieta l'aborto e fermi l'attacco ai diritti delle donne". "Quello che sta facendo l'Alabama - ha scritto Sanders su Twitter - è spudoratamente incostituzionale e viola il diritto fondamentale di una donna di prendere le decisioni che riguardano il suo corpo". Stessa linea per Joe Biden, secondo cui "i repubblicani in Alabama, Florida, Georgia e Ohio stanno introducendo leggi che violano chiaramente la sentenza Roe v Wade sull'aborto della Corte Suprema e dovrebbero essere dichiarate anticostituzionali". "La scelta dell'aborto - aggiunge Biden su Twitter - dovrebbe rimanere tra la donna e il suo medico". E con loro si schiera anche il candidato democratico alla Casa Bianca, Cory Booker: "Il senato dell'Alabama ha strappato alle donne i loro diritti alla sanità votando per rendere gli aborti reati. Mi batterò con le donne per assicurare i diritti garantiti dalla Roe v. Wade non siano minacciati da persone che non possono decidere sul loro corpo".

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