L’autoproclamato presidente del Paese ha iniziato una "presa di controllo progressiva ed ordinata" degli asset di Caracas. Gli Usa impongono nuove sanzioni contro Maduro. 35 morti negli scontri
Juan Guaidò, il presidente dell'Assemblea Nazionale venezuelana (CHI E') che si è autoproclamato presidente del Paese e ha assunto i poteri dell'Esecutivo, ha informato oggi che ha dato inizio a una "presa di controllo progressiva ed ordinata" degli asset del Paese latinoamericano all'estero. In un comunicato diffuso su Twitter, Guaidò ha detto che "è necessario impedire che nella sua fase di uscita, e non contento di aver rubato tutto quello che hanno rubato dal Venezuela, l'usurpatore e la sua banda non decidano di raschiare il fondo del barile", in riferimento a Nicolas Maduro e ai chavisti.
Gli Stati Uniti intervengono
Continuano, intanto, le pressioni degli Stati Uniti sul Venezuela: il senatore repubblicano Marco Rubio ha annunciato che gli Usa imporranno nuove sanzioni a Caracas, mettendo nella blacklist la società petrolifera statale Pdvsa, per aumentare le pressioni affinché Nicolas Maduro lasci il potere. Il consigliere per la sicurezza John Bolton, invece, ha invitato l'esercito venezuelano ad accettare un trasferimento pacifico del potere al leader dell'opposizione Juan Guaidò, però ha ammonito: "Tutte le opzioni” sono sul tavolo. Bolton ha poi confermato quanto anticipato da Marco Rubio, che secondo i media Usa sta svolgendo un ruolo di primo piano nel definire le mosse dell'amministrazione americana verso Caracas.
Morti e arresti
Non si placano tuttavia le tensioni e gli scontri nel Paese: negli ultimi giorni sono infatti almeno 35 le persone che sono morte a causa delle violenze esplose in Venezuela. Le forze dell'ordine avrebbero, inoltre, arrestato almeno 850 persone da quando Guaidò si è autoproclamato presidente.