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Tsunami Indonesia, oltre 420 morti. Oxfam: "11mila sfollati"

Mondo

Cresce il numero delle vittime dell’onda anomala, provocata dall'eruzione del Krakatoa, che ha travolto le isole di Giava e Sumatra. I feriti sono oltre 1.400. Polemiche su sistemi di allarme. Si teme un nuovo tsunami

Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime dello tsunami (COSA SONO) che ha colpito le aree attorno allo stretto della Sonda, tra le isole indonesiana di Giava e Sumatra, e sale a 429 morti, 128 dispersi e 1.459 feriti, secondo i dati dell'Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri. Secondo l'Oxfam, inoltre, ci sono 11mila sfollati (I DANNI - LE FOTO).

Sistema allarme non operativo

Numeri resi ancora più gravi dal fatto che il sistema di allarme nelle zone devastate "non è operativo dal 2012" a causa della scarsità di fondi, atti di vandalismo e problemi tecnici, come ha rivelato il portavoce dell'Agenzia, Sutopo Purwo Nugroho. Lo tsunami ha colpito le spiagge 24 minuti dopo l'eruzione del vulcano Anak Krakatoa, un tempo prezioso che avrebbe consentito a molti di mettersi in salvo.

"State lontani dalle spiagge"

E c'è anche il rischio di un nuovo tsunami.  Il "figlio del Krakatoa" continua infatti a eruttare e le autorità indonesiane hanno invitato la popolazione e i turisti a stare lontani dalle spiagge nel timore che possa verificarsi una seconda devastante onda anomala. Intanto si è messa in moto la macchina dei soccorsi e le principali organizzazioni umanitarie sono in campo per portare ai sopravvissuti generi di prima necessità e medicine.

11mila sfollati

L'Unicef è sul terreno per "accompagnare le autorità nel valutare l'impatto dell'ultimo tsunami sui bambini, per garantire che siano al centro della risposta nazionale e che i loro diritti siano rispettati", ha spiegato il portavoce per l'Italia Andrea Iacomini. La Caritas di Tanjung Karang a Sumatra sta distribuendo cibo ai sopravvissuti e ActionAid sta intervenendo a Serang, uno dei distretti più colpiti. Al lavoro anche Oxfam che ha lanciato un appello per una raccolta fondi sul suo sito www.oxfamitalia.org/indonesia. Tre equipe di Medici senza frontiere sono state attivate a Carita e Labuan, nel distretto di Pandeglang, una delle zone più colpite, mentre una terza è mobile e si sposta tra le varie comunità per curare i feriti: le strade sono ancora bloccate e raggiungere gli ospedali non sempre è possibile. 

Lo tsunami forse provocato da un'eruzione vulcanica

L’onda è arrivata inaspettata nella notte tra venerdì e sabato - in un fine settimana di altissima stagione per il turismo locale e all'inizio di un ponte festivo di quattro giorni - al buio e senza essere preceduta da alcun terremoto. Con ogni probabilità, lo tsunami è stato causato dall'eruzione dell'Anak ("figlio") Krakatau, un'isola vulcanica emersa 90 anni fa attorno al vulcano Krakatoa (LA SUA STORIA), pochi chilometri al largo nello stretto della Sonda: si ipotizza che una frana sottomarina provocata dall'esplosione abbia generato l'onda anomala che si è infranta sulla spiaggia ventiquattro minuti dopo (LE FOTO DELL'ERUZIONE). L'onda ha distrutto centinaia di case sul lungomare, danneggiando pesantemente anche una decina di hotel, 60 ristoranti e 350 barche.

La strage al concerto

L’onda anomala è stata ripresa da uno spettatore durante il concerto della popolare band indonesiana Seventeen, che stava suonando sulla spiaggia davanti a circa 200 persone per un evento premio aziendale dell'ente statale Pln, la società elettrica del Paese. Un video mostra il gruppo che si esibisce all'aperto nel resort sul mare di Tanjug Lesung, a Giava. I musicisti hanno le spalle rivolte al mare quando l'acqua li travolge scaraventandoli giù dal palco. Il bassista e il manager del gruppo sono morti, insieme ad almeno una ventina di altre persone, mentre si contano circa 80 dispersi.

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