Gilet gialli, due morti a blocchi stradali. Minuto di silenzio per le vittime

Mondo
Veicoli della Gendarmeria francese nel centro di Parigi, 15 dicembre 2018 (Getty Images)

Nella quinta giornata di manifestazioni, sono morte una 44enne che viaggiava su una moto a Nord-Est della capitale e un'altra persona in un incidente al confine con il Belgio. A Parigi schierati 8mila agenti. Brevi scontri tra agenti e manifestanti

Sale a otto il bilancio delle vittime dovute ai blocchi stradali nati dalle manifestazioni, nel quinto sabato di proteste dei gilet gialli a Parigi (CHI SONO) e in tutta la Francia. Oggi una donna di 40 anni è rimasta uccisa in un incidente sulla nazionale 2, a Nord-Est di Parigi. Era in moto con il compagno, quando i due sono rimasti coinvolti in un blocco stradale e l'uomo ha fatto inversione di marcia. Sull'altra corsia arrivava una vettura che li ha travolti e la 40enne è morta sul colpo. Un'altra persona, invece, è deceduta in uno scontro causato dai rallentamenti provocati dai gilet gialli, a Erquelinnes, vicino alla frontiera con il Belgio. Alle 13, sulla place de l'Opera, i manifestanti hanno osservato un minuto di silenzio proprio in memoria delle vittime delle proteste. Intanto si registrano tensioni in tutto il Paese, soprattutto a Parigi, dove ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia, con gli agenti che hanno usato i gas lacrimogeni per bloccare un gruppo che tentava di raggiungere l'Eliseo. In città sono stati schierati 8 mila agenti. In tutta la Francia, invece, sono mobilitati 69 mila uomini. Sono meno rispetto all’8 dicembre, ma sono "più determinati", ha detto il sottosegretario all'Interno. 

Parigi presidiata dalla polizia

Nella capitale francese il centro è anocra una volta presidiato dalla polizia: furgoni della Gerndarmerie e 14 veicoli blindati su ruote si trovano nella zona dell'Arco di Trionfo e di place de l'Etoile, mentre un cannone ad acqua è stato posizionato sugli Champs Elysees. Protetti gli ingressi dell'Eliseo, del palazzo del governo, dei palazzi del Parlamento e dei ministeri, a cominciare da quello dell'Interno. Dopo qualche tensione fra l'Arco di Trionfo e il Trocadero, la situazione è tornata calma. Dispersa la folla, la polizia è poi rimasta a distanza mentre i manifestanti hanno improvvisato un sit-in con le mani sulla testa. Circa 200 gilet gialli sono quindi tornati sulla grande avenue scandendo cori e cantando la Marsigliese. La prefettura ha fatto sapere di aver effettuato 85 identificazioni e di aver fermato 46 pesone, a metà giornata. Restano aperti, se non ci saranno disordini, la Tour Eiffel, l'Opera Garnier, i musei del Louvre, d'Orsay e il Grand palais, che l'8 dicembre erano invece stati chiusi per sicurezza. Aperti anche, nel penultimo sabato prima di Natale, i grandi magazzini. Chiuse, invece, alcune fermate della metro centrali, come ha annunciato l'azienda dei trasporti

Le proteste nel resto della Francia

Le proteste, intanto, si estendono anche al di fuori della capitale. Nel resto della Francia sono annunciate diverse manifestazioni e il ministero ha inviato rinforzi a Tolosa e Bordeaux, dove sabato c'erano stati violenti scontri. Sostenuta anche la mobilitazione nel Sud, a Marsiglia, e sulla A6, l'autostrada che conduce a Sud, in direzione dell'Italia, che è divisa in due da un blocco stradale.

Le proteste dell'8 dicembre e l'intervento di Macron

Sabato scorso era stata una giornata di tensione in tutto il Paese, con i gilet gialli che erano scesi di nuovo in piazza per quello che avevano promesso essere "l'assalto finale" alla politica di Emmanuel Macron. Il bilancio finale contava 118 feriti, fra cui diversi agenti. Il presidente francese, dopo la giornata di guerriglia urbana, aveva deciso di parlare alla nazione. Il 10 dicembre, Macron si è quindi rivolto alla Francia, dicendo che “la collera è giusta” e promettendo una serie di misure sociali per disinnescare la crisi.

Mondo: I più letti