Il ministro dell'Interno: "Sono in buone condizioni di salute". Nella grotta di Tham Luang ci sono ancora 8 giovani e il loro allenatore. Il percorso che porta alla salvezza è lungo 4 chilometri (GLI AGGIORNAMENTI)
Riprese in Thailandia le difficili operazioni di recupero dei ragazzi intrappolati col loro allenatore nella grotta dallo scorso 23 giugno. Al lavoro la stessa squadra impegnata nelle ultime 24 ore. Ieri, domenica 8 luglio, sono stati messi in salvo quattro ragazzi e secondo il ministro dell'Interno, Anupong Paochinda, "sono tutti in buone condizioni di salute". Sul prosieguo delle operazioni di salvataggio pesa l'incognita del pericolo piogge. (CHI SONO I CALCIATORI E L'ALLENATORE)
All'appello mancano 8 ragazzi e l'allenatore
Per salvare le ultime 9 persone bloccate nella grotta di Tham Luang, 8 calciatori e l'allenatore, servono "tempi tecnici". Sulla propria pagina Facebook, i Navy Seal thailandesi forniscono aggiornamenti in tempo reale sullo stato dei soccorsi e domenica 8 luglio, prima di iniziare le operazioni di recupero, hanno postato una foto simbolica: le loro mani che stringono quelle di un sub straniero intervenuto nella zona per aiutare portare a termine la missione. (LE FOTO).
Le prime operazioni di recupero
Il recupero è iniziato l'8 luglio, alle 10 ora locale (le 5 di mattina in Italia). I primi ad essere guidati verso l'uscita sono stati i ragazzini più deboli, riferiscono fonti mediche; quelli più forti sono ancora nella cava, possono resistere ancora qualche ora senza problemi.
Chi sono i ragazzi messi in salvo
I primi due ragazzi ad essere portati fuori hanno entrambi 14 anni e si chiamano Prajak Sutham e Nattawut Takamsai, che portano rispettivamente il soprannome Note e Tle. Il terzo a essere stato recuperato è Pipat Bodhi, 15 anni, portiere. 'Nick' è il suo nomignolo; si unì al gruppo solo per trascorrere del tempo con l'amico nell'allenamento del 23 giugno, quando poi si infilarono nella grotta. Peerapat Sompiangjai, 16 anni, soprannominato 'Night' è il quarto ragazzo recuperato e gioca nel ruolo di ala destra (IL MESSAGGIO DI MESSI AI RAGAZZI).
Il percorso dei ragazzi
Circa quattro chilometri, passaggi stretti (uno largo solo 38 centimetri) immersioni in tunnel allagati, pendenze e un lungo cammino tra correnti d'acqua e rocce: sono le difficoltà della missione di salvataggio. Il primo tratto è quello che presenta i rischi maggiori. Per superarlo, i ragazzi, che hanno trascorso circa nove giorni senza mangiare prima di essere ritrovati lunedì, si devono immergere in uno stretto passaggio e c'è spazio per una sola persona. Superata la cosiddetta camera 3, però, il gruppo può dirsi ufficialmente salvo. Si tratta dell'ultima aerea prima dell'uscita dalla grotta: uno spazio quasi privo di acqua e dove è possibile camminare.