Migranti in Usa, Cnn: test Dna sui bambini per riunire le famiglie

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Foto: Archivio Ansa
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Secondo quanto riferito da un funzionario federale, le autorità starebbero eseguendo esami genetici per ricongiungere bimbi e genitori separati al confine con il Messico. Nessuna notizia sulla data dell’inizio di queste pratiche né sulla consensualità

Le autorità statunitensi starebbero eseguendo i test del Dna per ricongiungere i bimbi separati al confine con il Messico con i loro genitori (MIGRANTI IN GABBIA). A rivelarlo, alla Cnn, è stato un funzionario federale che però non ha voluto rivelare quando sono iniziati i test, né se richiedono il consenso degli interessati. Nessuna informazione nemmeno sul fatto che il Dna prelevato venga poi tenuto in un database.

Le critiche: test permetterà di sorvegliare bimbi 

Il prelievo del Dna dei bambini ha incontrato e critiche di alcune associazioni. In particolare, Jennifer K. Falcon, una direttrice dell'organizzazione non-profit texana Raices, ha criticato i test commentando che la raccolta del Dna permetterà al governo americano di sorvegliare i bambini "per il resto delle loro vite". Falcon ha quindi aggiunto che è impossibile che i bambini - alcuni dei quali sono appena nati - possano dare il loro consenso al prelievo del Dna.

Le lettere dei migranti: "Ci trattavano come animali"

La stessa Cnn ha successivamente diffuso alcune lettere scritte a mano proprio dai migranti messicani. In alcune di queste viene espresso il dolore per la separazione dai figli, in altre, invece, viene denunciato il trattamento ricevuto dalle autorità americane. "Ti scrivo queste parole con un immenso dolore nel cuore per essere stata separata da te…prego Dio ogni giorno affinché possiamo tornare presto insieme, perché sei la cosa più bella che Dio mi abbia mai dato", scrive una madre. "Sono rimasta otto giorni in una gabbia, senza poter fare una doccia o lavarmi i denti. Ci trattavano così male, come se fossimo animali. Ogni tanto ci picchiavano o non ci davano acqua e cibo. Dormivamo per terra e ci davano carta d’alluminio come lenzuola", afferma un’altra donna nella sua lettera.

Le separazioni al confine con il Messico

Sono stati più di 2mila i bambini separati dai loro genitori e collocati in rifugi sotto il controllo del governo nelle scorse settimane. I provvedimenti sono dovuti alle restrizioni sulle politiche migratorie volute da Donald Trump. Dopo l'ondata di polemiche, però, il presidente americano ha emesso, lo scorso 26 giugno, un ordine esecutivo per fermare la separazione delle famiglie e ha affermato che i genitori e i figli sarebbero stati detenuti insieme. Successivamente, la first lady Melania Trump ha visitato a sorpresa in una delle strutture di accoglienza, nella città texana di McAllen.

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