
Dopo l’annuncio del presidente Usa Donald Trump, sono esplose le violenze in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Per adesso il bilancio degli scontri parla di almeno due morti e settecento feriti. FOTO

E’ di almeno due morti e settecento feriti il bilancio provvisorio degli scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane, dopo la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele -
Leggi l'articolo
Proteste e scontri si sono registrati in molte città della Cisgiordania, tra cui Betlemme, Hebron, Qalqilya, Ramallah e Kusra (Nablus), dove secondo la Mezzaluna Rossa ci sarebbero centinaia di feriti. A Gaza un manifestante palestinese è rimasto invece ucciso negli scontri con l'esercito israeliano nei pressi della linea di demarcazione con la Striscia -
Leggi l'articolo
A Gerusalemme la situazione è meno tesa rispetto ad altre zone del Paese. Non si registrano infatti feriti nella Città santa. Nella foto, momenti di tensione tra la polizia israeliana e i fedeli nelle vie intorno alla Spianata –
Leggi l'articolo
L’aviazione israeliana ha colpito obiettivi situati nel Nord della Striscia di Gaza in seguito al lancio di razzi verso Israele, e in questi attacchi sono rimaste ferite una decina di persone. Lo riferiscono fonti locali secondo cui uno degli attacchi ha raggiunto una base di addestramento di Ezeddin al-Qassam, braccio armato di Hamas. In uno di questi raid sarebbe morto un secondo palestinese -
Trump: "Gerusalemme capitale d'Israele"
"Sono molto preoccupato per il potenziale rischio di escalation" dopo la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele, ha detto l'inviato speciale dell'Onu per il Medio Oriente, Nickolay Mladenov. "È ora più importante che mai preservare la prospettiva della pace", ha aggiunto -
Trump: "Gerusalemme capitale d'Israele"
Mladenov ha aggiunto che "non c'è un piano B alla soluzione dei due Stati”. Poi ha ricordato le parole del segretario generale Onu Antonio Guterres, secondo cui Gerusalemme deve essere la capitale dei due Stati -
Le proteste organizzate dai Palestinesi
Gli ambasciatori di cinque Paesi europei (Italia, con l'ambasciatore Sebastiano Cardi, Francia, Gran Bretagna, Germania e Svezia ) hanno letto una dichiarazione comune al Palazzo di Vetro dicendosi in "disaccordo" con la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele e di prepararsi a trasferire l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme -
Le proteste organizzate dai Palestinesi