WannaCry, l'attacco riparte dalla Cina. Situazione stabile in Europa

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(Foto d'archivio)

Europol rassicura: "Nessuna nuova infezione". E ricorda: "Non pagate il riscatto". In tutto, sono circa 200mila i computer infettati in 150 Paesi. Allerta a Pechino: infettati pc di 30mila entità diverse. In Giappone, problemi per Hitachi e Nissan 

Nessuna nuova infezione. E' quanto annuncia Europol, che riferisce come in Europa sia stata evitata, almeno sino ad ora, una recrudescenza dell'attacco informatico compiuto attraverso il ransomware WannaCry, che da venerdì ha mandato in tilt circa 200mila utenti in almeno 150 Paesi, tra cui l’Italia e alcuni ospedali britannici.

L'allerta, ora si sposta in Cina, dove sono "centinaia di migliaia" i computer di 30mila entità diverse colpiti dall'attacco ransomware . Problemi anche in Giappone, per Hitachi e Nissan (presso gli impianti britannici) e per il colosso ferroviario East Japan Railway.

Europol: “Un successo”

Diverso lo scenario nel Vecchio Continente "dove la situazione appare stabile, il che è un successo - ha detto uno dei portavoce dell’Europol, Jan Op Gen Oorth - Evidentemente gli addetti alla sicurezza informatica hanno lavorato molto nel week-end e hanno fatto gli aggiornamenti di sicurezza al software". L’agenzia raccomanda di non pagare il riscatto chiesto dagli hacker perché "non c'è alcuna garanzia che il computer venga liberato". "La novità" di Wannacry ed il motivo della sua "diffusione così rapida" è la combinazione di ransomware (il malaware che blocca l'accesso ai dati fino al pagamento di un riscatto) con un'applicazione worm (un malaware capace di autoreplicarsi spedendosi direttamente agli altri computer, ad esempio tramite e-mail): "Questo significa che una volta entrato in un computer del network potrebbe facilmente propagarsi al resto della rete", ha spiegato il portavoce.

In Cina centinaia di migliaia di pc colpiti

Meno ottimismo in Cina, dove sono "centinaia di migliaia" i pc infettati da Wannacry in 29.372 sedi di istituzioni cinesi, incluse quelle di agenzie del governo. In particolare, spiega la compagnia di sicurezza informatica Qihoo 360, il ransomware ha fatto piangere professori e studenti in 4.000 università e centri di ricerca, sebbene non sia ancora chiara l’entità del danno. Il Dragone, che negli anni in cui alla Casa Bianca c'era Barack Obama era sospettato di orchestrare intrusioni informatiche negli Stati Uniti, sta lottando ancora in queste ore per debellare il virus che lo ha colpito venerdì ma, secondo quanto riferisce l'Amministrazione del Cyberspazio di Pechino, il virus starebbe rallentando la propria penetrazione nelle unità informatiche.

In Giappone  problemi per Hitachi e Nissan

Problemi anche in Giappone, dove il colosso Hitachi ha reso noto di aver rilevato diversi suoi computer con problemi all'invio e alla ricezione delle email e di aver notato problemi ai suoi sistemi nel weekend. Anche altre compagnie nipponiche sono state colpite, tra cui Nissan (presso gli impianti britannici) e il colosso ferroviario East Japan Railway. Il sito del gestore ferroviario East Japan Railway ha invece confermato che uno dei suoi processori è stato infettato dal virus WannaCry ma i servizi dei treni non hanno subito ritardi. Il capo di Gabinetto Yoshihide Suga ha detto che il governo ha costituito un’unità di crisi che ha calcolato finora che circa 2.000 computer sono stati interessati in 600 diverse aziende del Paese.

La Renault riapre gli impianti

Tutti gli impianti della Renault costretti a fermare la produzione perché colpiti da WannaCry sono stati riaperti oggi. Tutti tranne uno, nel nord della Francia, a causa dei continui problemi provocati dal cyberattacco. L'impianto in questione, a Douai, dà lavoro a 3.500 persone e la società ha definito la decisione di tenerlo chiuso un "passo preventivo".

La denuncia del Times: “Governo e ministero sapevano”

Il governo britannico e il ministero della Sanità sarebbero stati vanamente informati con un rapporto un anno fa dei rischi di un cyber-attacco su larga scala agli ospedali e, inoltre, non avrebbero mai attuato un piano di intervento loro proposto. È la denuncia del Times che, dopo l’attacco di WannaCry alle strutture britanniche, rivela che alcuni esperti informatici avevano lanciato un allarme sui sistemi troppo obsoleti dell'Nhs, il sistema sanitario del Regno Unito. Oggi, al riavvio dei computer, i problemi e i disagi proseguono in almeno sette aziende sanitarie su 47 colpite dal virus, anche se per ora sembra evitato un collasso dei servizi su vasta scala e i pazienti vengono normalmente visitati anche se con qualche ritardo.

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