
L'esigenza di avere un nuovo regolamento nasce dal fatto che nel capoluogo lombardo le zone della movida sono aumentate negli ultimi anni. Dopo l'approvazione della delibera da parte della giunta, il nuovo testo dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale

Con una delibera approvata in giunta il Comune di Milano punta a regolamentare la mala movida in città. L'esigenza di un nuovo regolamento nasce dal fatto che le zone della movida sono aumentate negli ultimi anni diventando circa quindici e dalla giurisprudenza che di recente, a Brescia, ha condannato il Comune a risarcire i cittadini
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Il nuovo regolamento nascerà dopo un monitoraggio in cui la città sarà divisa in zone di criticità. Secondo quanto previsto, il Comune potrà arrivare anche a contingentare le nuove aperture nelle zone della movida considerate rosse cioè già molto critiche
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"Dove ci sarà un'indice di criticità potremo introdurre delle regole per contingentare" nuove aperture, ha infatti spiegato l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli. "Potremo mettere un blocco delle nuove autorizzazioni o una contingentazione delle nuove", ha aggiunto
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Le ordinanze e le misure applicate saranno conseguenza della zona di criticità a cui un'area appartiene e non saranno valide indifferentemente per tutta la città. Il Regolamento arriverà nei prossimi mesi in Consiglio ed è previsto che entri in vigore per la prossima estate

"Avvieremo subito un percorso, che sarà breve, di studio di tutte le aree della città, in modo da dividere la città in zone e capire quali sono le più critiche e dove quindi serve un intervento", ha spiegato l'assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Alessia Cappello

L'individuazione delle aree critiche della movida in città in realtà "è stata già fatta - ha spiegato Cappello -, ma quello che dobbiamo affinare solo le specifiche caratteristiche e i singoli punti, perché le zone della movida non sono tutte uguali"

Nelle zone più critiche il Comune punta a regolamentare e limitare gli orari di apertura dei dehors e delle occupazioni esterne dei locali. Potrà quindi emanare ordinanze strutturali che impediscano l'uso del vetro e non solo a durata di 30 giorni

Per quanto riguarda la regolamentazione sugli orari dei dehors, la limitazione degli orari non sarà generalizzata ma mirata per quelle situazioni considerate critiche

Con una modifica del Regolamento di Polizia urbana "le ordinanze sul vetro non saranno più limitate - ha spiegato Granelli - ma potremo definire un periodo che potrebbe arrivare, facendo un esempio, a 12 mesi o a 8 mesi. Lo vedremo. Ormai la città vive molto all'aperto anche nei mesi non tradizionali. Lo strutturale evita di dovere intervenire di mese in mese"

Sul nodo delle sanzioni accessorie, quest'ultime potranno essere messe in campo già questa estate. "Se una attività gestisce male il dehors - ha spiegato Granelli - e lo fa più grande del previsto, ad esempio, o se non rispetta gli orari, ci sono delle sanzioni economiche accessorie e possiamo incidere sulla sospensione per alcuni giorni, diventando più efficaci".
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