Cronaca
Strage di Erba, dagli omicidi alla richiesta di revisione del processo
L’11 dicembre 2006 vengono trovati i corpi senza vita di Raffaella Castagna (30 anni), di suo figlio Youseff (due anni e tre mesi), di sua madre Paola Galli (60 anni) e di una loro vicina di casa, Valeria Cherubini (55 anni). Le attenzioni degli inquirenti si concentrano presto su una coppia di coniugi del luogo, spesso in lite con il vicinato: Olindo Romano e Rosa Bazzi. I due stanno adesso scontando l’ergastolo. Nell'aprile 2023 il sostituto procuratore generale di Milano parla di possibile 'errore giudiziario'
Sono circa le 20 dell’11 dicembre 2006 quando divampa un incendio in una palazzina a Erba, centro industriale della Brianza, in provincia di Como. In quella palazzina, al numero 25 di via Diaz, i soccorritori trovano quattro cadaveri: si tratta di Raffaella Castagna (30 anni), di suo figlio Youseff (due anni e tre mesi), di sua madre Paola Galli (60 anni) e di una loro vicina di casa, Valeria Cherubini (55 anni). C’è anche un sopravvissuto: è Mario Frigerio, marito di Cherubini
Si scoprirà che non sono state le fiamme a ucciderli, ma le spranghe e le armi da taglio con cui qualcuno si è abbattuto su di loro. Anche Frigerio fu accoltellato alla gola. A salvarlo fu una malformazione congenita della sua carotide: gli impedì di dissanguarsi completamente. Inizia una vicenda legale che sembrava essere finita il 3 maggio 2011, quando diventò definitiva la condanna all’ergastolo dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi che abitavano al piano terra di via Diaz 25
Secondo i giudici erano stati loro a uccidere a le quattro persone morte, per via di dissapori di vicinato lasciati crescere fino a scoppiare in tragedia. Nell’aprile del 2023, Cuno Tarfusser, sostituto procuratore generale di Milano, ha chiesto di riaprire il caso: un “errore giudiziario” potrebbe essere sfociato in una condanna ingiusta. Dalle prove ai gradi di giudizio: ecco le tappe della vicenda