
Commemorazione Sergio Ramelli, sottosegretaria Frassinetti (FdI) contestata a Milano
"Vergogna" e "dimissioni": la sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti, esponente di Fratelli d'Italia, è stata accolta così questa mattina all'Itis Molinari di Milano, dove ha preso parte all'annuale cerimonia di commemorazione per Ramelli, il 18enne militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da esponenti di estrema sinistra. A contestarla davanti all'istituto dove studiava Ramelli c'erano una trentina di persone

La sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti, esponente di Fratelli d'Italia, è stata contestata oggi all'Itis Molinari di Milano durante la cerimonia di commemorazione di Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 e studente dello stesso istituto
Saluto romano al corteo per Ramelli, chiesto processo
"Vergogna, lei e il preside" e "Fascisti carogne tornate nelle fogne" sono i cori gridati dai manifestanti, circa 30, per lo più appartenenti alle sigle sindacali Adl Cobas e Usb e alla Rete Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale. Tra loro pure una bandiera dell'Anpi, anche se l'associazione dei partigiani ha subito sottolineato che ufficialmente nessuna delegazione ha preso parte al presidio

Circa una trentina, tra cui alcuni docenti, i manifestanti che hanno partecipato questa mattina al presidio organizzato davanti all'Itis Molinari di Crescenzago contro la presenza ritenuta "strumentale" della sottosegretaria all'Istruzione Frassinetti

La sottosegretaria Frassinetti oggi, insieme a una delegazione ristretta, ha partecipato all'annuale cerimonia di commemorazione di Sergio Ramelli, il giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso da esponenti di estrema sinistra. Presenti anche il deputato Fabio Raimondo, il senatore Sandro Sisler e il capogruppo di Fdi della Città metropolitana di Milano Pino Pozzoli. "Questa visita l'ho già fatta insieme ad altri colleghi - ha sottolineato Frassinetti - compresi la sinistra e il Pd"

"Ramelli - dicono i manifestanti - viene ricordato tutti gli anni da orde barbariche che incutono timore". "Noi - proseguono - Ramelli lo vogliamo ricordare per quello che era e senza censura: un picchiatore fascista". Secondo i presenti, la sottosegretaria Frassinetti "viene a raccontare un'altra storia, la loro storia", perché "Ramelli non era soltanto un ragazzo con il sorriso che andava con il Ciao come dicono"

"Sergio Ramelli è stato ucciso da chi si diceva antifascista", ha sottolineato Frassinetti, quindi dell'antifascismo "ci sono tante sfaccettature. A quell'epoca l'antifascismo militante era rovente, penso che adesso sia cambiato tutto e che sia importante parlare di libertà, partecipazione e democrazia". "Chi è per questi valori qui - ha aggiunto - non penso possa definirsi fascista"

"Entro fine marzo, quando è stato ucciso Tinelli, andrò al liceo Brera e porterò dei fiori alla targa che ho fatto mettere quando ero assessore", perché Fausto Tinelli e Lorenzo 'Iaio' Iannucci, militanti di sinistra uccisi nel 1978, erano "due ragazzi ammazzati mentre erano disarmati che amavano far politica", ha aggiunto Frassinetti a margine della sua visita all'Itis Molinari

Il 29 aprile, ha continuato Frassinetti, "sarò ai giardini Ramelli insieme al sindaco Giuseppe Sala" per prendere parte alla commemorazione ufficiale del Comune: "Lì c'è un cippo che ogni anno viene omaggiato da Sala" e prima di lui "da tutti i sindaci di centrodestra e centrosinistra che si sono avvicendati a Milano". Insomma, secondo Frassinetti "non c'è nessuna differenza nel ricordare vittime innocenti", però "non c'è mai una protesta quando viene commemorato un ragazzo di sinistra ucciso"

"Ricordare un ragazzo ammazzato a 18 anni in quel modo - ha concluso Frassinetti - non può essere una provocazione". Anzi "mi sembra che la stiano facendo loro la strumentalizzazione" e comunque "mi sono complimentata con gli studenti che hanno fatto un comunicato stampa bellissimo". Nella nota gli studenti si schieravamo "contro ogni violenza, indipendentemente da ideologia e posizione politica" con l'obiettivo anche evitare il "pericolo di strumentalizzazione"