L'università ha celebrato i suoi 120 anni e salutato il presidente Monti, che ha ceduto il testimone al suo vice Andrea Sironi. Alla cerimonia era presente anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen
L'Università Bocconi ha celebrato i suoi 120 anni e salutato il presidente Mario Monti, che ha ceduto il testimone al suo vice Andrea Sironi, già rettore dell'Ateneo e presidente di Generali. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Mattarella: “Monti esemplare educatore e statista”
"Mario Monti ha rappresentato, e rappresenta, una storia esemplare di scienziato dell'economia, di educatore, di statista italiano e internazionale che ha segnato fortemente, in passaggi delicati, la vita del nostro Paese, del continente e della dimensione internazionale, come hanno ricordato il Presidente von der Leyen, il direttore Ferruccio De Bortoli, il rettore Billari, il prof. Tabellini, il nuovo presidente prof. Sironi, cui rivolgo gli auguri migliori", ha detto Mattarella durante la cerimonia. "Il contributo culturale, scientifico, di ricerca di Mario Monti è così rilevante da indurre la Bocconi a dar vita - come è stato annunciato - a un nuovo istituto internazionale, dedicato all'European Policy-making. Un impegno, quindi, quello del professor Monti, che – ha aggiunto Mattarella- non verrà meno né presso la Bocconi né a sostegno delle istituzioni italiane ed europee".
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“La Repubblica gli è grata”
"Il segno europeista, del Presidente Monti, ha caratterizzato tutta la sua lezione, da varie sedi. La Repubblica, gli è riconoscente. E si ritrova, nella decisione, del mio predecessore - il Presidente Napolitano - di nominarlo Senatore a vita. Auguri, caro professore", ha proseguito il presidente della Repubblica.
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“Le istituzioni autonome arricchiscono il Paese”
"Centoventi anni, sono un arco di tempo ampio per la vita di una Università, pur se nel mosaico delle nostre Università ve ne sono alcune che sfiorano il millennio di storia. Questo arco di tempo ha permesso alla Bocconi di intercettare, percorrere e precorrere la modernità – ha continuato Mattarella – Un sentimento che ha animato tutto il percorso di Milano, della Lombardia, dell'Italia, favorendone l'inserimento nel contesto europeo. Ancor oggi un percorso sinonimo di apertura e di innovazione. Questa Università reca il nome del suo fondatore, imprenditore pioniere della grande distribuzione commerciale nel nostro Paese. Non sono particolarmente diffuse esperienze di Università che onorano i loro fondatori addirittura intitolando loro l'Ateneo. Oltre il mecenatismo, la figura di Ferdinando Bocconi propone, per qualche aspetto, un modello che superava altre esperienze. Si proponeva, cioè, di unire - con il contributo decisivo di Leopoldo Sabbatini - cultura industriale e cultura commerciale, avendo come elemento fondante la scienza economica nelle sue varie declinazioni. Molta strada è stata, naturalmente, percorsa dalla Bocconi da allora, con una rigorosa attenzione alla salvaguardia dei valori di autonomia e libertà. Valori antichi che avevano connotato l'antica stagione europea dei 'clerici vagantes'; una sorta di generazione Erasmus ante litteram. Valori sempre attuali e preziosi che – ha evidenziato Mattarella – inducono a sottolineare l'irrinunciabile ruolo delle istituzioni dotate di autonomia che arricchiscono la comunità nazionale".