
Manovra, oggi il termine per gli emendamenti: cosa può cambiare
Nel mirino la norma sul Pos, il tetto al contante e le pensioni, in particolare Opzione Donna. Meloni intanto mattinata ha incontrato i capigruppo di maggioranza, poi i sindacati. Lupi: mese in più congedo sarà anche per i papà

L’esecutivo lavora ancora alla Manovra. Oggi è il giorno della scadenza per gli emendamenti, ben oltre i 400 concordati: ne sono arrivati 3104, di cui 2324 dall'opposizione e 617 dalla maggioranza. Nel mirino la norma sul Pos, il tetto al contante, le pensioni e la flat tax. Meloni in mattinata ha incontrato i capigruppo di maggioranza, poi i sindacati
GUARDA IL VIDEO: Timeline, il parere di Bankitalia sulla manovra
Ma cosa cambierà nella Manovra? La misura sul congedo parentale "sarà corretta: noi presenteremo un emendamento ma è condiviso dal governo perché il mese in più pagato all'80% possa essere usufruito dalla madre o dal padre", dice il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi al termine del vertice a Palazzo Chigi. Tra le ipotesi, "ma è da verificare se si possa fare" rispetto alle coperture, ci sarebbe anche quella di portare da 1 a 3 i mesi aggiuntivi, con i mesi successivi al primo "al 67%, o tutti e 3 i mesi al 67%, in modo da fare una vera politica per la famiglia"
Manovra, Bonomi: flat tax e prepensionamenti bruciano risorse da destinare a crescita
Va subito precisato che la dote a disposizione per modificare il testo è di poco più di 400 milioni. E, tranne sorprese dell’ultima ora, i cambiamenti saranno concentrati su pochi capitoli. Il primo potrebbe essere quello legato ai pagamenti con i Pos
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA MANOVRA IN DIRETTA
Con la Manovra è scattata la sospensione delle sanzioni previste dal governo Draghi per i commercianti e i professionisti che non accettano carte di credito o bancomat da giugno. Inoltre, per le transazioni fino a 60 euro non ci sarà più l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici. Ma la soglia potrebbe essere rivista al ribasso, portandola magari alla sua prima versione, quella che fissava l’asticella a 30 euro

Altro capitolo su cui potrebbero arrivare modifiche è quello del saldo e stralcio. Nella versione attuale della Legge di Bilancio è previsto che i debiti con il Fisco fino a mille euro, riferiti al periodo 2000-2015, siano automaticamente annullati al 31 gennaio del 2023. Nella maggioranza, però, c’è chi pensa di innalzare la soglia del debito residuo fino a 1500 euro

Sul fronte Opzione Donna, l'ultima Manovra ha prorogato di un anno la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro, ma limitando l’accesso a Opzione donna a tre categorie di lavoratrici e innalzando l'età legandola al numero di figli. Ma l’idea del governo è quella di tornare al vecchio sistema, vale a dire in pensione a 58 anni e 35 di contributi senza vincoli di figli

C’è poi il tema del Superbonus. L’attuale legge di Bilancio prevede un taglio dello sconto, a partire dal 2023, dal 110 al 90%. Si tenta di arrivare almeno ad una proroga della scadenza del 25 novembre, data entro la quale si doveva presentare la Cilas (la certificazione dei lavori) per poter continuare ad usufruire del maxi-sconto del 110%. L’idea è quella di arrivare al 31 dicembre. Fra le ipotesi anche una sanatoria per le comunicazioni arrivate in ritardo
Superbonus, niente proroga. A lavoro sui crediti