
Il governo chiude a qualsiasi ipotesi di riaprire i termini per presentare la comunicazione di inizio lavori, la Cilas: chi non ha presentato la documentazione necessaria entro il 25 novembre non potrà contare sul 110% nel 2023. Si dovrà fermare al 90%
Non ci sarà la proroga per il Superbonus. Il governo chiude a qualsiasi ipotesi di riaprire i termini per presentare la comunicazione di inizio lavori, la Cilas: chi non ha presentato la documentazione necessaria entro il 25 novembre non potrà contare sul 110% nel 2023. Si dovrà fermare al 90%
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Possibile invece che si trovi una via per sbloccare la cessione dei crediti incagliati. A fissare i paletti è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari
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La linea di Palazzo Chigi viene dettata alla vigilia delle votazioni in commissione Bilancio in Senato al decreto legge aiuti quater, occasione che in molti - anche nella maggioranza - vorrebbero utilizzare proprio per allentare i nuovi vincoli sul fronte dei bonus edilizi

La prima a chiedere modifiche è stata Forza Italia, ma negli ultimi giorni anche Fratelli d'Italia si era associata alla richiesta di cambiare ancora una volta le regole e dare più tempo ai condomini. Alla fine però l’esecutivo ha deciso di non tornare indietro rispetto a quanto scelto un mese fa

"Non proroghiamo il Superbonus - ha detto Fazzolari il 5 dicembre - anche perché non è quello il problema. Il problema sono i crediti di imposta, stiamo tendando di trovare su questo una soluzione"

Resta dunque aperta la possibilità di lavorare su questo fronte: i partiti ma anche le associazioni di categoria, hanno proposto di utilizzare gli F24 e far sì che gli istituti possano smaltire la mole dei crediti legati ai bonus edilizi

"Dobbiamo trovare un meccanismo che riesca a rispondere a questa esigenza", spiega ancora il sottosegretario. Ma anche in questo caso "senza mandare all'aria i conti pubblici. Vale 60 miliardi, non può pagare lo Stato", mette in chiaro
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