Milano, tangenti su protesi dentali: altri tre arresti

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Nell'indagine, che nei mesi scorsi ha già portato altre cinque persone ai domiciliari, tra cui due medici e il legale rappresentante di una società leader nel settore dell'odontotecnica, sono indagate 11 persone

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Altri tre arresti nell'inchiesta della Procura di Milano per presunte mazzette su protesi e apparecchi dentali, i cui costi maggiorati pesavano sui pazienti. Questa mattina la guardia di finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di tre persone accusate di corruzione per atti contrati ai doveri d'ufficio. Nell'indagine, che nei mesi scorsi ha già portato altre cinque persone ai domiciliari, tra cui due medici e il legale rappresentante di una società leader nel settore dell'odontotecnica, sono indagate 11 persone.

Il provvedimento

Il provvedimento degli arresti domiciliari è stato firmato dal gip di Milano e riguarda ancora una volta Roberta Miccichè, l'ex legale rappresentante di Wisil Latoor (già ai domiciliari), società leader del settore e commissariata dallo scorso giugno, un dipendente e Stefano Ferrari Parabita, medico odontoiatra di Brescia che lavora presso la sede di Monza della Smart Dental Clinic (Gruppo San Donato) clinica convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale. I fatti contestati arrivano fino allo scorso gennaio. Il medico, secondo la ricostruzione, avrebbe ottenuto 26mila euro in contanti e in più tranche da Miccichè, il tramite un suo dipendente, quale compenso illecito per l'attività svolta nel 2020 e nel 2021.

Un momento dell'operazione della Guardia di Finanza di Milano  che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 3 persone accusate di corruzione per atti contrati ai doveri d'ufficio, 11 Ottobre 2022. ANSA/US GDF
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Le indagini

Nello specifico, all'odontoiatra sarebbe stata riconosciuta una percentuale pari al 10% sul fatturato annuo realizzato dalla da Wisil Latoor, grazie alle prescrizioni mediche rilasciate presso la struttura monzese in cui operava. Le indagini ipotizzano un sistema di corruzione messo a punto con uno schema ben preciso in cui alla fine per i pazienti i costi di una protesi dentale o di un apparecchio di ortodonzia erano 'gonfiati'. Il pm Storari ha chiuso di recente l'altro filone di indagine nei confronti di sette persone, tra cui Miccichè e Gianfranco Collella, dentista presso l'ospedale Delmati di Sant'Angelo Lodigiano e Giorgio Coccolo, odontoiatra negli ambulatori della Asst Milano Nord. Inoltre, nell'inchiesta sono stati ritrovati all'interno di un mappamondo nella sede della Wisil Latoor 3.800 euro in contanti, soldi, si ipotizza, da destinare al pagamento di mazzette. 

I soldi nascosti nel mappamondo

Era stato istituito "il fondo Parabita", alcune migliaia di euro in contanti accantonate e nascoste all'interno di un mappamondo, che serviva "a foraggiare occultamente il medico" soprannominato "squalo" in cambio delle sue prestazioni ritenute illecite. È quanto emerge dal provvedimento firmato dal gip. Lo schema con cui sarebbe stato corrisposto il denaro da parte della società prevedeva da un lato pagamenti in contanti semestrali pari al 5-10% degli importi delle prestazioni 'sovrastimate' erogate dai medici, oppure sconti sui materiali ordinati alla Wisil Latoor da parte degli stessi medici per i loro studi privati. Nel secondo filone di indagine per pagare Parabita, che avrebbe ricevuto 26mila euro per gli anni 2019-2021, era stato suggerito alla Miccichè, come si legge nel verbale di un interrogatorio, "di accantonare volta per volta somme di denaro provenienti dagli incassi in nero. Il mappamondo aveva la finalità di conservare queste somme" ossia il "fondo Parabita", per poi versare la "tangente annuale" al medico. Lo scorso primo giugno, durante una perquisizioni, le Fiamme Gialle hanno trovato dentro il mappamondo 3.885 subito sequestrati.

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