Strage di via Palestro, Milano ricorda le vittime

Lombardia

Nell'esplosione dell'autobomba, posizionata davanti alla sede del Padiglione di arte contemporanea, persero la vita i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l'agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e il venditore ambulante Driss Moussafir

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Sono passati 29 anni dalla strage di via Palestro in cui morirono cinque persone in seguito all'esplosione di un'autobomba davanti alla sede del Pac, il Padiglione di arte contemporanea di Milano.

La cerimonia a Milano

La città oggi ha ricordato come ogni anno le vittime della strage mafiosa con una cerimonia sul luogo dell'attentato, a cui hanno partecipato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il governatore lombardo, Attilio Fontana, il questore Giuseppe Petronzi e il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, oltre ai familiari di coloro che hanno perso la vita nell'attentato. Alle 12 in tutte le sedi dei vigili del fuoco di Milano è stato osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime: quando il 27 luglio l'autobomba scoppiò in via Palestro i vigili del fuoco erano già sul posto e tre di loro, Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, morirono nell'attentato assieme all'agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e al venditore ambulante Driss Moussafir.

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Sala: “Milano decisa a lottare contro la mafia"

"Oggi Milano si ritrova in via Palestro, con la consapevolezza di una comunità decisa a lottare con tutte le sue energie contro la mafia", ha sottolineato il sindaco Sala nel suo discorso. Dopo l'attentato Milano ha saputo reagire "ed è diventata un punto di riferimento per chi ha a cuore il rispetto delle regole - ha aggiunto - La cura della legalità, il miglior antidoto contro la criminalità organizzata, ha assicurato alla nostra città l'azzeramento degli omicidi mafiosi e la drastica riduzione dei reati, ma come sappiamo le infiltrazioni sono ancora numerose nella città più dinamica d'Italia". Sala ha poi ricordato le trasformazioni che vivrà Milano nei prossimi anni, con i cantieri per le Olimpiadi, gli effetti del Pnrr, gli scali ferroviari: "Questa trasformazione, come già avvenuto con l'Expo, dovrà realizzarsi nel nome delle legalità, grazie per esempio ad un Protocollo che richiederà a ogni azienda di comunicare il titolare effettivo e che assicurerà controlli costanti nei cantieri e illuminerà le zone d'ombra del subappalto". La mafia del 2022 "è un patogeno da estirpare - ha concluso - anche se negli ultimi anni la facciata esterna dipinta dai mafiosi può sembrare meno spaventosa della criminalità organizzata delle bombe e del sangue diffuso a piene mani". 

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