Ladri d'acqua, la rete colabrodo sul lago d’Iseo

Lombardia

Carlo Imbimbo

©Ansa

Siamo tornati a Sulzano, dove la percentuale di perdite nella rete idrica è tra le più alte in Italia. Il gestore del servizio idrico aveva detto: tariffe troppo basse, manutenzione difficile. Il Comitato acqua pubblica ribatte: le tariffe della provincia di Brescia sono le più alte della Lombardia, 3 volte di più di quelle milanesi e più alte della media nazionale

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Perdite nell’acquedotto? La rete idrica, da queste parti, è malandata: vecchia, sottoposta a sbalzi di pressione per le quote che deve superare, troppo lunga in rapporto agli abitanti che serve. E per la manutenzione si può solo cercare di metterci una pezza con le emergenze. Non si può investire a pioggia per la sostituzione delle tubature e nei pozzetti, perché le tariffe non lo consentono. Tradotto: le bollette dell’acqua sono troppo basse. È sostanzialmente questa la spiegazione di Acque Bresciane, uno dei gestori della rete idrica in provincia di Brescia. In particolare, il gestore dell’intero servizio idrico di 97 Comuni, tra cui Sulzano, borgo di duemila abitanti appoggiato sui primi contrafforti delle Prealpi bresciane, affacciato su uno dei laghi lombardi di origine glaciale, il lago d’Iseo. Da una posizione del genere, Sulzano detiene un primato: una delle peggiori reti idriche dell’intera Penisola. Che prima di arrivare a destinazione si perde per strada ben 7 litri d’acqua su 10. O, se preferiamo, 9 litri ogni secondo. (LADRI D'ACQUA - LO SPECIALE DI SKY TG24)

L’ampliamento dell’acquedotto

Gli ultimi dati Istat, aggiornati al 2020, creano agitazione in paese. E sorpresa. Non per le percentuali sulle perdite, visto che chiunque abiti a Sulzano conosce da anni il problema, quanto perché l’amministrazione comunale ha dato il benestare a un progetto di ampliamento della rete idrica. Il gestore vuole portare l’acqua da Sulzano, che di acqua ne ha (ne perde tanta, ma ne ha anche tanta), fino a Monte Isola, proprio di fronte, in mezzo al lago. Un modo per risolvere il problema della pessima qualità dell’acqua sull’isola, dove sono costretti a prelevare dal lago e a potabilizzare. Il progetto, di per sé, è ragionevole: risolve un problema serio. Ed è certificato dall’Ufficio d’Ambito (Ato) di Brescia, la struttura della Provincia che controlla l’operato del gestore. Come dire – semplificando – un’emanazione territoriale di Arera, l’Autorità Nazionale per energia, gas e sistema idrico.

Se non che – obiettano gli abitanti di Sulzano – investire nell’estensione dell’acquedotto a Monte Isola sottrae risorse alla manutenzione della rete, già fatiscente, sulla terraferma.

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Gli sprechi aumentano

Non è solo una questione di campanilismo, qui si tratta di sprechi. Per l’ampliamento dell’acquedotto è necessario aumentare la portata della rete di Sulzano, attraverso la costruzione di una grande e costosa vasca di accumulo – dieci volte più grande di quella esistente – che permetta di pompare acqua sufficiente per entrambi i Comuni. Ma con un acquedotto in cattive condizioni le perdite continueranno, anzi presumibilmente aumenteranno visto l’innalzamento dei volumi d’acqua nella rete.

Il parcheggio sotterraneo

Il progetto provoca molti malumori: la sezione locale di Legambiente alza gli scudi, anche perché in prossimità di uno dei due pozzi dell’acquedotto la sindaca di Sulzano, Paola Pezzotti, appoggia la costruzione di un nuovo parcheggio che permetta di decongestionare la strada principale del paese, una provinciale che taglia in due il centro del paese. Un problema di molti borghi del lago, per i quali l’accessibilità rappresenta il peggior freno all’espansione turistica. Un parcheggio multipiano interrato, in prossimità di un pozzo, in una zona a potenziale rischio idrogeologico, agita gli animi dei residenti, già stufi dei disagi per le rotture frequenti nell’acquedotto.

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La nostra inchiesta

Nella prima parte del nostro racconto a Sulzano avevamo interpellato amministrazione comunale e gestore del servizio. La sindaca, Paola Pezzotti, accusa il gestore di non aver mantenuto le promesse: ridurre almeno del 25% la dispersione idrica della rete comunale. Condizione – a detta della sindaca – per dare i benestare ai cantieri del nuovo acquedotto. Il gestore, Acque Bresciane, riconosce l’anomalia della rete di Sulzano, ma ci comunica un dato di dispersione del 64% nel 2021, in calo rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente. Più di così non si può fare – ci dice il direttore tecnico di Acque Bresciane, Mauro Olivieri – La tariffa ha un limite che è quello stabilito dall’Autorità nazionale, Arera. La tariffa è bassa, gli investimenti sono proporzionali alla tariffa.

Le tariffe

Dal 2018 al primo trimestre 2022 compresi, Acque Bresciane ha investito 3 milioni di euro per Sulzano e 4 per Montisola. Il problema della dispersione idrica a Sulzano, però, non è per nulla risolto. Lo testimoniano i residenti, così come l’amministrazione comunale, per cui le perdite d’acqua rimangono un danno ambientale ed economico. E scopriamo che le tariffe, sulla base delle quali i cittadini pagano le bollette, in provincia di Brescia non sono poi così basse. Il rilevamento dello scorso marzo di Cittadinanzattiva, fatto sulla base dei dati Istat più aggiornati, parla chiaro: in provincia di Brescia la spesa media pro capite per il servizio idrico è di 479 euro, contro una media nazionale di 460 euro e una media di 338 euro – dunque ancora più bassa – in Lombardia. Con il paradosso che nell’area metropolitana di Milano la spesa pro capite per il servizio idrico è di 162 euro, circa un terzo che in provincia di Brescia. Con buona pace degli abitanti di Sulzano. Tariffe alte, servizio scadente. Almeno a giudicare dalla tenuta della rete idrica.

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