Rete colabrodo sul lago d'Iseo, a Sulzano persi 7 litri d'acqua su 10

Lombardia

Carlo Imbimbo

A Sulzano, sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo, la percentuale di perdite nella rete idrica è più che doppia che nel resto della Lombardia e una delle più alte della Penisola. Il gestore della rete: tariffe troppo basse, impossibili investimenti a pioggia. Poi però parte il mega-progetto per portare l’acqua, che già c’è, sull’isola in mezzo al lago

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A giudicare dalla posizione, incastonato com’è tra monti e acqua, è difficile pensare a Sulzano come a un paese in emergenza idrica. Eppure, il piccolo centro adagiato sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo detiene, sul fronte acqua, un primato molto poco lusinghiero: la più alta percentuale di dispersione nella rete idrica della Lombardia, una delle più alta dell’intera Penisola. 

I numeri

I dati di rilevamento Istat più aggiornati – quelli relativi al 2020 – parlano del 70 %, quando la provincia di Brescia ha un dato del 39,5%, maglia nera della seconda Regione italiana più virtuosa, la Lombardia, che ha una dispersione di poco superiore al 28 %. Come dire che in una provincia – Brescia – perfettamente allineata con l’allarmante dato nazionale, Sulzano fa eccezione. In negativo. E raggiunge percentuali tra le peggiori in Italia. Su dieci litri immessi nella rete, sette non arriveranno mai a destinazione. Peggio, verranno persi per sempre. Come se il fatto di averla, l’acqua, possa giustificare il fatto di sprecarla.

Il "paese-colabrodo"

Sulzano è arrivato, sei anni fa, agli onori della cronaca internazionale per The Floating Piers, l’installazione temporanea di land-art dell’artista naturalizzato americano Javašev Christo. Una passarella arancione sulle acque del Lago d’Iseo che per un mese ha unito la sponda bresciana del Sebino con Monte Isola, pittoresco isolotto proprio di fronte a Sulzano. Da allora il paese ha puntato tutto sul turismo, ma la posizione angusta, stretta tra le acque del lago e le montagne, è stato un freno naturale all’invasione del turismo di massa. L’amministrazione comunale investe negli ultimi anni, soprattutto in infrastrutture: viabilità, strade, parcheggi. Poi arriva quel dato nero: la piccola perla sul lago diventa il “paese-colabrodo”. Sky Tg24 ha sentito la sindaca, Paola Pezzotti, che non ci sta a fare il capro espiatorio e annuncia interventi nel consorzio dei Comuni, di cui Sulzano fa parte, che per statuto controlla l’operato del gestore della rete idrica. Che da queste parti si chiama Acque Bresciane.

La situazione a Sulzano

Da queste parti, è vero, il mestiere del gestore è più complicato che altrove. Se non altro che per i dislivelli, e dunque le differenze di pressione, che si accumulano in una rete, quella bresciana, che è una delle più lunghe della Lombardia: oltre ottomila chilometri di sviluppo, circa quattro volte l’estensione delle strade provinciali. A Sulzano il gestore, interpellato da Sky Tg24, ammette l’anomalia, ma, in una realtà così complessa, fa notare un lento e progressivo miglioramento. E comunica un dato, per il 2021, del 64%. Ma più di quello che si fa, non si può fare. Motivo: non sono sostenibili investimenti a pioggia nella manutenzione di impianti così vecchi e malandati. E la sostituzione di tutta la rete richiederebbe troppo tempo e troppi soldi. Tutto incompatibile con le tariffe dell’acqua, in Italia tra le più basse d’Europa. Allora si continua di conserva, aprendo solo i cantieri necessari a tamponare una situazione ai limiti del paradosso. Le perdite d’acqua sono ormai un po’ ovunque, sotto i terreni privati e sotto i terreni pubblici. Tante piccole micro-perdite, che però nel complesso costano 9 litri d’acqua al secondo.

Gli sprechi

A Sulzano non manca l’acqua. L’acqua c’è, ce n’è più che altrove, ma se ne butta via di più che in ogni altro posto d’Italia. E invece di risolvere un problema che il delegato Legambiente per il Basso Sebino, Dario Ballotta, denuncia da tempo, il gestore della rete investe parte dei soldi delle bollette e del Pnrr in un progetto faraonico per costruire nuove tratte di rete con tutti gli invasi annessi. Attraverso una condotta subacquea si vuole portare l’acqua a Monte Isola, che attualmente utilizza solo quella del lago. E da dove arriverebbe questa acqua? Ovviamente da Sulzano. Che, una volta realizzato il nuovo mega-invaso in costruzione a monte del paese, di acqua, ne avrà tantissima e dunque potrà “esportarla” anche a Monte Isola. Ne avrà tantissima e continuerà a buttarne. Tantissima. I paradossi italiani.

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