Gori in visita a Bucha: gemellaggio con Bergamo e ricostruzione asili

Lombardia

L’obiettivo del sindaco è la sottoscrizione del gemellaggio e la sistemazione di 14 asili, tre dei quali devono essere ricostruiti

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Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori si è recato questa mattina a Bucha per toccare con mano le possibili collaborazioni tra le due città e aiutare la cittadina ucraina a ripartire dopo la tragedia della guerra, a partire dai servizi per l’infanzia. L’obiettivo è infatti la sottoscrizione del gemellaggio tra i due Comuni e la sistemazione di 14 asili della città ucraina. Tre di questi dovranno essere ricostruiti (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - I REPORTAGE DEI PRIMI 10 GIORNI DI GUERRA - IL VIDEOBLOG - MAPPE E GRAFICI).

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori in visita a Bucha

La visita di Gori

Gori ha incontrato il sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk. con il quale ha potuto visitare la città devastata dalla prima fase del conflitto con la Russia. Il sindaco di Bergamo ha visitato “l’asilo arcobaleno”, che ha dato rifugio per oltre due settimane a oltre 50 bambini e 200 adulti durante gli attacchi alla città. Accompagnato anche da Maurizio Carrara, fondatore di Cesvi, ha anche visitato la chiesa di Sant’Andrea Apostolo: tra l’edificio religioso e il giardino circostante sono state sepolte gran parte delle 460 vittime civili di Bucha e, solo lo scorso 11 marzo, nel terreno intorno alla chiesa sono stati inumati i corpi di 116 persone, tra i quali 30 donne e 2 bambini. I corpi sono stati riesumati dopo la riconquista della città da parte dell’esercito ucraino e restituiti alle famiglie per celebrare i funerali e dare loro una degna sepoltura nel cimitero locale. Una mostra fotografica all’interno degli spazi della chiesa testimonia l’orrore di Bucha.
Gori ha poi lasciato Bucha per trasferirsi a Kiev e incontrare il governatore dell’Oblast’ di Kiev Kuleba. La visita del Ssndaco di Bergamo proseguirà domani e si chiuderà con la sottoscrizione del gemellaggio tra le due città.

La città

Bucha contava 53mila abitanti prima della guerra, 73mila considerando i 13 piccoli villaggi nei dintorni della città. Sono 147 gli edifici rasi al suolo in un mese di occupazione, periodo nel quale in città sono rimaste solo 3.500 persone, ben 456 cittadini sono stati uccisi dai soldati russi, ma molti risultano tutt’ora dispersi: tanti ucraini sono stati infatti deportati, attraverso la Bielorussia, in Russia.

Un ponte distrutto dai bombardamenti a Bucha
Un ponte distrutto dai bombardamenti a Bucha

Gori: “Impegno per sistemare i 14 asili della città”

“Questa visita – ha spiegato Gori - ha il primo obiettivo di portare a Bucha la solidarietà e l’abbraccio di Bergamo e dei suoi cittadini, ma vogliamo anche capire cosa possiamo fare per aiutare concretamente Bucha nella sua ripartenza. Desideriamo impegnarci, insieme a Cesvi, a sistemare i 14 asili della città, tre dei quali – tra cui anche l’asilo arcobaleno che ho visitato questa mattina - richiedono d’essere interamente ricostruiti. Impegno primario quindi, nell’ambito del gemellaggio tra Bergamo e Bucha, sarà quello per i bambini e per l’infanzia: far ritornare i bambini a all’asilo e a scuola è assolutamente fondamentale. Sarà un primo passo concreto, a cui vogliamo aggiungere assistenza psicologica per tutti coloro che hanno visto e vissuto cose terribili nei giorni più terribili per la città di Bucha”.

Uno degli asili da dover sistemare e ricostruire a Bucha

Fondatore Cesvi: “Segnale di speranza e ripartenza”

“Il nostro intervento in questo distretto parte in un momento in cui le famiglie stanno rientrando nella città in vista della ripartenza delle scuole di settembre. In particolare giovani mamme con il loro bambini necessitano, in questa fase delicata, un supporto che preveda attività specifiche per i più piccoli ma che non escluda la componente psicologica: siamo di fonte a persone che hanno vissuto la distruzione e l’orrore dei crimini di guerra e non si può non tener conto delle conseguenze post traumatiche che necessitano un affiancamento specializzato per la loro cura e superamento”, dichiara Maurizio Carrara “Cesvi da oltre 35 anni interviene nelle principali catastrofi umanitarie e oggi, con questo intervento di ricostruzione che parte anche se siamo ancora in fase di emergenza vogliamo dare un segnale di speranza e di ripartenza a tutte quelle persone che stanno facendo rientro nella propria città, nella propria casa”.

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