Rissa in via Bolla, dalla Regione 33 milioni per riqualificazione area

Lombardia

Gli edifici non saranno demoliti ma si provvederà alla riqualificazione integrale di tutte le case Aler dal civico 26 al 42

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Approvate dalla giunta lombarda le 'Linee di intervento per la rigenerazione urbana' degli stabili in via Bolla a Milano, nel quartiere Gallaratese, dove il 10 giugno scorso una sessantina di persone si sono affrontate in una maxi rissa tra due fazioni opposte di inquilini degli alloggi popolari. Gli edifici dunque non saranno demoliti ma si provvederà alla riqualificazione integrale di tutte le case Aler dal civico 26 al 42.

Gli interventi

I lavori prevedono la riqualificazione integrale dell'edificio A (civici 38-40-42), per una spesa di 22.016.790 euro (risorse regionali) e la riqualificazione energetica dell'edificio B (civici 26-28-30-32-34-36), per una spesa di 10.465.764 euro (risorse recuperabili attraverso il Superbonus). Infine, 800 mila euro per le spese di trasferimento degli inquilini regolari in altri alloggi, per un totale di circa 33 milioni di euro di investimento. La riqualificazione integrale dell'edificio A prevede il rifacimento delle facciate, la sostituzione dei serramenti, un nuovo impianto elettrico e l'installazione di un impianto fotovoltaico. Gli alloggi situati ai piani bassi saranno, inoltre, destinati agli anziani ed ai disabili motori. La riqualificazione energetica dell'edifico B ha invece l'obiettivo di risanare lo stabile attraverso l'efficientamento energetico. Tra i lavori previsti c'è l'adeguamento dell'altezza dei parapetti e nuovi impianti di ventilazione meccanica controllata nelle singole abitazioni.

Le dichiarazioni

"Adesso spetta al tavolo coordinato dalla Prefettura procedere agli sgomberi per permettere di effettuare i lavori", ha commentato l'assessore alla Casa Alessandro Mattinzoli. "Con tutto il rispetto per le fragilità - ha aggiunto - queste non possono essere usate come scusa per allungare i tempi della messa in sicurezza del quartiere". 

"Questo atto - spiega il presidente lombardo Attilio Fontana - vuole essere un segnale forte e chiaro per riuscire a invertire definitivamente la rotta in una zona di Milano" che per "troppo tempo", secondo il governatore, "ha penalizzato la quotidianità delle persone perbene evidenziando differenze sociali inaccettabili".

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