La sentenza è stata ribaltata: in primo grado la 43enne era stata condannata a una pena di un anno
E' stata assolta dalla V Corte d’Appello la maestra accusata di concorso in omicidio colposo nel processo in abbreviato sulla morte di un bambino di cinque anni e mezzo, precipitato nella tromba delle scale della scuola Pirelli di Milano nell'ottobre 2019. Lo riporta il Corriere della sera.
La sentenza è stata ribaltata: in primo grado la 43enne era stata condannata a una pena di un anno, con sospensione condizionale.
La vicenda
I fatti risalgono al 18 ottobre 2019. Erano le 9:30 del mattino quando il piccolo ebbe dalle maestre il permesso di uscire da solo dalla sua classe per andare in bagno. Probabilmente "incuriosito dal vociare" dei bambini di un'altra classe che stava andando in palestra, si leggeva nell'avviso di conclusione delle indagini, salì su una sedia girevole con le rotelle e si sporse dalla balaustra, perse l'equilibrio e cadde nel vuoto da un'altezza di circa 13 metri e mezzo.
Le accuse
Il processo di primo grado con rito ordinario a un'altra maestra, quella di sostegno, è ancora in corso. Una terza coimputata, una bidella, aveva già scelto il patteggiamento a due anni. Le due insegnanti erano accusate di avere "omesso la dovuta vigilanza sul bambino", avendogli consentito di "recarsi ai servizi igienici fuori dall'orario programmato", e non accertandosi che fosse preso in carico dalla bidella nel tragitto fra la classe e il bagno.
Secondo il quotidiano, in attesa delle motivazioni, l'assoluzione della maestra sembra compatibile con una dinamica dei fatti parzialmente diversa da quella ricostruita sinora, ovvero che il bambino sia salito sulla sedia, da cui poi precipitò, non all'andata verso il bagno ma al ritorno verso la classe. La bidella aveva raccontato, tra le altre cose, di non aver potuto seguire il bambino perché distolta dal dover ancora accompagnare altri due compagni in bagno. Se la caduta fosse davvero avvenuta al ritorno, da un punto di vista giuridico si sarebbe spezzato il nesso di causa tra l'eventuale non accertamento da parte della maestra dell'accompagnamento effettivo da parte della bidella e la caduta mortale del bambino salito sulla sedia incustodita.