Covid Lombardia, il bollettino: 17.581 nuovi contagi. I ricoverati sono 3.245

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Il tasso di positività è al 20,3%, le persone ricoverate negli altri reparti di degenza sono 2.999

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A fronte di 86.367 tamponi effettuati, sono 17.581 i nuovi casi di Covid registrati nelle ultime ore in Lombardia, il tasso di positività è al 20,3%. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 246 (+2) e quelle negli altri reparti sono 2.999 (+112).

Intanto, Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, non cambia idea: "Per me la scuola si riapre senza discussione". Mentre per Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, "Omicron è meno cattivella ma inquieta". 

Non solo. Ha dovuto riaprire lo scorso sabato il reparto covid dell'ospedale di Codogno (Lodi) che era stato sbarrato nel giugno scorso con la speranza di non dover più ospitare di nuovo malati di Covid, nella struttura dove è stato identificato il primo caso italiano il 20 febbraio 2020. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)

19:55 -Dg Asst Lodi: “Situazione tranquilla in ospedali”

"La situazione nei nostri ospedali di Codogno, Lodi e Sant'Angelo Lodigiano non è proprio paragonabile quella che si è vissuta nella prima ondata, nel 2020 e nemmeno a quelle successive. Perchè non c'è dubbio che vediamo pazienti meno complicati, con condizioni di salute ben meno gravi". Lo ha spiegato Salvatore Gioia, direttore generale della Asst di Lodi che comprende i tre ospedali. "I pazienti sono aumentati nelle ultime tre settimane ma si tratta di una situazione tranquilla, assolutamente più gestibile per complicanze da covid - sottolinea -. Il personale può, dunque, lavorare più serenamente rispetto al passato e noi siamo in linea con la programmazione regionale di posti letto che era stata prevista per questo periodo. Questo è merito di certo - conclude - anche dell'alto numero di vaccinati che abbiamo raggiunto in Italia e nella nostra regione".

18:15 – In Lombardia 17.581 nuovi positivi e 61 morti

A fronte di 86.367 tamponi effettuati, sono 17.581 i nuovi positivi (20,3%) nelle ultime 24 ore in Lombardia. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 246 (+2) e quelli negli altri reparti per il Covid 2.999 (+112). I morti sono 61 per un totale complessivo dall'inizio della pandemia di 35.464. Lo rende noto la Regione. Per provincia i nuovi casi sono a Milano 7.355 di cui 2.733 in città, a Bergamo 1.837, a Brescia 1.725, a Como 513, a Cremona 324, a Lecco 295, a Lodi 338, a Mantova 349, a Monza e Brianza 1.497, a Pavia 735, a Sondrio: 535 e a Varese 1.559.

17:50 - Asst Monza: “Sempre più positivi ricoverati per altro”

Sono 157 i pazienti ricoverati per Covid dell'ASST Monza, un numero in crescita di 45 rispetto a una settimana fa e ci sono sempre più persone positive al Covid che vengono ricoverate in ospedale per altre patologie. Paolo Bonfanti, Direttore unità operativa di Malattie Infettive dell'ASST Monza ha spiegato che "è sempre maggiore anche il numero delle persone positive al test, ricoverate per patologie diverse dal Covid, senza segni di polmonite attiva. Questo è l'aspetto totalmente nuovo di questa IV ondata caratterizzata da variante Omicron, molta contagiosa e quindi molta diffusa nella popolazione anche in modo asintomatico". "Gli ospedali - ha aggiunto - si devono quindi attrezzare a gestire l'epidemia in modo diverso". "Il numero dei pazienti ricoverati è salito sensibilmente rispetto alla settimana precedente - ha sottolineato - e questo dato riflette l'andamento epidemico che sta interessando Regione Lombardia, dove sta crescendo il numero dei malati ricoverati nei reparti ordinari ma sale un po' meno impetuosamente il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, segno che la protezione garantita dai vaccini, sul rischio di evoluzione verso la malattia grave, funziona".

17:37 - Nel milanese presidio degli studenti per la Dad

"Andare a scuola in presenza non è il momento", la dad non ci piace come studenti, sappiamo non sia la stessa cosa, ma in un momento di emergenza sanitaria abbiamo capito che la salute delle persone deve essere alla base di tutto". Con queste parole una studentessa ha dato il via ad un sit- in di studenti a Legnano (Milano) davanti all'IS Dell'Acqua e all'ISIS Bernocchi, per chiedere due settimane di didattica a distanza o più misure di sicurezza. La protesta ha coinvolto alcuni istituti superiori di Rho, Parabiago, Legnano (Milano) e Busto Arsizio e Saronno (Varese) a partire da questa mattina. A lanciare l'appello è stato Angelo Perrone, rappresentante dell'istituto Mattei di Rho, e poi accolto dagli studenti del Maggiolini e Cavalleri di Parabiago, il Galilei, il Bernocchi e Dell'Acqua di Legnano, il Candiani e il Crespi di Busto Arsizio e il Prealpi di Saronno. Secondo gli studenti le misure prese, in particolar modo quelle relative ai mezzi di trasporto pubblici, non sono sufficienti.

15:02 - De Rosa (M5S): “La Lombardia riapre le scuole senza controlli”

In Lombardia "le scuole riaprono senza controlli, in due anni praticamente nulla è stato fatto in materia di test e tracciamento e le famiglie hanno dovuto provvedere da sole ai tamponi". Lo dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione, Massimo De Rosa. "Contestualmente, i presidi vengono costretti a prendere in autonomia decisioni che spetterebbero alla politica. Con l'inadeguatezza e l'impreparazione che ha segnato la sua esperienza di governo, la Giunta Fontana ha di fatto abbandonato: alunni, genitori, insegnanti, presidi e personale scolastico" afferma De Rosa. "L'aspetto più grave - aggiunge - riguarda però la consapevolezza che con questi dati e questo andamento, in meno di una settimana rischiamo di avere di fatto metà delle classi in quarantena e migliaia di alunni in Dad. Una chiusura di fatto".

11:21 - Farmacia fa tamponi gratis per ripresa scuola nel Comasco

Ha offerto uno screening gratuito a bambini e famiglie in vista della ripresa della scuola l'Antica Farmacia Roma di Castiglione d'Intelvi, nel Comasco, dove sabato mattina sono stati fatti 90 test anticovid, 50 ad adulti e 40 a studenti. Ne da notizia La provincia di Como spiegando che in tutto sono stati trovati sette adulti e un bambino positivi. "Era importante dare un segnale di sicurezza" ha spiegato il titolare della farmacia Andrea Surdo. Simile la situazione a San Fermo, sempre nel Comasco, dove è stato il Comune a mettere a disposizione agli alunni di primarie e medie i tamponi gratuiti che, con la collaborazione di Croce rossa e protezione civile, sono stati fatti a 209 persone, trovando sei positivi. "In questo momento - ha spiegato il sindaco Pierluigi Mascetti alla Provincia - credo sia opportuno giocare tutte le armi che abbiamo per limitare i contagi".

11:14 - Riaperto reparto Covid a Codogno, 16 ricoverati

Ha dovuto riaprire lo scorso sabato il reparto covid dell'ospedale di Codogno (Lodi) che era stato sbarrato nel giugno scorso con la speranza di non dover più ospitare di nuovo malati di Covid, nella struttura dove è stato identificato il primo caso italiano il 20 febbraio 2020. A stamattina, i letti occupati sono 14 in reparto mentre due persone si trovano in Rianimazione. Proprio per questo, a livello di direzione è stato lanciato un appello alla popolazione perché si acceda all'ospedale solo se si ritiene che sia assolutamente necessario. 

11:06 - Massimo Galli: "Molti positivi a auto test non autodenunciano"

"Le infezioni che vediamo sono molto inferiori alle stime reali, perché moltissime persone si sono fatte un test fai da te a casa, magari con risultato positivo, e per vari motivi, anche di tipo organizzativo, non sono registrate come persone che l'infezione l'hanno avuta. Io insisto: registratevi, registratevi, registratevi". A evidenziarlo è Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, ad Agorà su RaiTre, che ha aggiunto: "questo non è un problema da trascurare, perché sfuggono, non solo dai conteggi, ma anche dai modelli che facciamo per capire come andranno le cose". Gli stessi, ha precisato, magari si fanno la terza dose di vaccino e sono in linea con il green pass, "ma senza subire le limitazioni di movimento che ha una persona con infezione in atto". Quanto alle ultime misure adottate dal governo che prevedono l'obbligatorietà del green pass per gli over 50, ha detto: "tutta questa cosa sa, lontano un chilometro, di compromesso malfatto. Era arrivato il momento di prendere la decisione di dire: obbligo vaccinale. Forse è anche arrivato tardi questo momento". 

10:51 - Massimo Galli: "Io salvo grazie a tre dosi di vaccino"

"Ho fatto tre dosi di vaccino, altrimenti sarei crepato". Così Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano che ad Agorà, su Rai 3, ha raccontato così la sua recentissima esperienza di infezione da Sars-cov-2: "io sono un testimonial assolutamente involontario dell'estrema diffusibilità di omicron, ed è amaramente ironico che mi sia capitato nell'unica settimana in cui non avevo visto un paziente. Credo di essermi infettato a Capodanno e sono qui con voi a chiaccherare oggi, nonostante le mie condizioni non fossero eroiche". Non è mancato chi abbia detto, ha precisato l'infettivologo, "che ho avuto cure da privilegiato o che sono stato salvato dalle cure domiciliari. In realtà sono stato salvato, come tutti i plurivaccinati, dall'aver avuto un decorso più blando di malattia grazie al fatto che ho risposto al vaccino. Ci sono anche quelli che da vaccinati vanno incontro a conseguenze gravi ma sono un numero piccolo, purtroppo contemplato". Quanto ai monoclonali che gli sono stati somministrati, ha detto: "non so se fossero indispensabili o no nel mio caso, non è scetticismo ma è realismo" e "spero di far parte di uno studio che possa verificarlo su numeri più ampi".

10:42 - Green pass, a Milano esercenti controllano "ma è un disagio"

Da oggi entra in vigore il green pass rinforzato, ovvero il certificato che si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione dal Covid e non con un semplice tampone negativo anche nei bar e ristoranti che hanno posti all'aperto. Una decisione che nella fredda Milano di questi giorni intacca pochi esercenti, anche se molti si erano attrezzati con dehors e tavolini all'aperto proprio per non perdere i clienti non vaccinati. La stretta mirata non convince il direttore del bar e forno Maria Marinoni di piazzale Cadorna. "Ora devo chiedere il green pass a tutti, non solo a quelli che consumano dentro e questo e un grande disagio, oltre che una grande perdita di tempo per noi è per i clienti. Siamo vicini a una stazione ferroviaria e quindi spesso la gente consuma fuori non perché non è vaccinata ma perché ha fretta e questa nuova regola li mette in difficoltà". "Per noi non cambia nulla e finora devo dire che tutti i nostri clienti sono regolarmente muniti di green pass rinforzato", spiega la receptionist di un hotel in zona Brera. Gran parte dei bar del centro di Milano chiedono correttamente il super green pass anche per consumare all'aperto. In Foro Buonaparte due clienti fisse di uno dei tanti bar con dehors della zona, sono scese dall'ufficio senza green pass e chiedono di poter consumare fuori ma il proprietario è inflessibile e le accontenta solo con due caffè da asporto. Il responsabile del Bar Bianco, uno dei principali caffè all'aperto del Parco Sempione, ammette "finora, avendo noi solo tavolini all'aperto, non avevamo dovuto chiedere nulla, ma da oggi lo faremo. Vedremo anche quale sarà la reazione dei nostri clienti, per ora nessuno ha protestato. È solo una piccola perdita di tempo che in questo periodo dell'anno possiamo tranquillamente permetterci, ma che se fosse obbligatoria anche nella bella stagione ci metterebbe in difficoltà".

9:52 - Super pass, trasporti Milano ok nonostante nuove regole

Il primo giorno di entrata in vigore del cosiddetto 'super green pass' anche su mezzi pubblici, hotel e ristoranti all'aperto, non sconvolge i cittadini milanesi, preparati da tempo alle nuove regole. Alla stazione di Milano Cadorna, crocevia del trasporto ferroviario, oltre che di due linee della metropolitana, i viaggiatori sono quasi tutti consapevoli delle nuove norme. Alessio, studente proveniente da Saronno, in Provincia di Varese, spiega: "Io sono vaccinato e sinceramente il fatto che sui treni possano viaggiare solo persone vaccinate mi fa piacere. Sono un po' meno d'accordo sull'obbligo della mascherina Ffp2 che dopo un po' mi soffoca, ma ho qui in tasca anche una normale e appena uscito dalla stazione me la cambierò". Giorgio, elettricista in arrivo con il treno proveniente da Lentate sul Seveso, non era a conoscenza della stretta sui green pass e sbotta: "Sono vaccinato e quindi non mi cambia nulla - spiega -, ma qui cambiano regole ogni settimana e non si capisce niente. A parte questo però, io prendo questo treno due volte al giorno tutti i giorni e di controlli non ne ho mai visti". In realtà, fuori dai tornelli della Stazione di Cadorna, è presente una squadra di controllo che chiede certificato verde e riprende i passeggeri che non usano la corretta mascherina. "Oggi quelli che abbiamo controllato avevano tutti il green pass rinforzato - spiegano gli operatori Trenord -, qualcuno invece indossa ancora le mascherine sbagliate. Non possiamo farli salire sui treni e li invitiamo ad acquistare una Ffp2 alla vicina mascherina, spiegando loro anche che è in vendita ad un prezzo calmierato". In effetti, tra la gente che scende dai treni, ci sono ancora alcune persone sprovviste della corretta mascherina, circa il 5% del totale dei viaggiatori. Per quanto riguarda Atm, il servizio di metro e dei mezzi di superficie è regolare grazie a rimodulazioni turni e utilizzo scorte aggiuntive. 

9:06 - Fabrizio Pregliasco: "Omicron meno cattivella, ma inquieta"

"È vero che Omicron è un pochino meno cattivella rispetto a Delta, un terzo in meno per quanto riguarda la mortalità, stando ai dati del Sud Africa. Alcune evidenze dicono che si replica più nelle alte vie respiratorie che a livello polmonare, ma tutto questo non è ancora una 'raffreddorizzazione', la malattia è ancora una malattia che inquieta". Lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, a Cusano Italia Tv. 

9:04 - Guido Bertolaso: "Scuole da riaprire senza discussioni"

"Per me la scuola si riapre senza discussione". Così il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Guido Bertolaso sulla questione della riapertura delle scuole in un'intervista al Corriere della Sera. Tuttavia, sottolinea Bertolaso, alle scuole bisogna "dedicare più attenzioni". "Sembra di colpo che le classi siano diventate un pericoloso e ingestibile cluster. La realtà è che basterebbe tenere liberi e snelli i canali di monitoraggio per gestire i casi nelle classi. Invece gli hub per i tamponi o le farmacie vengono ingolfate da chi non ha urgenza".

7:05 - In Lombardia 36.858 nuovi casi e 2.887 ricoveri 

Sono 36.858 i nuovi casi positivi al Covid in Lombardia, rilevati da 191.021 tamponi, con un rapporto del 19,3%. Aumentano di sette i posti letto occupati in terapia intensiva, dove al momento si trovano in cura 244 persone, mentre sono 2.887 (+280) quelle in altri reparti. Le vittime sono 38. L'occupazione dell'area medica è al 27,6%, quella della terapia intensiva al 15,9%. I nuovi casi sono 10.410 a Milano, di cui 4.194 in città; 3.733 a Bergamo, 5.049 a Brescia, 2.457 a Como, 1.188 a Cremona, 1.172 a Lecco, 915 a Lodi, 3.261 a Monza e in Brianza, 1.243 a Mantova, 1.768 a Pavia, 729 a Sondrio, 3.647 a Varese.

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