Caso Genovese, chiesti 1,5 milioni di risarcimento per ragazza risultata invalida al 40%

Lombardia

Il danno subito dalla giovane è stato quantificato nell’udienza preliminare avviata dopo che i pm milanesi Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella, hanno chiesto il rinvio a giudizio dell’imprenditore per violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti

È stato quantificato in oltre un milione e mezzo di euro il danno subito da una ragazza risultata invalida al 40% a causa della violenza subita da Alberto Genovese (CHI È), l'imprenditore accusato di aver violentato la 18enne il 10 ottobre 2020 nel suo attico milanese con vista sul Duomo e una 23enne, il 10 luglio dello scorso anno a Ibiza, dopo averle stordite con un mix di droghe. Lo riporta il Corriere della Sera. Il danno subito dalla 18enne è stato quantificato nell’udienza preliminare avviata dopo che i pm milanesi Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella, hanno chiesto il rinvio a giudizio dell’imprenditore per violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti.

Il legale della 18enne: “Ha subito danni fisici e psicologici”

"La mia assistita non sta ancora bene, ha subito danni importanti sia fisici che psicologici, valutati da un medico molto stimato, danni sia patrimoniali che non patrimoniali", ha chiarito ieri l’avvocato Luigi Liguori. Fino all'udienza del 28 gennaio i legali di Genovese avranno la possibilità di proseguire le trattative con quelli della ragazza per arrivare ad un risarcimento. "La difesa deve valutare se c'è la possibilità di aderire alle richieste", ha spiegato ancora il legale. A quanto si è saputo, l’ipotesi invece di versare una somma anche alla 23enne è sfumata perché le trattative si sono subito interrotte. In questi mesi la difesa dell'ex fondatore di diverse start up dovrà anche decidere se chiedere il rito abbreviato o proseguire con quello ordinario, oltre a un'eventuale perizia psichiatrica.

La perizia sull'invalidità

Secondo quanto riferisce il Corriere, una perizia medico-legale depositata dall’avvocato Liguori certifica che la giovane modella di 19 anni, che l’11 ottobre 2020 è stata costretta a fuggire dalla splendida Terrazza Sentimento con vista sul Duomo di Milano e a fermare per strada una Volante della Polizia dopo essere stata drogata e violentata per quasi 24 ore da Genovese (arrestato un mese dopo), ha riportato un’invalidità permanente pari al 40% e gravi conseguenze psicologiche che le impediranno per molti anni di riprendere a fare la modella e di avere una normale vita affettiva e di relazione.

Ragazze e associazione D.i.re parti civili

Nel procedimento, insieme alle due ragazze si è costituita ed è stata ammessa dal gup Chiara Valori come parte civile l'associazione D.i.re, donne in rete contro la violenza. "La costituzione di parte civile è un atto politico di grande valore - ha affermato Antonella Veltri, presidente di D.i.Re - La vicinanza a una donna nelle aule dei tribunali è necessaria per farla sentire meno sola, in un percorso sempre difficile perché troppo spesso le donne sono oggetto di pregiudizi e stereotipi e si cerca in tutti i modi di minare la loro credibilità e attribuire loro una sorta di corresponsabilità nella violenza".

L’interrogatorio e gli altri filoni d’inchiesta

 

Dopo la chiusura a luglio dell'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Mannella e dai pm Stagnaro e Filippini e condotta dalla Squadra mobile, Genovese è stato interrogato l'8 ottobre: ha sostenuto, come già in altri interrogatori, di avere agito sotto l'effetto di droga, di cui era "schiavo" e di non avere mai percepito "dissenso" da parte delle giovani che erano altrettanto "alterate". Per il caso di Ibiza, è imputata anche la sua ex fidanzata, accusata in concorso per i presunti abusi avvenuti nell'isola spagnola. L’imprenditore, che da fine luglio si trova ai domiciliari in una struttura in provincia di Varese per disintossicarsi dalla cocaina, era finito in carcere il 6 novembre 2020. Resta, invece, sospeso il filone di inchiesta nei sui confronti che riguarda la cessione di droga e prosegue quello con al centro reati fiscali per il quale Genovese ha subito pure un sequestro da 4,3 milioni.

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