Ex vigilessa uccisa, l'ipotesi degli investigatori: Laura Ziliani soffocata nel sonno

Lombardia

Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, arrestati venerdì scorso con l'accusa di avere ucciso la madre delle ragazze, compariranno davanti al gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare

Laura Ziliani sarebbe stata stordita dai farmaci, ma non uccisa dal composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo: gli investigatori sono convinti che l'ex vigilessa bresciana sia stata soffocata con un cuscino mentre dormiva sotto effetto di ansiolitici "potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa". Intanto, sono stati fissati per martedì gli interrogatori di garanzia di Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, arrestati venerdì scorso con l'accusa di avere ucciso la madre delle ragazze. Lo riportano Bresciaoggi e l'edizione bresciana del Corriere della Sera.

Gli interrogatori e le indagini

I tre indagati compariranno davanti al gip Alessandra Sabatucci, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm Caty Bressanelli. Al momento le ragazze sono al carcere bresciano di Verziano, mentre Mirto si trova nell'altro carcere di Brescia, Canton Mombello. Nel frattempo gli investigatori dovranno valutare quali elementi sul cadavere, a distanza di 140 giorni dal decesso, possono ancora essere trovati a sostegno della tesi del soffocamento non violento.

Le intercettazioni, Mirto: “Spendeva più di quello che prendeva”

"Io ci sto pensando ultimamente che magari ha dirottato nel corso del tempo dei soldi su un altro conto corrente e ora si sta facendo la bella vita da qualche parte", ha detto Mirto parlando di Laura 23 giorni dopo la sua scomparsa. Mirto era stato intercettato il 31 maggio mentre parlava con un amico, come riportano alcuni quotidiani. "Io alla fine le volevo un gran bene ed era una bravissima persona e voleva molto bene alle sue figlie", disse Mirto Milani. "La situazione era disastrosa. Lei spendeva più di quello che prendeva. Diciamo - aggiunse - che una persona maliziosa e complottista ovviamente, potrebbe anche pensare che sia tutta una trama ordita perché la situazione era troppo grave".

Registrati 38 passi sul telefonino dell'ex vigilessa

Sono 38 i passi che ha registrato l'applicazione contapassi del telefonino di Laura Ziliani. Una prova tecnologica che si unisce ai sospetti sui telefonini dei tre, consegnati alla polizia solo dopo averli resettati. Nel racconto fatto da Mirto, Paola e Silvia quel mattino Laura si sarebbe alzata presto, avrebbe fatto colazione nella casa di Temù armeggiando con il telefonino e poi sarebbe scesa un attimo in cantina prima di uscire per fare una passeggiata senza più tornare. Il suo smartphone, trovato sotto una panca in cantina, in un punto in cui l'apparecchio non prende, ha raccontato però una storia diversa al consulente che l'ha esaminato. I 38 passi sono stati registrati fra le 8 e le 8.20, quando Laura, secondo il racconto, era già uscita senza telefonino mentre non ci sono movimenti fra le 6.30 e le 7, quando a loro dire si era alzata e aveva fatto colazione proprio controllando lo smartphone. E poi c'è la geolocalizzazione, che avviene se c'è il collegamento internet e che il telefono ha continuato a registrare fino alle 9.57. E tutto questo "ha sconfessato - si legge nell'ordinanza - quanto dichiarato" dagli arrestati "circa i movimenti della donna scomparsa la mattina dell'8 maggio".

I cellulari dei tre arrestati

Ci sono poi i telefonini dei tre arrestati. Quando è stato notificato l'atto di sequestro degli smart phone a giugno, loro hanno dato tre apparecchi nuovi spiegando di aver venduto i precedenti a un marocchino in stazione perché avevano bisogno di soldi. Poi però a luglio, accompagnati dal loro difensore hanno consegnato i telefonini originali seppure resettati "alle impostazioni di fabbrica". Silvia ha spiegato che era perché provava "vergogna all'idea che altre persone potessero vedere foto e conoscere dati sulla mia vita privata e attinenti alle pratiche sessuali con il mio fidanzato Mirto Milani. Mi vergognavo anche che si venisse a sapere che mi ero iscritta ad un sito di scambisti". E Paola ha detto di non volere "che altre persone potessero venire a sapere che ho una relazione con il fidanzato di mia sorella, Mirto".

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