Ex vigilessa morta nel Bresciano, arrestate le due figlie di Laura Ziliani

Lombardia
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Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni, e Mirto Milani, residente quest'ultimo in provincia di Lecco, sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia

Svolta nelle indagini sulla morte di Laura Ziliani, la ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, svanita nel nulla l'otto maggio scorso e il cui cadavere è stato trovato tra la vegetazione nel paese dell'Alta Vallecamonica l'otto agosto. Questa mattina sono state arrestate dai carabinieri di Brescia due delle tre figlie della donna e il fidanzato della maggiore. Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni, e Mirto Milani, residente quest'ultimo in provincia di Lecco, sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia.

Una foto di Laura Ziliani presa dal suo profilo Facebook, 12 agosto 2021. Una ciste sotto il piede destro: è bastato questo elemento a stabilire che il corpo ritrovato domenica a Tenù, in provincia di Brescia, è proprio dell'ex vigilessa 55enne scomparsa lo scorso 8 maggio. È quanto emerge dall'autopsia. Sul corpo non ci sono segni di violenza. Serve un'analisi degli organi interni per valutare l'ipotesi avvelenamento. Il cadavere aveva anche gli orecchini riconosciuti dai parenti. FACEBOOK LAURA ZILIANI
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I reati

Contestati i reati di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere. Le indagini, parallelamente alle ricerche, avrebbero evidenziato numerose anomalie nel racconto fornito dai tre arrestati, "inducendo i carabinieri e la Procura a ritenere poco credibile la versione dell'infortunio o del malore in montagna", riferiscono gli inquirenti.

Il gip: "Uccisa per il suo patrimonio"

"Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini". Lo scrive il gip, Alessandra Sabatucci, nell'ordinanza di custodia cautelare. Secondo gli inquirenti il movente è di natura economica: "I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici". Così, invece, il procuratore capo di Brescia Francesco Prete: "Siamo davanti ad un quadro indiziario. Quattro mesi e mezzo di investigazioni serrate hanno portato, però, a ribaltare la versione originaria quella della scomparsa e della morte naturale. Naturalmente il condizionale si impone nel senso che non abbiamo alcuna certezza. La nostra è un'ipotesi che al momento riteniamo fondata grazie anche al contributo che ha dato l'Istituto di medicina legale di Brescia che ha individuato delle tracce di sostanze che probabilmente hanno determinato la causa della morte o contribuito alla sua determinazione". Nel corpo di Laura Ziliani sono state trovate tracce di benzodiazepine. 

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