Milano, manager arrestato: ex moglie conferma a pm maltrattamenti

Lombardia

La donna avrebbe confermato il 'modus operandi' già emerso in questi giorni e il contesto di maltrattamenti e narcotizzazioni evidenziato da altre presunte vittime. L'imprenditore è accusato di avere narcotizzato e violentato una studentessa di 21 anni ed è indagato per almeno altri due episodi di abusi sessuali compiuti con lo stesso 'schema' nei confronti di due giovani

Avrebbe confermato il 'modus operandi' già emerso in questi giorni e il contesto di maltrattamenti e narcotizzazioni evidenziato da altre presunte vittime la ex moglie di Antonio Di Fazio, l'imprenditore del settore farmaceutico arrestato con l'accusa di avere narcotizzato e violentato una studentessa di 21 anni, nel marzo scorso. L'uomo al momento è indagato per almeno altri due episodi di abusi sessuali compiuti con lo stesso 'schema' nei confronti di due giovani che sono state sentite lunedì scorso. Intanto da giorni proseguono le audizioni negli uffici della procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella, che coordina l'indagine insieme alla pm Alessia Menegazzo. Anche ieri è stata ascoltata una donna fino a tarda sera.

I due si sono separati nel 2012

L'ex moglie si è recata in tribunale a Milano per l'audizione che si è svolta al quarto piano del Palazzo di Giustizia negli uffici della procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella ed è durata diverse ore. Da quanto è stato riferito, ha ricostruito, con grande fatica, la sua vita con il marito con cui troncò la relazione ormai quasi dieci anni fa, nel 2012. Una separazione che portò con sé anche strascichi legali, a partire da almeno due denunce per maltrattamenti, poi archiviate, e ora destinate a essere riviste sotto una luce diversa dagli inquirenti e dagli investigatori, da giorni febbrilmente al lavoro sull'inchiesta che vede ormai il manager indagato per almeno tre casi di abusi.

L'audizione dell'ex moglie

L'ex moglie avrebbe confermato, a verbale, di essere stata sottoposta a maltrattamenti e a narcotizzazioni, secondo il 'modus operandi' già riferito ed evidenziato dalle altre presunte vittime, almeno due oltre alla giovanissima studentessa che con la sua denuncia ha fatto scattare l'arresto dell'uomo dando il via all'inchiesta milanese. In particolare avrebbe anche lei evidenziato lo "stato di soggezione psicologica" a cui sarebbe stata sottoposta, non solo con minacce ma anche, appunto, con l'uso di benzodiazepine, una classe di farmaci ansiolitici capaci di dare grande stordimento. Tanto che i pm stanno anche, ad esempio, rivalutando gli atti contenuti nella causa di separazione anche alle luce delle nuove contestazioni. Quello che è emerso finora dall'inchiesta è la personalità dell'uomo, ritenuto dagli inquirenti un manipolatore e affabulatore.

L'indagine

L'indagine, in ogni caso, procede a ritmo serrato. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Monforte e del nucleo investigativo, stanno provando a identificare almeno altre due presunte vittime cercando riscontri a quanto ritrovato nei dispositivi di Di Fazio: messaggi, telefonate, whatsapp, ma soprattutto un archivio fotografico definito "degli orrori". L'attività proseguirà certamente anche nei prossimi giorni, con l'ascolto di testimoni necessari per aggiungere altri dettagli al caso Di Fazio, su cui si concentrano diverse piste investigative. Ieri per tutta la giornata a Palazzo di Giustizia si sono tenute audizioni e vertici tra carabinieri e magistrati: al lavoro non c'è solo il dipartimento "Fasce deboli della Procura", per il focus principale ovvero gli abusi, ma anche un pm, Pasquale Addesso, che segue il fronte patrimoniale. Starebbe anche collaborando la Dda milanese, per gli accertamenti in particolare sui legami del manager, probabilmente solo millantati allo scopo di minacciare le sue vittime, con personaggi della criminalità organizzata.

 

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