L'interrogatorio di garanzia si è svolto al settimo piano del Palazzo di Giustizia: l'uomo era collegato in videoconferenza dal carcere di San Vittore. È intanto iniziata l'audizione in Procura a Milano delle ulteriori presunte vittime
Ha scelto di rimanere in silenzio davanti al gip Antonio Di Fazio, l'imprenditore farmaceutico in carcere da tre giorni con l'accusa di aver violentato, nel suo appartamento in centro a Milano, una studentessa di 21 anni, dopo averla resa incosciente con una dose massiccia di tranquillanti, per poi fotografarla, e dopo averla attirata col pretesto di uno stage formativo. L'interrogatorio di garanzia si è svolto nell'ufficio del gip Chiara Valori, al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano, sono presenti l'avvocato Rocco Romellano, l'aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, oltre al giudice che ha firmato l'ordinanza d'arresto per violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni. Di Fazio era collegato in videoconferenza dal carcere di San Vittore.
Il legale: "È molto confuso e provato"
L'avvocato Rocco Romellano ha parlato coi cronisti descrivendo Di Fazio come "molto confuso e provato, non sta bene. Io l'ho sempre conosciuto come una persona cordiale, onesta e tranquilla, poi non posso sapere se avesse una doppia vita, non è mai trapelato nulla a riguardo". A proposito della scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere il legale ha dichiarato: "Allo stato non siamo entrati nel merito delle accuse, che sono piuttosto gravi, approfondiremo e vedremo se chiedere un interrogatorio".
Audizione in procura delle ulteriori presunte vittime
È iniziata l'audizione in Procura a Milano delle ulteriori presunte vittime. Sono tre le giovani in totale, per ora, che sarebbero pronte a denunciare, mettendo a verbale presunte violenze subite con lo stesso 'schema' da parte di Di Fazio. Le ragazze sono arrivate per essere ascoltate dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, alla presenza anche dei carabinieri che conducono l'inchiesta.
Le fotografie
Da quanto emerso, attraverso le analisi dei dispositivi informatici sono state trovate molte altre immagini di presunte vittime oltre alle 54 di cui già parlava il gip. I carabinieri sono al lavoro per riuscire a identificare le giovani ritratte. Le vittime dunque potrebbero essere molte di più di cinque.
Il modus operandi dell'imprenditore
Dopo che sabato scorso si è saputo dell'arresto dell'ormai ex amministratore unico della Global Farma, e grazie all'appello lanciato dagli inquirenti a rivolgersi ai carabinieri della Compagnia Milano Porta Monforte e del Nucleo operativo, tre giovani, anche loro studentesse ventenni, si sono dette pronte a denunciare. Il sospetto è che Di Fazio abbia applicato uno 'schema' simile a quello ricostruito nell'ordinanza cautelare firmata dal gip Chiara Valori: prima l'invito in azienda e poi a casa con l'offerta di uno stage formativo e il riferimento a un incontro con altri imprenditori, in seguito l'uso di tranquillanti sciolti in dosi altissime nelle bevande, tanto da rendere incoscienti le giovani, e infine gli abusi e le fotografie scattate alle vittime, conservate con cura.
Le indagini
Intanto, nel corso delle indagini l'imprenditore aveva provato a difendersi parlando di un'estorsione che avrebbe subito dalla 21enne e dai suoi familiari, per la quale aveva addirittura sporto denuncia. Estorsione che, stando agli accertamenti, non si è mai verificata. Inoltre, Di fazio avrebbe anche indotto il figlio minorenne "a rendere dichiarazioni compiacenti", così come la madre e la sorella, pur di "stravolgere" quanto era accaduto.
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