25 aprile, Sala: "Anche oggi siamo chiamati a ricostruire". VIDEO

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Così il sindaco: "Le cifre, lo sapete, sono quelle di una guerra per ogni anno del conflitto mondiale perdemmo quasi 100mila italiani, all'incirca lo stesso numero di chi ci ha lasciato per il Covid nell'ultimo anno"

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in occasione della festa della Liberazione (LA CELEBRAZIONE A ROMA - LE FOTO), ha mandato un video messaggio, diffuso sulle sue pagine social, a tutti i milanesi parlando dalle terrazze del Duomo. Nelle sue parole Sala ha paragonato la ricostruzione dopo la guerra a quella che dovrà affrontare la città dopo la pandemia da Covid, "a cui tutti siamo chiamati a lavorare". Poi: "Sono passati 76 anni da quello storico giorno e non vengono meno l'orgoglio e la gratitudine che portiamo verso gli italiani che furono capaci di quella impresa . A distanza di tempo qualcosa di quel momento risulta attuale, è l'emergenza dovuta alla pandemia" (LE PAROLE DEI SINDACI DI TORINO E NAPOLI).

A Milano giornata fra cerimonie e passeggiate 

La giornata di sole a Milano ha portato tanti questa mattina a decidere di fare una passeggiata al parco, o ancora una biciclettata. Uscite che si sono intersecate con le manifestazioni per il 25 aprile. Chi ha attraversato la pista ciclopedonale lungo il naviglio della Martesana questa mattina, ha potuto assistere, ad esempio, al comizio in piazza Costantino che ha concluso, dopo il corteo e l'omaggio ai caduti, organizzato dalla sezione Anpi di Crescenzago a cui è seguito il concerto dell'orchestra di via Padova.

"Le cifre sono quelle di una guerra"

"Le cifre, lo sapete, sono quelle di una guerra per ogni anno del conflitto mondiale perdemmo quasi 100mila italiani, all'incirca lo stesso numero di chi ci ha lasciato per il Covid nell'ultimo anno". Il sindaco ha ricordato la storia di suor Giovanna Mosna, medaglia d'oro della Resistenza, che dirigeva l'ospedale Niguarda nel reparto dedicato all'infermeria delle carceri per partigiani e perseguitati politici. "Fece fuggire antifascisti ed ebrei destinati ai campi di concentramento, oppose al corso della storia uno spirito di servizio davvero importante ed ebbe la gratitudine di tutti i milanesi". Questa storia "è di ispirazione oggi, una storia di fede nei diritti che lenisce e cura la sofferenza, in vista di una Liberazione e dunque di una ricostruzione a cui tutti noi siamo chiamati a lavorare. Per un futuro da realizzare insieme. È un 25 aprile particolare - ha concluso - ma questa data ci parla di speranza e amore per gli altri e ci serve l'esempio di suor Giovanna per costruire l'avvenire, farlo è per me una promessa, un impegno e una missione".

"Le imitazioni hanno affermato il principio di solidarietà"

"Le limitazioni che abbiamo dovuto sopportare - ha proseguito Sala -, anche quelle più difficili da accettare, non sono state una limitazione della nostra libertà. Sono state al contrario l'affermazione di un principio di solidarietà, di tutela verso i più deboli, di attenzione al bene comune, che ci qualifica come società libera e democratica. Oggi, a settantasei anni dalla Liberazione, siamo infatti più liberi che mai. In questi mesi abbiamo dimostrato di essere un popolo democratico, maturo, alla ricerca di formule per superare egoismi e individualismi in nome del bene comune e della sicurezza di chi è più fragile", ha aggiunto.
Sala ha poi ricordato come anche quest'anno a causa della pandemia non si è potuto svolgere il tradizionale corteo per celebrare la Liberazione, "ma sono sicuro che presto potremo tornare a festeggiare il 25 Aprile e gli altri momenti cruciali della nostra storia tutti insieme in piazza. Io il prossimo anno sarò in piazza con o senza fascia tricolore. Il 25 Aprile ci insegna ad essere partigiani: a schierarci, ad agire, ad essere protagonisti del cambiamento. Il 25 Aprile ha ancor più senso se trasformiamo le conquiste di allora in spinta verso una società migliore, se intraprendiamo una direzione di marcia verso un futuro di dignità e di libertà per nostri figli, come fecero i partigiani. Oggi è il tempo di una nuova Liberazione, di una nuova ricostruzione. È tempo di una nuova generosità, di impegno e di partecipazione.Siamo tanti, diversi, ma dobbiamo essere uniti nel desiderare un'Italia nuova e più bella, da costruire insieme". 

Le frecce tricolore sorvolano l'Altare della Patria durante la cerimonia per l'anniversario dell'unita' d'Italia, Roma, 17 Marzo 2011. ANSA / INSIDEFOTO - SERENA CREMASCHI

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